IL PUNTO 
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    29/6/2023
    La guerra continua
     Molti si chiedono se la  ribellione della milizia Wagner in Russia – assorbita e sventata, ma che ha  dimostrato l’instabilità del regime russo ed una certa crisi della sua forza  armata - possa avere un impatto sul conflitto in Ucraina
  La Russia ha perso capacità  offensiva convenzionale già nel 2022 e per tale motivo ha rischierato l’Armata  in posizione difensiva. Ma non ha rinunciato alla deterrenza schierando armi  nucleari tattiche in Bielorussia – per sfuggire a reazioni distruttive sul  proprio territorio in caso di lancio - per segnalare che difenderà in tal modo  i confini dei territori conquistati e di quello proprio. Inoltre tiene attiva  una capacità di bombardamento di tutto il territorio ucraino. Tale postura non  è cambiata: l’instabilità del regime e la perdita di forza convenzionale  dell’Armata è rimasta sotto la soglia oltre la quale vi può essere una  disponibilità di Mosca a congelare il conflitto. Quale potrebbe essere questa  soglia, allora? La rinuncia dell’Ucraina a perseguire la riconquista delle aree  invase e lo status dell’Ucraina come nazione neutrale e disarmata. America ed  europei, infatti, stanno ponendo limiti all’offensiva ucraina, di fatto  cercando di fermarla sulla linea del fronte dove è in questo periodo, offrendo  in cambio non tanto l’inclusione nella Nato – impossibile per una nazione in  guerra – ma una sorta di partenariato rafforzato con la Nato stessa ed aiuti  militari di livello tecnologico elevato in combinazione con la prospettiva di  adesione all’Ue. Ma Mosca, per dichiarare vittoria, vuole la neutralità  dell’Ucraina. Simmetricamente, Kiev vuole qualcosa di più in cambio della  propria autolimitazione che le permetta di dichiarare vittoria non solo perché  ha contrastato con successo  l’invasione  russa, ma perché ha ottenuto di più. Questa posizione di Kiev ha motivi: se la  guerra finisse con la conferma dell’occupazione russa del territorio e solo con  una prospettiva molto lunga di adesione all’Ue avendo uno status di partner Nato,  ma senza influenza nell’organizzazione, allora l’Ucraina potrebbe essere  destabilizzata da un movimento rivendicativo e “reducista”. Per evitare una  tale prospettiva l’Ue ha accelerato il progetto di aiuti per la ricostruzione.  Ma per lo stesso motivo contrario la Russia bombarda tutta l’Ucraina: sia per  tenerla in status di guerra e quindi fuori dalla Nato sia per dissuadere  investimenti di ricostruzione oggetto di attacchi. Mosca vuole la guerra  continua, ma anche Kiev è costretta a praticarla con attivismo offensivo per  tenere compatta la nazione ed ottenere dagli alleati di più.
  L’opzione di destabilizzare il  regime russo fa paura agli alleati che temono il caos o la maggiore  aggressività di un regime peggiore in una potenza nucleare. Lo si è visto nelle  reazioni pubbliche e – in base a spifferi – nei segnali riservati di  rassicurazione a Putin in un momento critico della rivolta di Wagner. Pertanto  è improbabile che lascino fare all’Ucraina qualcosa che destabilizzi un Putin  debole. Ma l’Ucraina lo tenterà, appunto, per ottenere di più? Probabilmente no  perché su questo punto gli alleati saranno durissimi dopo lo spavento preso con  la ribellione di Wagner, ma Kiev vorrà mostrare in qualche modo che ha maggiori  capacità offensive.  
Scenario? Continuità del conflitto.
 
 
     La forma economica del nuovo mondo bipolare 
    
     Allo sviluppo dell’Intelligenza  artificiale manca quella individualizzabile 
    
     Dall’istruzione al potere  cognitivo di massa 
    
     La guerra continua 
    
     Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica  continuerà  
    
     La priorità di una dedebitazione parziale secca 
    
     Ecco la nuova economia della deterrenza 
    
     L’avvio dell’ecoadattamento realistico 
    
     La trasformazione dell’immigrazione in capitale 
    
     La priorità del nucleare di nuova  generazione 
    
     Prestito irredimibile vs tassa  extraprofitti 
    
     Europa estroversa vs Ue introversa 
    
     La posta in gioco è il dominio  del triangolo India-Mediterraneo-Africa 
    
     La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione 
    
     Più G7 contro le crisi multiple 
    
     Verso un triumvirato che salverà  l’Ue 
    
     Dall’irrealismo all’ecorealismo,  lentamente 
    
     La priorità dell’operazione  patrimonio contro debito 
    
     Tardare il taglio dei tassi è un  errore 
    
     Si intravedono i primi passi di  esoindustrializzazione 
    
     La crisi del Mar Rosso impone  scelte forti all’Italia 
    
     La presidenza del G7 come  occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza 
    
     La difesa della fiducia in un  mondo metastabile 
    
     La relazione tra capitale e avvio  della biocibernazione 
    
     La necessità di integrare finanza  pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare 
    
     Verso una ristabilizzazione  geopolitica globale 
    
     Ridurre la vulnerabilità per  poter calcolare il rischio 
    
     L’irruzione dell’AI implica una  rivoluzione cognitiva di massa 
    
     Più risparmio verso investimenti produttivi 
    
     Serve una scienza della dedebitazione 
    
     Il possibile scenario “Dedebiting  EU” 
    
     Necessario accelerare un Piano  Enrico Fermi nell’Ue 
    
     Come adattarsi all’ecomutamento 
    
     Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui 
    
     L’ambiguità della Bce è un  pericolo se non corretta 
    
     Basta alluvioni e siccità estreme:  è possibile  
    
     Come ridurre il costo di eventi  meteo estremi 
    
     Convergenza euroamericana vs.  autonomia strategica Ue 
    
     L’Ue è importante oltre sé stessa
 
    
     Un futuribile Song sostituivo dei  Brics 
    
     I motivi per meno pessimismo e  più ottimismo 
    
     Serve una nuova Bretton Woods  (digitale) 
    
     Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia 
    
     Avviare un’ecopolitica realistica  nell’Ue 
    
     La necessaria evoluzione  dell’offerta turistica 
    
     Più capitale privato per la  proiezione in Africa 
    
     Dalla priorità della  decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento 
    
     La priorità a breve e a lungo di  costruire la fiducia economica 
    
     Abolire il termine finanza ombra  per quella non bancaria 
    
     L’opportunità per una nuova  industria cinematografica italiana 
    
     Europa: meno di un’unione ma più  di un’alleanza 
    
     Più garanzia di sicurezza ad  Israele per ridurne l’aggressività 
    
     Operazione vetrina per  capitalizzare le imprese italiane 
    
     L’attrazione di capitale è più  utile degli investimenti a debito 
    
     Verso la convergenza tra  sostenibilità ambientale ed economica 
    
     Perché l'Ue deve diventare più estroversa 
    
     L’evoluzione del G7 verso una  comunità di difesa 
    
     La svolta di Israele 
    
     Verso il nuovo nucleare ed un  eco-adattamento realistico 
    
     La strategia del Kissinger inverso 
    
     Il potenziale negoziale dell’Ue  con Trump è forte 
    
     Le sfide della nuova Guerra fredda 
    
     L’Ue ha una struttura economica  forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo 
    
     La sicurezza richiede un’economia  della deterrenza 
    
     Verso la nuova strategia di  politica industriale 
    
     Italia globale, missione  possibile 
    
     I motivi concreti per un’Italia  ottimista
 
    
     Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore 
    
     Serve un Consiglio per la  sicurezza nazionale sistemica 
    
     La priorità del nucleare  innovativo 
    
     L’America dovrà correggere  l’eccesso di americanismo 
    
     Riflessioni di minoranza  sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area 
    
     La strategia geoeconomica  dell’Italia nel cambio di mondo 
    
     Soluzioni per una riconvergenza  euroamericana 
    
     Primi segnali per una  riconvergenza euroamericana pragmatica 
    
     Come estrarre burro dai cannoni 
    
     Il mondo finanziario ha la  necessità di moderare Trump 
    
     Benefici sistemici del riarmo  europeo a date condizioni 
    
     In America cresce la pressione  per moderare gli eccessi controproducenti 
    
     Probabilità di una futura  correzione interna degli eccessi di Trump 
    
     La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito 
    
     Verso la riconvergenza tra  America ed alleati 
    
     Verso una configurazione bipolare  del globo, ma meno conflittuale 
    
     Verso un mercato integrato del  Mediterraneo 
    
     Verso un mondo bipolare, ma con  varchi 
    
     Motivi per un ottimismo economico non eccessivo 
    
     La gestione di uno scenario  conflittuale continuo via Nova Pax 
    
     Passi avanti della convergenza  euroamericana nella Nato 
    
     L’effetto stimolativo degli  investimenti per la sicurezza 
    
     In bilico tra escalation e  de-escalation 
    
     La ricerca della fiducia  finanziaria in un’era metastabile 
    
     Eurodome per la sicurezza e la  reindustrializzazione innovativa dell’Ue 
    
     La nuova età della robotica  autonoma richiede più potere cognitivo degli umani 
    
     Programmi integrati per trainare  la reindustrializzazione europea 
    
     La nuova ecostrategia centrata  sul (mini)nucleare di nuova generazione 
    
     La nuova ricerca sul ciclo del  capitale per la sicurezza 
    
     Roma sempre più centrale per un  mercato mediterrane 
    
     La priorità di una struttura di investimento reciproco italo-americana 
    
     Evoluzione dello scenario globale 
    
     La ricerca di un pilastro geopolitico per la fiducia economica globale 
    
     Eurodome come migliore combinazione per la sicurezza e sviluppo europei 
    
     Per un' espansione geoeconomica globale dell' Ue 
    
     La ricerca per la deterrenza senza cadere in un’economia di guerra 
    
     Verso una Ue globale, ma con prudenza 
    
     L’effetto stimolativo dell’interazione non bellicista militare-civile 
    
     Verso Ekuméne 
    
     Dalla glaciologia dati più  precisi per gli ecoscenari
 
    
     Per una metamoneta sostitutiva  delle similmonete private e come strumento antidebito 
    
     Tre anni per compensare sul piano globale il gap di export verso gli Usa 
     
 (c)  Carlo Pelanda