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Carlo A. Pelanda
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Il%20Foglio

2001-8-25

25/8/2001

La Net-Economy brucia, ma solo ora gli utenti stanno imparando ad usarla e per questo risorgerà presto

 E-phoenix. Come la fenice - non veneziana -  che rinasce dalle ceneri, l’economia basata su Internet sta rigenerandosi sotto le braci dell’incendio che ha distrutto in un anno oltre il 90% delle aziende del settore, negli Usa, deprimendolo in tutto il mondo. Non perché il fuoco si sia spento. I valori azionari sono crollati più del 60% medio – dai picchi del marzo 2000 – nei nuovi mercati europei e nel Nasdaq, ma lo sgonfiamento della bolla non è finito in quanto i titoli restano ancora sopravvalutati in base ai profitti possibili. Per questo nessun fondo di venture capital osa rischiare un cent in nuovi investimenti (gli start up sono crollati dell’80%) e le banche non rinnovano il credito a chi opera, inguaiato, nei dintorni di Internet. Al punto da far annunciare a parecchi osservatori che la New Economy – cioè un modo di produrre e vendere capace di moltiplicare l’efficienza per mille grazie all’uso delle nuove tecnologie dell’informazione – sia morta nella culla. In effetti nessun modello di business della Net-economy si è dimostrato pienamente di successo. Anche quelli più realistici – che intermediano solo informazione, e non cravatte, in rete – vivacchiano. Come mai, allora, lo scenarista vede all’orizzonte un e-toro? Perché due dati mostrano che l’e-baby, pur bruciacchiato, sta finalmente poppando il latte giusto: (a) aziende e famiglie negli anni scorsi (1997-2000) hanno comprato tonnellate di nuova tecnologia, ma non l’hanno utilizzata subito al massimo del potenziale e solo adesso stanno imparando a farlo; (b) trovandola ormai irrinunciabile ed iniziando ad avere idee proprie su come svilupparne gli usi. Per esempio, il più delle imprese ha capito con due o tre anni di ritardo come aumentare l’integrazione produttiva grazie alla nuova connettività. Molti individui che navigano da anni solo ora, più e-familiarizzati, cominciano ad acquistare biglietti e simili on-line. Il punto è che si è verificato un gap temporale tra acquisto degli e-gizmo e comprensione del loro pieno utilizzo. Ma in questi mesi sempre più imprese ed individui hanno capito. E ciò risolverà il problema principale che ha massacrato il settore. Finora è stata l’offerta a cercare il giusto modello di e-business, ma alla cieca perché la domanda non sapeva esattamente cosa poteva e voleva. E non lo ha trovato. Ora la seconda è più competente e potrà dare segnali precisi alla prima, disegnando lei stessa il giusto modello in un numero crescente di applicazioni desiderate. Ciò fa scommettere che nel 2003 sarà di nuovo e-boom e che, nel 2006, potrebbe emergere Hypernet, ovvero l’”e-frastruttura” che diffonderà definitivamente la nuova economia.

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