ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

IL PUNTO

--

16/6/2024

Un futuribile Song sostituivo dei Brics

Il G7 deve allargarsi per non perdere scala globale nel futuro. Le sue nazioni ne sono consapevoli e lo dimostrano aumentando gli invitati esterni, geodifferenziandoli in relazione a quella che ha la presidenza di turno. Me le potenziali inclusioni dirette in un G7 + sono poche al momento: Australia, Corea del Sud. Ed il metodo degli inviti selettivi volta per volta non ha un potenziale strutturante, pur utile. Pertanto serve una nuova architettura che connetta sistemicamente un futuro G7 + e le nazioni emergenti.
Da qualche mese il mio gruppo di ricerca euroamericano (Stratematica) sta consultando colleghi arabi (sunniti), africani, asiatici, meso e sud americani per capire quale sia l’attrattatività dei Brics. La sensazione risultante, preliminare, è che questa non abbia una forza intrinseca di compattazione, ma dipenda dalla percezione di una difficoltà relazionale con il sistema G7. Ed è stato rilevato che molte nazioni del Sud globale avrebbero più interesse in una relazione più strutturata con il gruppo dei G7. Da un lato, il G7 non può includerli senza snaturarsi via perdita di coerenza. Ma, dall’altro, c’è uno spazio per la creazione di una comunità di interessi nazionali convergenti che includa, in progressione crescente, le nazioni del G7 con quelle compatibili del Sud globale. La ricerca dei precursori concreti di questo futuribile ne trova parecchi, il più interessante è l’accordo Imec per la connessione tra India e Mediterraneo firmata nel settembre 2023 a New Delhi da India, Emirati, Arabia, Giordania, Israele, Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Più interessante anche perché va oltre la tradizionale politica statunitense di separare le alleanze nel Pacifico e nell’Atlantico. Ora tale accordo è bloccato dal conflitto a Gaza, ma è vivo. Pertanto non è una fantasia pensare che le nazioni del G7 possano formare con quelle più compatibili del Sud globale un nuovo organismo. Il nome? Quello futuro di un mercato ad integrazione crescente potrebbe essere “Free Community”. Ma quello del progetto preliminare-esplorativo dovrebbe essere diverso, più emotivo per dare rilevanza al Sud del mondo. In materia, mi è venuto in mente un episodio di quando ero giovane ricercatore presso la Ohio State University, Columbus,1980. Un musicista israeliano suonò una variazione jazz della Notte sul monte Calvo (Mussorsgky) chiamando interventi di “Chicago Blues” (molto parlato) ed uno studente di colore colse l’occasione: not South, not North, but Song. Quindi proporrei SONG (SOuth-North Group) come organizzazione di convergenza Sud-Nord sostituiva dei Brics e con dietro il sostegno del G7. Ma per quale scopo oltre al vantaggio geopolitico (scala) nei confronti dei regimi autoritari? Tre: a) ciclo di capitale utile allo sviluppo degli emergenti e delle economie già mature; b) sostegno al percorso democratizzante delle semidemocrazie; c) ampia riglobalizzazione equilibrata. Sarebbe una vera Grand Strategy delle democrazie.                   

ARCHIVIO

La forma economica del nuovo mondo bipolare

Allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale manca quella individualizzabile

Dall’istruzione al potere cognitivo di massa

La guerra continua

Nonostante il dialogo sino-americano la guerra economica continuerà

La priorità di una dedebitazione parziale secca

Ecco la nuova economia della deterrenza

L’avvio dell’ecoadattamento realistico

La trasformazione dell’immigrazione in capitale

La priorità del nucleare di nuova generazione

Prestito irredimibile vs tassa extraprofitti

Europa estroversa vs Ue introversa

La posta in gioco è il dominio del triangolo India-Mediterraneo-Africa

La ricerca per una nuova (ri)globalizzazione

Più G7 contro le crisi multiple

Verso un triumvirato che salverà l’Ue

Dall’irrealismo all’ecorealismo, lentamente

La priorità dell’operazione patrimonio contro debito

Tardare il taglio dei tassi è un errore

Si intravedono i primi passi di esoindustrializzazione

La crisi del Mar Rosso impone scelte forti all’Italia

La presidenza del G7 come occasione per Roma di imparare il ruolo di esportatore attivo di sicurezza

La difesa della fiducia in un mondo metastabile

La relazione tra capitale e avvio della biocibernazione

La necessità di integrare finanza pubblica e privata per gli investimenti di sicurezza militare

Verso una ristabilizzazione geopolitica globale

Ridurre la vulnerabilità per poter calcolare il rischio

L’irruzione dell’AI implica una rivoluzione cognitiva di massa

Più risparmio verso investimenti produttivi

Serve una scienza della dedebitazione

Il possibile scenario “Dedebiting EU”

Necessario accelerare un Piano Enrico Fermi nell’Ue

Come adattarsi all’ecomutamento

Macron pensa di usare la Cina ma è Pechino che sfrutta lui

L’ambiguità della Bce è un pericolo se non corretta

Basta alluvioni e siccità estreme: è possibile

Come ridurre il costo di eventi meteo estremi

Convergenza euroamericana vs. autonomia strategica Ue

L’Ue è importante oltre sé stessa


Un futuribile Song sostituivo dei Brics

I motivi per meno pessimismo e più ottimismo

Serve una nuova Bretton Woods (digitale)

Compensazioni Ue per le aziende italiane sanzionate dalla Russia

Avviare un’ecopolitica realistica nell’Ue

La necessaria evoluzione dell’offerta turistica

Più capitale privato per la proiezione in Africa

Dalla priorità della decarbonizzazione a quella dell’ecoadattamento

La priorità a breve e a lungo di costruire la fiducia economica

Abolire il termine finanza ombra per quella non bancaria

L’opportunità per una nuova industria cinematografica italiana

Europa: meno di un’unione ma più di un’alleanza

Più garanzia di sicurezza ad Israele per ridurne l’aggressività

Operazione vetrina per capitalizzare le imprese italiane

L’attrazione di capitale è più utile degli investimenti a debito

Verso la convergenza tra sostenibilità ambientale ed economica

Perché l'Ue deve diventare più estroversa

L’evoluzione del G7 verso una comunità di difesa

La svolta di Israele

Verso il nuovo nucleare ed un eco-adattamento realistico

La strategia del Kissinger inverso

Il potenziale negoziale dell’Ue con Trump è forte

Le sfide della nuova Guerra fredda

L’Ue ha una struttura economica forte che dopo cambiamenti le darà un destino positivo

(c) Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
Privacy policies
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi