Il mondo finanziario ha la necessità di moderare Trump
L’analisi degli indici di paura e, correlata, volatilità finanziaria mostra un picco nel presente, ma una riduzione nei prossimi mesi. Gli attori finanziari confidano in una correzione del dazismo irrazionale ed altre stranezze da parte di Trump? O è solo un errore, motivato dall’inerzia delle percezioni ottimistiche sbagliate di fine 2024, oppure un atto dovuto fiduciario perché un eccesso di pessimismo ha effetti distruttivi sull’industria finanziaria?
I colleghi statunitensi del mio think tank euroamericano e loro ospiti – per lo più repubblicani centristi – ritengono che quando l’Amministrazione Trump vedrà sia evidenti segnali recessivi dovuti all’applicazione di dazi controproducenti sia un’ostilità popolare montante nelle nazioni alleate combinata con una risposta competitiva da parte dei loro governi, allora è probabile una correzione degli eccessi. Ho risposto che i segnali di nowcasting, pur depurati da alcune contingenze, già mostrano il pericolo di una recessione in America per crisi di fiducia crescente. La contro-risposta è stata che tali segnali hanno per il momento costretto Trump a comunicare che la modifica delle relazioni dare-avere tra America e mondo, alleati in particolare, potrebbe avere effetti temporanei negativi per l’economia, ma poi andrà tutto bene: Golden Age. Questi colleghi hanno reagito sostenendo che ci vorrà qualche mese prima che entro l’Amministrazione e nel Congresso si formi un gruppo sufficientemente robusto per correggere Trump e che ci sono già segnali di tale movimento. Ma hanno ammesso che l’eventuale successo di Trump nel congelare i conflitti in Ucraina e Palestina ed ottenere la resa di Canada e Messico nonché un atteggiamento accomodante della Cina gli porterebbe un consenso tale da rendere difficile una correzione. Ed hanno chiesto ai colleghi europei una loro valutazione. Questi, me compreso, hanno segnalato che le minacce di Trump hanno scatenato una reazione non di sudditanza, ma tendenzialmente simmetrica negli europei ed altri. Pur non coesi, un’alleanza degli europei più grandi connessa a Regno Unito e Canada ha un potenziale geopolitico ed economico superiore in prospettiva a quello degli Stati Uniti, non nel breve-medio, ma nel lungo. Esito condiviso della discussione: è interesse comune euroamericano che l’America prenda responsabilità nel ridurre i conflitti anche con metodi forti. Ma questi devono essere limitati da una logica di convergenza finanziaria. L’analisi preliminare del come ha fatto emergere l’utilità di un tavolo permanente tra attori finanziari del G7 perché il loro interesse comune è mantenere positivo il ciclo del capitale globale, obiettivo che richiede un pilastro geopolitico per la produzione di fiducia. Potrà il mondo finanziario condizionare i governi? Probabile, se trovasse compattezza su alcuni punti e agisse silenziosamente in modi rispettosi della politica ed enfatizzasse pubblicamente l’etica ed il vantaggio del capitalismo diffuso socialmente, gestito razionalmente per difendere la fiducia economica.
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info
Tutti
Cookie tecniciCookie analitici di terze parti