IL PUNTO
--
1/9/2024
L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana
Nell’analisi secondaria di una varietà di ricerche sui flussi turistici esteri in Italia, con un occhio ad eventuali opportunità per il fondo d’investimento dove opero, mi si è aperto un altro occhio: c’è un potenziale elevato e misurabile di curiosità globale sulla storia italiana. La sensazione che tale potenziale non sia utilizzato è molto forte e mi ha portato ad ipotizzare come sfruttarlo.
La mia ipotesi, probabilmente influenzata dall’occorrenza in questi giorni della Mostra del cinema a Venezia, è che ci sia uno spazio finanziario per creare in Italia più società produttrici di film e serie televisive ispirate al concetto di “macchina del tempo” e con la missione di inserire uno spettatore, con molta più intensità che nei film o serie storiche oggi visibili in produzioni fatte all’estero, in ricostruzioni narrative con oggetto eventi storici nella penisola italiana, caratterizzati da una marcatura epica non come fantasia, ma come ingrandimento di fatti reali carichi di tensione. La nostra storia è infatti molto dinamica e spettacolare. Non nascondo lo stimolo avuto da una recente dichiarazione dell’attore americano Denzel Washington che di fatto ha criticato la mancanza di novità delle produzioni di Hollywood. A cui ho unito la strategia filmica di Pechino – kolossal storici - per dare rilievo al marchio Cina, ma un po’ troppo viziati da un’epica semi-magica. La sensazione è che i filoni filmici con successo nel passato siano in esaurimento. Mi è venuta in mente anche la costruzione di un metodo italiano per film e serie storiche applicabile a tutte le storie delle etnie o terre cariche di passato spettacolare, producibile in una Cinecittà, o una varietà di esse, di “scuola italiana” globalizzabile. Ma cosa ho veramente in mente? Una strategia di “gestione simbolica” che traini i marchi italiani sul piano globale via produzioni visive e che renda aziende italiane, sia tecnologiche sia artistiche, attori globali con beneficio trainante per l’economia italiana. Cioè estrarre business dalla storia riproducendola - con arte e cognizione – via strumenti visivi a diffusione mondiale. Il “Made in Italy” già affermato è un traino per una scuola italiana di filmografia con caratteristiche particolari e competitive in relazione al resto del mondo.
C’è una relazione tra kolossal che rievocano eventi passati e quelli che inventano storie di tipo fantascientifico. Da un lato, non c’è una tradizione di Science Fiction e Fantasy nella produzione culturale e di spettacolo in Italia. Dall’altro, tecnicamente, non c’è grande differenza dei mezzi tra il creare un’epica del passato ed una futuribile oppure una fantasiosa, per esempio “Il trono di spade”. Motivo? Le nuove tecnologie permettono la costruzione di scenari virtuali con effetto realistico totale. E vedo una relazione tra produzione di sistemi innovativi per fare scenari virtuali utili alle storie filmiche e traino per le tecnologie Made in Italy. Guerre stellari? Si può andare molto oltre con gli effetti visivi sia per storie passate sia fantastiche sia futuribili. Pertanto la nuova scuola italiana di filmografia dovrebbe connettersi alla ricerca tecnologica per scenarizzazioni fantasiose, ma anche per la ricostruzione contestualizzata nel tempo di luoghi antichi. Per l’Italia, la vicenda svoltasi secoli fa in un luogo che oggi è ancora visibile è un film con la potenzialità di attrarre più persone nel luogo stesso con una curiosità in più. A questo livello, la storia passata è un attrattore di flusso turistico. Ovviamente, c’è una connessione tra storia realistica, pur romanzata, ed organizzazione per la visita di un turista nel luogo che ha visto nel film, cioè attrezzata per sostenere l’esperienza cognitiva, emotiva, nonchè di ospitalità e svago del turista stesso. In sintesi, il punto per le produzioni storiche: l’Italia ha la densità più elevata del mondo di luoghi rilevanti per la storia antica ed ha la priorità di spalmare i flussi turistici sul territorio sia per evitare concentrazioni eccessive sia per aumentare il reddito dei luoghi periferici (ma che almeno una volta nella loro storia sono stati luoghi di eventi importanti). Film e serie vanno visti anche come spot per il marketing territoriale. Da un lato, questa non è una novità: molti film sono confezionati per scopi di marketing territoriale o merceologico che diventa un ricavo per i produttori. Dall’altro, il contenuto simbolico oltre che estetico dei luoghi storici italiani ha un potenziale maggiore se ben qualificato nella relazione tra significato del luogo stesso e storia legata ad esso. La competenza in Italia per ottenere una relazione reciprocamente amplificante tra narrazioni storiche con tecnologia visiva avanzata e marketing territoriale diffuso c’è, se stimolata dal capitale privato di investimento.
Sto chiedendo qualcosa al governo? No. Sto chiedendo, invece, l’attenzione degli investitori privati perché sono sicuro che il potenziale di business sopra abbozzato esista. Se un tecnico di settore mi chiedesse cosa manca per strutturare un’offerta italiana di produzioni storiche, fanta e fantasy, che richiede un alto volume di capitale, risponderei che serve una sorta di Borsa dove quotare i progetti di produzione di film e serie, e i loro contorni per attrezzare il marketing territoriale post-produzione per i film storici, in modo da ampliare il raggio della raccolta del capitale stesso. Questa sarebbe una grande innovazione. Dove metterei la sede? Tra tanti concorrenti di alto livello, proporrei Venezia vista la notorietà mondiale e la possibilità di inserire in quel luogo solo nuove aziende elettroniche. La finanza di investimento ci pensi: il momento è buono.
La forma economica del nuovo mondo bipolare
Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile
Dall’istruzione al potere cognitivo di massa
La guerra continua
Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà
La priorità di una dedebitazione parziale secca
Ecco la nuova economia della deterrenza
L’avvio dell’ecoadattamento realistico
La trasformazione dell’immigrazione in capitale
La priorità del nucleare di nuova generazione
Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti
Europa estroversa vs Ue introversa
La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa
La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione
Più G7 contro le crisi multiple
Verso un triumvirato che salverà l’Ue
Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente
La priorità dell’operazione patrimonio contro debito
Tardare il taglio dei tassi è un errore
Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione
La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia
La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza
La difesa della fiducia in un mondo metastabile
La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione
La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare
Verso una ristabilizzazione geopolitica globale
Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio
L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa
Più risparmio verso investimenti produttivi
Serve una scienza della dedebitazione
Il possibile scenario “Dedebiting EU”
Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue
Come adattarsi all’ecomutamento
Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui
L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta
Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile
Come ridurre il costo di eventi meteo estremi
Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue
L’Ue è importante oltre sé stessa
Un futuribile Song sostituivo dei Brics
I motivi per meno pessimismo e più ottimismo
Serve una nuova Bretton Woods (digitale)
Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia
Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue
La necessaria evoluzione dell’offerta turistica
Più capitale privato per la proiezione in Africa
Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento
La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica
Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria
L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana
Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza
Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività
Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane
L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito
Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica
Perché l'Ue deve diventare più estroversa
L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa
La svolta di Israele
Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico
La strategia del Kissinger inverso
Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte
Le sfide della nuova Guerra fredda
L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo
La sicurezza richiede un’economia della deterrenza
Verso la nuova strategia di politica industriale
Italia globale, missione possibile
I motivi concreti per un’Italia ottimista
Mondo turbolento, ma improbabile il caso peggiore
Serve un Consiglio per la sicurezza nazionale sistemica
La priorità del nucleare innovativo
L’America dovrà correggere l’eccesso di americanismo
Riflessioni di minoranza sull’effetto Pax Mediterranea di un presidio statunitense dell’area
La strategia geoeconomica dell’Italia nel cambio di mondo
Soluzioni per una riconvergenza euroamericana
Primi segnali per una riconvergenza euroamericana pragmatica
Come estrarre burro dai cannoni
Il mondo finanziario ha la necessità di moderare Trump
Benefici sistemici del riarmo europeo a date condizioni
In America cresce la pressione per moderare gli eccessi controproducenti
Probabilità di una futura correzione interna degli eccessi di Trump
La rilevanza di un accordo Ue – Regno Unito
Verso la riconvergenza tra America ed alleati
Verso una configurazione bipolare del globo, ma meno conflittuale
Verso un mercato integrato del Mediterraneo
Verso un mondo bipolare, ma con varchi
Motivi per un ottimismo economico non eccessivo
La gestione di uno scenario conflittuale continuo via Nova Pax
Passi avanti della convergenza euroamericana nella Nato
L’effetto stimolativo degli investimenti per la sicurezza
In bilico tra escalation e de-escalation
La ricerca della fiducia finanziaria in un’era metastabile
Eurodome per la sicurezza e la reindustrializzazione innovativa dell’Ue
La nuova età della robotica autonoma richiede più potere cognitivo degli umani
Programmi integrati per trainare la reindustrializzazione europea
La nuova ecostrategia centrata sul (mini)nucleare di nuova generazione
La nuova ricerca sul ciclo del capitale per la sicurezza
Roma sempre più centrale per un mercato mediterrane
La priorità di una struttura di investimento reciproco italo-americana
Evoluzione dello scenario globale
La ricerca di un pilastro geopolitico per la fiducia economica globale
Eurodome come migliore combinazione per la sicurezza e sviluppo europei
Per un' espansione geoeconomica globale dell' Ue
La ricerca per la deterrenza senza cadere in un’economia di guerra
Verso una Ue globale, ma con prudenza
L’effetto stimolativo dell’interazione non bellicista militare-civile
Verso Ekuméne
Dalla glaciologia dati più precisi per gli ecoscenari
Per una metamoneta sostitutiva delle similmonete private e come strumento antidebito
Tre anni per compensare sul piano globale il gap di export verso gli Usa
(c) Carlo Pelanda