IL PUNTO 
    --
    7/7/2024
    Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia
     Sanzioni e controsanzioni sono la  conseguenza sul piano della guerra economica del processo di deglobalizzaizone  conflittuale tra blocco dei regimi autoritari e quello delle democrazie. Da un  lato, c’è la ricerca di un limite, sintetizzabile come sostituzione del  decoupling da parte di un più selettivo derisking: un bipolarismo con confini  economici troppo duri e generalizzati è pericoloso sia per il G7 sia per la  Cina, ambedue densi di aziende globalizzate, Pechino con un enorme problema di  sovracapacità che non le permette di ridurre l’export. Dall’altro, la tendenza  prevalente sul lato dell’alleanza tra democrazie, spinta dall’America, è  comunque di inasprire la deterrenza economica come strumento offensivo per  bilanciare una postura solo difensiva (contenimento) sul piano del conflitto  cinetico diretto. In questo macrocontesto c’è il problema specifico di Germania  ed Italia, ambedue basate su modelli export-led, che hanno presenze industriali  e finanziarie rilevanti nel blocco autoritario sempre più vulnerabili a  restrizioni sanzionatorie e a controsanzioni. Per l’Italia il problema è più in  Russia: circa 200 aziende italiane lì residenti via controllate locali. Per la  Germania è più in Cina. Nel periodo 2014 – 2021 l’Italia ha subito danni  notevoli alla sua economia per la riduzione dei flussi commerciali con la  Russia, aumentati dopo la guerra aperta russo-ucraina dal febbraio 2022. La  Germania molto di più e, dal 2017 (delibera bipartisan in America che la Cina è  un nemico, oggi non modificata), con rischi crescenti per la sua posizione non  facilmente smontabile in Cina. 
  Ciò spiega il tentativo della  Germania di moderare i dazi europei (quelli americani al 100%)  sull’importazione di auto cinesi nell’Ue di cui parte è tedesca. E spiega la  pressione italiana per ottenere dall’Ue una compensazione per i danni subiti da  sue aziende a causa di controsanzioni russe. Tale obiettivo è stato ottenuto nel  recente 14° pacchetto Ue di sanzioni contro la Russia che le espande ed  indurisce facendo prevedere, appunto, un aumento delle contro sanzioni russe verso  europei. Nei seminari in materia ho raffreddato i tanti industriali e politici  italiani che invocavano la fine delle ostilità in Ucraina e la ripresa di  relazioni con Mosca: la probabilità è bassa perché America ed Ue non  accetteranno la proposta russa di rendere l’Ucraina Stato cuscinetto fuori da  Nato e Ue, pur perseguendo una tregua. Molti hanno reagito convinti che un  eventuale vittoria di Donald Trump calmerebbe il fronte. Ma ho controreagito  invitando a distinguere il linguaggio di campagna da futuri comportamenti  reali: non è escluso che Trump possa chiedere a Mosca di rompere con la Cina,  permettendo di circondarla, in cambio di concessioni sul fronte europeo, ma al  momento è ipotesi troppo astratta. In altri seminari con tematica globale dove  gli esperti notavano l’inefficacia delle sanzioni contro un sistema sino-russo  molto vasto e reattivo, citando la buona crescita economica della Russia, ho  fatto notare che un’economia di guerra nel breve può dare tale risultato, ma  nel medio tende ad implodere. Inoltre le sanzioni secondarie alla Cina in caso  di aiuto bellico alla Russia hanno ridotto le relazioni sino-russe “aperte”,  pur continuando quelle “chiuse”. In sintesi, le sanzioni hanno effetti. In  conclusione, tornando al problema italiano, è più realistico predisporre una  sistema di compensazione finanziaria per le aziende controsanzionate in Russia,  riesplorando l’impiego dei circa 300 miliardi circa sequestrati alla Russia e  giacenti nell’Ue.                     
 
 
     La forma economica del nuovo mondo bipolare 
    
     Allo sviluppo dell’Intelligenza  artificiale manca quella individualizzabile 
    
     Dall’istruzione al potere  cognitivo di massa 
    
     La guerra continua 
    
     Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica  continuerà  
    
     La priorità di una dedebitazione parziale secca 
    
     Ecco la nuova economia della deterrenza 
    
     L’avvio dell’ecoadattamento realistico 
    
     La trasformazione dell’immigrazione in capitale 
    
     La priorità del nucleare di nuova  generazione 
    
     Prestito irredimibile vs tassa  extraprofitti 
    
     Europa estroversa vs Ue introversa 
    
     La posta in gioco è il dominio  del triangolo India-Mediterraneo-Africa 
    
     La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione 
    
     Più G7 contro le crisi multiple 
    
     Verso un triumvirato che salverà  l’Ue 
    
     Dall’irrealismo all’ecorealismo,  lentamente 
    
     La priorità dell’operazione  patrimonio contro debito 
    
     Tardare il taglio dei tassi è un  errore 
    
     Si intravedono i primi passi di  esoindustrializzazione 
    
     La crisi del Mar Rosso impone  scelte forti all’Italia 
    
     La presidenza del G7 come  occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza 
    
     La difesa della fiducia in un  mondo metastabile 
    
     La relazione tra capitale e avvio  della biocibernazione 
    
     La necessità di integrare finanza  pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare 
    
     Verso una ristabilizzazione  geopolitica globale 
    
     Ridurre la vulnerabilità per  poter calcolare il rischio 
    
     L’irruzione dell’AI implica una  rivoluzione cognitiva di massa 
    
     Più risparmio verso investimenti produttivi 
    
     Serve una scienza della dedebitazione 
    
     Il possibile scenario “Dedebiting  EU” 
    
     Necessario accelerare un Piano  Enrico Fermi nell’Ue 
    
     Come adattarsi all’ecomutamento 
    
     Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui 
    
     L’ambiguità della Bce è un  pericolo se non corretta 
    
     Basta alluvioni e siccità estreme:  è possibile  
    
     Come ridurre il costo di eventi  meteo estremi 
    
     Convergenza euroamericana vs.  autonomia strategica Ue 
    
     L’Ue è importante oltre sé stessa
 
    
     Un futuribile Song sostituivo dei  Brics 
    
     I motivi per meno pessimismo e  più ottimismo 
    
     Serve una nuova Bretton Woods  (digitale) 
    
     Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia 
    
     Avviare un’ecopolitica realistica  nell’Ue 
    
     La necessaria evoluzione  dell’offerta turistica 
    
     Più capitale privato per la  proiezione in Africa 
    
     Dalla priorità della  decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento 
    
     La priorità a breve e a lungo di  costruire la fiducia economica 
    
     Abolire il termine finanza ombra  per quella non bancaria 
    
     L’opportunità per una nuova  industria cinematografica italiana 
    
     Europa: meno di un’unione ma più  di un’alleanza 
    
     Più garanzia di sicurezza ad  Israele per ridurne l’aggressività 
    
     Operazione vetrina per  capitalizzare le imprese italiane 
    
     L’attrazione di capitale è più  utile degli investimenti a debito 
    
     Verso la convergenza tra  sostenibilità ambientale ed economica 
    
     Perché l'Ue deve diventare più estroversa 
    
     L’evoluzione del G7 verso una  comunità di difesa 
    
     La svolta di Israele 
    
     Verso il nuovo nucleare ed un  eco-adattamento realistico 
    
     La strategia del Kissinger inverso 
    
     Il potenziale negoziale dell’Ue  con Trump è forte 
    
     Le sfide della nuova Guerra fredda 
    
     L’Ue ha una struttura economica  forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo 
    
     La sicurezza richiede un’economia  della deterrenza 
    
     Verso la nuova strategia di  politica industriale 
    
     Italia globale, missione  possibile 
    
     I motivi concreti per un’Italia  ottimista
 
    
     Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore 
    
     Serve un Consiglio per la  sicurezza nazionale sistemica 
    
     La priorità del nucleare  innovativo 
    
     L’America dovrà correggere  l’eccesso di americanismo 
    
     Riflessioni di minoranza  sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area 
    
     La strategia geoeconomica  dell’Italia nel cambio di mondo 
    
     Soluzioni per una riconvergenza  euroamericana 
    
     Primi segnali per una  riconvergenza euroamericana pragmatica 
    
     Come estrarre burro dai cannoni 
    
     Il mondo finanziario ha la  necessità di moderare Trump 
    
     Benefici sistemici del riarmo  europeo a date condizioni 
    
     In America cresce la pressione  per moderare gli eccessi controproducenti 
    
     Probabilità di una futura  correzione interna degli eccessi di Trump 
    
     La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito 
    
     Verso la riconvergenza tra  America ed alleati 
    
     Verso una configurazione bipolare  del globo, ma meno conflittuale 
    
     Verso un mercato integrato del  Mediterraneo 
    
     Verso un mondo bipolare, ma con  varchi 
    
     Motivi per un ottimismo economico non eccessivo 
    
     La gestione di uno scenario  conflittuale continuo via Nova Pax 
    
     Passi avanti della convergenza  euroamericana nella Nato 
    
     L’effetto stimolativo degli  investimenti per la sicurezza 
    
     In bilico tra escalation e  de-escalation 
    
     La ricerca della fiducia  finanziaria in un’era metastabile 
    
     Eurodome per la sicurezza e la  reindustrializzazione innovativa dell’Ue 
    
     La nuova età della robotica  autonoma richiede più potere cognitivo degli umani 
    
     Programmi integrati per trainare  la reindustrializzazione europea 
    
     La nuova ecostrategia centrata  sul (mini)nucleare di nuova generazione 
    
     La nuova ricerca sul ciclo del  capitale per la sicurezza 
    
     Roma sempre più centrale per un  mercato mediterrane 
    
     La priorità di una struttura di investimento reciproco italo-americana 
    
     Evoluzione dello scenario globale 
    
     La ricerca di un pilastro geopolitico per la fiducia economica globale 
    
     Eurodome come migliore combinazione per la sicurezza e sviluppo europei 
    
     Per un' espansione geoeconomica globale dell' Ue 
    
     La ricerca per la deterrenza senza cadere in un’economia di guerra 
    
     Verso una Ue globale, ma con prudenza 
    
     L’effetto stimolativo dell’interazione non bellicista militare-civile 
    
     Verso Ekuméne 
    
     Dalla glaciologia dati più  precisi per gli ecoscenari
 
    
     Per una metamoneta sostitutiva  delle similmonete private e come strumento antidebito 
    
     Tre anni per compensare sul piano globale il gap di export verso gli Usa 
     
 (c)  Carlo Pelanda