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Carlo Pelanda: 2021-4-16Milano Finanza e Italia Oggi

2021-4-16

16/4/2021

Strategia asimmetrica per difendere la piazza di Milano

Probabilmente il governo italiano non ha voluto esplicitare subito il ricorso al golden power in relazione a Borsa italiana (con lo scopo di difendere la piazza finanziaria di Milano che è a grave rischio) solo remotamente alludendovi o per poter usare tale eventuale mossa con modi riservati e dissuasivi in negoziati estivi con quello francese oppure evitare una controreazione francese sul piano Ue e Bce dove l’Italia è vulnerabilissima. O per una combinazione di questi criteri. Pertanto si apre una stagione negoziale bilaterale dove il punto è capire cosa l’Italia possa dare alla Francia, nonché su quali temi esercitare una dissuasione credibile, affinché questa rinunci alla pressione predatoria sull’Italia stessa. Qualcosa si potrà fare, ma deve essere chiaro che Roma è in condizioni di debolezza: pertanto non potrà usare solo controstrategie simmetriche, ma dovrà inventarne di asimmetriche. Inoltre, nel confronto bisogna considerare che Parigi ha reclutato centinaia di attori politici e istituzionali italiani mentre l’Italia non ha agenti di influenza in Francia. Per esempio, chi scrive è rimasto impressionato dalla velocità con cui il centro strategico di Parigi abbia inviato un suo emissario per metterlo alla testa di un partito con la missione di creare una coalizione capace di vincere le prossime elezioni politiche e nel frattempo (tentare di) condizionare Mario Draghi. Chapeau. Appunto, serve un buon mix tra strategia simmetrica (scambi, metodo Cavour) e asimmetrica.

In attesa di vedere se il governo sia in grado di confezionare la prima vanno avviati scenari sulla seconda focalizzati sulla difesa delle possibilità di potenziamento della piazza finanziaria milanese. Ormai il disastro è stato fatto dal precedente governo e pertanto la Borsa milanese resterà in Euronext: nel caso migliore la conduzione francese farà concessioni, ma alla fine comanderà pur via soft power con il criterio di rendere Parigi il centro dei servizi finanziari europei periferizzando Milano. Tale scenario implica una mossa asimmetrica: creare una o due altre Borse milanesi. Realistico? Bisognerebbe iniziare ora uno studio di fattibilità. La prima ipotesi vede la possibilità di creare sia un Nasdaq sia un equivalente europeo-mediterraneo della Borsa di Chicago, con il corredo di elaborazione e scambio di future su commodities. La capitalizzazione iniziale non è un problema insuperabile se si coinvolgono partner americani, inglesi e svizzeri. Appare un problema, invece, adeguare la normativa e la reputazione italiane per incentivare flussi di capitale su tali piattaforme.

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