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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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28/7/2025

La nuova ricerca sul ciclo del capitale per la sicurezza

Ho molto apprezzato per realismo il recente discorso di Sergio Mattarella nel punto in cui ha enfatizzato che una democrazia ha bisogno di sicurezza e quindi – implicitamente – di attivare la spesa necessaria per ottenerla. Questa posizione del Presidente della Repubblica legittima la priorità della difesa e pone nel campo dell’irrealismo il pacifismo lirico: il custode della Costituzione ha di fatto dichiarato che l’Italia non deve più essere una società debellicizzata, la capacità di sicurezza anche militare un bene pubblico nel contesto di un mondo con rischi bellici crescenti e, per l’Italia, vicini.
Ricordo quando lavorai con Paolo Savona la sua enfasi sul concetto di bene pubblico che io interpretai come prodotto finanziario capace di combinare utilità sociale e produttività economica. Ora sto riprendendo gli appunti di un ventennio fa per approfondire il come combinare spesa crescente per la sicurezza (in base agli accordi Nato ed intraeuropei) e sua produttività economica, avendone il Quirinale ben definito l’utilità sociale (per necessità). Tale missione di ricerca serve ad evitare il conflitto tra aumento della spesa militare e spesa sociale, tra sicurezza e welfare. Devo subito dire per i benpensanti che l’aumento della sicurezza non implica aggressività bellicista, ma riduzione della vulnerabilità via deterrenza e dissuasione di fronte a comportamenti aggressivi da parte di entità statali ed informali crescenti. Per la relazione tra spesa militare e welfare ho chiesto a colleghi australiani una valutazione dei primi effetti del programma di sommergibili nucleari britannico-statunitense-australiano (AUKUS, 2021) recentemente confermato da un bilaterale tra UK ed Australia di collaborazione per 50 anni nel settore: nuove costruzioni portuali, più occupazione qualificata, più ingegneri nelle università, in sintesi una qualificazione sia infrastrutturale sia socialmente cognitiva con incremento dei posti di lavoro specializzati. Questi dati mi hanno portato a rivedere gli effetti sistemici dell’enorme apparato militare statunitense dal 1945 in poi e di come, dal 1941 al 1945, il riarmo accelerato statunitense abbia risolto i problemi di depressione (dal 1930) in America non risolti dal New Deal. La sintesi è che la spesa militare è stata sia un succedaneo del welfare sia un traino di innovazione tecnologica per l’industria civile. Ciò mi ha suggerito l’astrazione classificatoria di dividere la spesa militare in orizzontale e verticale. La prima comporta più stipendi pubblici e qualificazione degli addetti, definibile come forma di welfare. La seconda è una spinta di capitale pubblico concentrato per la crescita del Pil che permette di sostenere sul piano della politica fiscale l’aumento della spesa per questo succedaneo del welfare, interessante perché sarebbe un welfare qualificante e non assistenziale. Gli sviluppi di questa linea di ricerca sono compatibili con l’aumento della spesa di sicurezza in relazione alla minaccia russa nei Paesi baltici che, in base ai primi dati, ha un effetto stimolativo sull’economia civile, molto significativo in Germania. In conclusione, ci sono gli elementi per disegnare un ciclo di capitale per la sicurezza senza sottrazione della ricchezza, evitando la tipologia di economia di guerra che rende probabili conseguenze depressive per l’economia come oggi visibile in Russia. In conclusione, ci sono motivi di ricerca per approfondire le condizioni di convergenza e non di conflitto tra spesa per la sicurezza e welfare non dando per scontata come si sente da alcune parti della politica italiana la loro incompatibilità.

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

La sicurezza richiede un’economia della deterrenza

Verso la nuova strategia di politica industriale

Italia globale, missione possibile

I motivi concreti per un’Italia ottimista


Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore

Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica

La priorità del nucleare innovativo

L’America dovrà correggere l’eccesso di americanismo

Riflessioni di minoranza sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area

La strategia geoeconomica dell’Italia nel cambio di mondo

Soluzioni per una riconvergenza euroamericana

Primi segnali per una riconvergenza euroamericana pragmatica

Come estrarre burro dai cannoni

Il mondo finanziario ha la necessità di moderare Trump

Benefici sistemici del riarmo europeo a date condizioni

In America cresce la pressione per moderare gli eccessi controproducenti

Probabilità di una futura correzione interna degli eccessi di Trump

La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito

Verso la riconvergenza tra America ed alleati

Verso una configurazione bipolare del globo, ma meno conflittuale

Verso un mercato integrato del Mediterraneo

Verso un mondo bipolare, ma con varchi

Motivi per un ottimismo economico non eccessivo

La gestione di uno scenario conflittuale continuo via Nova Pax

Passi avanti della convergenza euroamericana nella Nato

L’effetto stimolativo degli investimenti per la sicurezza

In bilico tra escalation e de-escalation

La ricerca della fiducia finanziaria in un’era metastabile

Eurodome per la sicurezza e la reindustrializzazione innovativa dell’Ue

La nuova età della robotica autonoma richiede più potere cognitivo degli umani

Programmi integrati per trainare la reindustrializzazione europea

La nuova ecostrategia centrata sul (mini)nucleare di nuova generazione

La nuova ricerca sul ciclo del capitale per la sicurezza

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