ITALIANO


 VITA
  Biography    Gallery     Interview    Awards     CAP TV

 PUBLICATION

  Books     Essays     Res. Reports
  Arrticles since 1998

 LETTERS

  Write to CP
  Read Letters    Archives

 SEARCH


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

Milano%20Finanza%20e%20italia%20oggi

2020-1-31

31/1/2020

Ora il Regno Unito potrebbe essere un business

Parecchi attori di mercato si stanno chiedendo se il Regno Unito a conduzione Johnson abbia o meno una Grand Strategy post brexit. La sensazione è che la stia costruendo rapidamente. La precedente perseguita dal governo Cameron nel 2015-16 tentò di creare un Regno Unito autonomo dalle alleanze con America ed Ue, ma restandovi, con forti capacità di influenza geopolitica e con lo scopo di rendere Londra uno hub globale di affari e quindi nuovamente centrale. Riuscì sul lato del negoziato con l’Ue, di fatto una brexit sostanziale anche se non formale. Riuscì inizialmente su quello della convergenza trilaterale tra Londra, Berlino e l’America a conduzione Obama per la costruzione di un mercato euroamericano con standard unici (Ttip). Ma implose a seguito della sconfitta nel referendum indetto da Cameron (2016) per tentare di bloccare l’ascesa del partito nazionalista anti Ue di Farage. Va aggiunto che prima di ciò l’America intervenne per limitare l’apertura britannica alla Cina e che la Germania, su pressione russa, cinese e francese, ridusse il suo entusiasmo per il Ttip. Lezione: le condizioni interne ed esterne non permettono a Londra strategie di autonomia e centralità troppo ambiziose. Ipotesi: ma non per questo la Grand Strategy britannica rinuncerà agli obiettivi di quella formulata da Cameron pur calibrandola in modo più attento ai vincoli di realtà.

Scenario. Londra sta già segnalando a Washington che non diventerà suo satellite e sta costruendo una relazione bilaterale convergente con Germania e Francia, usando la prima per ridurre la condizionalità della seconda per un trattato di libero scambio. Qui si nota la continuazione della strategia britannica di mantenere buone relazioni con Ue e America, ma tutelando la propria autonomia. Londra rafforzerà la sua rilevanza militare-industriale e il profilo di protettore dell’area baltica contro la minaccia russa, anche velata minaccia di nordexit nel caso di formazione di una sovranità Ue imperiale. Userà la relazione con la Cina come mezzo di scambio con l’America. In sintesi, la probabilità di isolamento del Regno Unito dal ciclo internazionale del capitale e degli scambi è bassa, pur con qualche incertezza nel breve. Se così, ciò ridurrà l’indipendentismo della Scozia. Ma la vera partita strategica dovrà essere giocata sul piano della competitività fiscale, regolamentare e tecnologica. Per tale motivo potrebbe essere vantaggioso prendere posizione nel Regno Unito, in particolare per il business italiano, considerando che per circa un anno molto sarà a sconto e/o facilitato.

(c) 2020 Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi