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Carlo A. Pelanda
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IL PUNTO

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21/7/2025

La nuova ecostrategia centrata sul (mini)nucleare di nuova generazione

Cresce il consenso in Europa ed in Italia per l’adozione del (mini)nucleare di nuova generazione a sicurezza intrinseca, ma va consolidato ed ampliato via programma quadro di lungo termine dell’Ue e progetti nazionali eurointegrati, accelerati. Obiettivo progressivo: energia abbondante meno costosa in correlazione con la gestione del cambiamento climatico. Qui sei punti per una nuova ecostrategia.
Priorità dell’ecoadattamento. Dal punto di vista dell’economia il dato certo (NASA) è l’aumento delle temperature e quello correlato dei fenomeni meteo estremi (evidenze corroborate dall’incremento del costo dei danni sia per le assicurazioni sia per i bilanci statali). Dall’analisi globale si ricava che le nazioni non stanno attivando politiche decarbonizzanti significative né di prevenzione contro gli impatti del cambiamento climatico. Quindi la priorità realistica è l’ecoadattamento e non la decarbonizzazione.
Il nucleare come soluzione per ottenere più energia pulita a costi minori. Il mio gruppo di ricerca sta raffinando una simulazione condizionale dove la diffusione del nuovo nucleare porti ad una sostanziale riduzione delle emissioni di gas serra prodotte dall’impiego dei combustibili fossili: in 25 anni è possibile. Tuttavia, anche se l’Europa decarbonizzasse resta il dato (al momento) che le altre parti del mondo non lo farebbero o sarebbero più lente. Disincentivo? No: bisogna considerare che Ue ed Italia sono importatori di energia con impatto negativo sulla competitività. Pertanto resta la priorità del nucleare come fonte primaria che avrà anche un effetto decarbonizzante.
Ecologia artificiale sostenuta da un aumento dell’energia nucleare a basso costo. E’ razionale scenarizzare una strategia ecoadattiva ed ecomodificativa graduale: a) aumento calibrato con zonazione del rischio di dissalatori per mantenere abbondante la fornitura di acqua dolce civile e per irrigazione; b) sperimentazione iniziale di produzioni agricole in serra climatizzata per essere pronti a questa agro-industrializzazione, eventualmente, nel prossimo futuro; c) sperimentazione di mega-lavori di terraformazione per essere pronti ad impiegarli dove l’aumento del livello del mare lo richiederà per contenimento; d) estensione graduale e sperimentale degli ambienti climatizzati in aree urbane e facilitazione per gli impianti domestici. La lista è più lunga, ma questo cenno è sufficiente per far intuire quanta più energia serva – in particolare nell’Europa meridionale - per l’ecoadattamento oltre che per la nuova cibernetica, per la mobilità elettrica, ecc. Il (mini)nucleare a fissione di nuova generazione e più avanti quello a fusione sono la giusta risposta al nuovo fabbisogno.
Armonizzazione tra politica ambientale ed energetica. Le norme europee basate sulla priorità di una decarbonizzazione veloce hanno creato un conflitto tra economia e politica ambientale a danno della prima e senza alcun vantaggio rilevante per la seconda. Mettere in priorità l’ecoadattamento sostenuto dall’aumento della produzione di energia nucleare è un modo per ricostruire un’armonizzazione tra requisiti di sostenibilità ed industria.
La nuova matrice delle fonti di energia. La sostituzione dei combustibili fossili ad alti costi di importazione implica una fonte con capacità produttiva enorme e non intermittente. Ma non esclude le fonti intermittenti dove mostrino costanza ed efficienza sufficienti: solare ed eolico. Tantomeno esclude (in Italia ed eurozone montuose) il ricorso all’energia idroelettrica fino che le precipitazioni saranno sufficienti. Quindi si tratta di costruire una rete (pan-europea) con fonti differenziabili, ma centrata sul nuovo nucleare.

Come anticipare il nucleare. Aumentando l’investimento europeo e trovando formule pubblico-privato con il criterio “più capitale più velocità”. Obiettivo possibile? Primi test nel 2028-29 invece che nel 2030-32 come oggi previsto. Poi velocizzare la scelta ed autorizzazione per localizzare i nuovi impianti così incentivandone la produzione in serie, questa la novità tecnologica

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