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Carlo Pelanda: 2023-6-15Milano Finanza e Italia Oggi

2023-6-15

15/6/2023

Per Roma è più conveniente la convergenza con Berlino

Dall’autunno 2022 il gruppo di ricerca di chi scrive ha dato particolare attenzione alla Germania: gli indicatori anticipativi proiettavano una recessione nel 2023 ed un rischio di stagnazione prolungata (recentemente confermati). L’analisi del modello economico mostrava la difficoltà di sostenere quello tradizionale export-led, correlata all’analisi di geopolitica economica che mostrava l’amputazione del mercato russo (in e out) e, al netto delle contingenze, difficoltà crescenti in relazione al mercato cinese (pressione geopolitica statunitense e concorrenza locale in aumento). Da questa analisi – e dalle ripetute richieste pubbliche e riservate agli Stati Uniti di un trattato economico compensativo con l’Ue - emerse un’ipotesi: Berlino dovrà cambiare la sua Grand Strategy, con impatto sull’orientamento dell’Ue.

Come? L’ipotesi macro più probabile è l’estensione globale dello spazio tedesco a tre livelli: a) espansione via inclusioni dell’Ue dove la Germania ha posizione dominante; b) pressione sull’Ue per renderla più estroversa sul piano geoeconomico, cioè per siglare trattati economici esterni; c) maggiore attivismo entro la Nato con lo scopo di diventare il fulcro della componente europea della Nato stessa. Questo punto, oltre che dal linguaggio di riarmo e dalla scelta di comprare l’americano F 35, viene corroborato dall’esercitazione “Air Defense 23” ora in atto: fu programmata anni fa, ma la sua scala è maggiore di quanto inizialmente disegnato, per esempio 250 aerei da decine di nazioni alleate simulando una difesa (e deterrenza) dell’Europa centrata sulla Germania. Il secondo punto potrebbe essere probabilizzato dalla visita inusualmente lunga di Ursula von der Leyen in Sudamerica, forse precursore di un’accelerazione del trattato economico con il Mercosur, certamente segnale di analisi vasta e approfondita delle condizioni. A cui si aggiungono attenzioni più intense verso India e Africa. Al riguardo del primo punto va annotato un crescente allineamento tra Germania e Italia basato sulla convergenza di interessi (e interdipendenza) tra le due maggiori potenze manifatturiere ed esportatrici europee. In sintesi, iniziano a cumularsi segnali che indicano un vettore strategico: la costruzione di un’eurosfera globale germanocentrica convergente, ma non necessariamente coincidente, con quella americana. Però Berlino deve accordarsi con nuovi alleati euro-interni. Controprova potrebbe essere l’affanno con cui Parigi cerca di rinforzare il bilaterale con l’Italia per evitare di essere secondarizzata dalla nuova Grand Strategy di Berlino, avendo una strategia diversa: Ue più compatta e meno estesa, sistema internazionale multipolare e non bipolare, ecc. Ma per Roma è molto più conveniente partecipare con profilo maggiore ad un’eurosfera globale in collaborazione con Germania e Usa sia per dare un mercato vasto e sicuro al suo export sia per aumentare l’import di materiali critici a prezzi controllabili.            

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