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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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23/6/2025

La ricerca della fiducia finanziaria in un’era metastabile

La fiducia finanziaria globale richiede un punto di ancoraggio molto forte in acque tempestose. Tale punto è una moneta stabile rafforzata dalla potenza geopolitica e geoeconomica. Finora tale ruolo è stato svolto dal dollaro combinato con la Pax Americana, intesa come monopolio della violenza e quindi fonte della stabilità internazionale. Ora i dati mostrano che questa architettura americocentrica è in lento declino. Il punto: Christine Lagarde ha esibito soddisfazione per tale situazione perché la ritiene una spinta per l’evoluzione dell’euro come moneta di riferimento mondiale. Pur comprendendone il desiderio di chiudere il mandato alla Bce con una nota positiva sulla gestione dell’euro dopo le molte critiche, ritengo un grave errore di (geo)politica monetaria pensare ad una sostituzione del dollaro da parte dell’euro in relazione alla missione di produrre fiducia che è mandato fondamentale per una Banca centrale. Mentre ritengo giusto reagire alla relativa debolezza prospettica del dollaro generando un progetto di convergenza graduale tra le monete del G7, ed un allargamento del G7 stesso con formato G7+, fino alla generazione di una metamoneta, il credit, basata su un paniere di valute con oscillazione di cambio ridotta tra loro: dollaro, euro, sterlina, yen, dollaro canadese. Poi da estendere ad altre monete di nazioni che entrino in un G7+, per esempio Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, ecc. 
Tale scenario strategico, su cui il mio gruppo di ricerca euroamericano lavora dal 2013, ha al momento probabilità inferiore al suo contrario, cioè la frammentazione geo-monetaria. Tuttavia, grazie a simulazioni di lungo termine che ritengo dotate di certo realismo (scenari what if) prevalgono due tendenze: a) non c’è un successore nazionale singolo dell’impero statunitense nel mondo delle democrazie; b) non c’è, conseguentemente, una moneta nazionale di ancoraggio con capacità di sostenere la fiducia finanziaria globale. L’euro, pur robusto, soffre della mancanza di una politica fiscale integrata, cioè di un gap di confederalizzazione che appare duraturo. Lo yuan ha una base di potenza notevole, ma i limiti di un regime autoritario. Pertanto resta, come pilastro della fiducia, l’integrazione monetaria delle democrazie. Del tutto improbabile durante l’Amministrazione Trump, ma non escludibile un primo passo geopolitico di convergenza euroamericana dovuto al fatto che senza l’Ue l’America non potrà aspirare al ruolo di prima potenza globale e che senza l’America l’Ue non ha forza globale sufficiente. Poi, passato Trump pur forti le correnti isolazioniste in America, non è improbabile una revisione della postura americana finalizzata a mantenere un ruolo di prima potenza, ma entro una architettura integrata con gli alleati. Siamo in un picco di metastabilità sistemica, o cambio di mondo. Ma Stati democratici e loro Banche centrali non dovrebbero perdere di vista la priorità di costruire la fiducia finanziaria che è base per quella economica.      

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

I motivi concreti per un’Italia ottimista


Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

La priorità del nucleare innovativo

L’America dovrà correggere l’eccesso di americanismo

Riflessioni di minoranza sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area

La strategia geoeconomica dell’Italia nel cambio di mondo

Soluzioni per una riconvergenza euroamericana

Primi segnali per una riconvergenza euroamericana pragmatica

Come estrarre burro dai cannoni

Il mondo finanziario ha la necessità di moderare Trump

Benefici sistemici del riarmo europeo a date condizioni

In America cresce la pressione per moderare gli eccessi controproducenti

Probabilità di una futura correzione interna degli eccessi di Trump

La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito

Verso la riconvergenza tra America ed alleati

Verso una configurazione bipolare del globo, ma meno conflittuale

Verso un mercato integrato del Mediterraneo

Verso un mondo bipolare, ma con varchi

Motivi per un ottimismo economico non eccessivo

La gestione di uno scenario conflittuale continuo via Nova Pax

Passi avanti della convergenza euroamericana nella Nato

L’effetto stimolativo degli investimenti per la sicurezza

In bilico tra escalation e de-escalation

La ricerca della fiducia finanziaria in un’era metastabile

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