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Carlo A. Pelanda
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Carlo Pelanda: 2019-7-5Milano Finanza e Italia Oggi

2019-7-5

5/7/2019

Opportunità e rischi nella trasfigurazione elettorale di Trump

Gli andamenti dei mercati saranno notevolmente influenzati dalla campagna di Donald Trump, ora in avvio, per le elezioni presidenziali del 2020. Trump appare in vantaggio per il buon andamento economico e, soprattutto, perché il Partito democratico ha messo in pista, nelle primarie, candidati con offerte socialiste a consenso minoritario. Ma il ciclo economico è discendente e l’inadeguatezza delle prime candidature democratiche appare più una strategia da parte dei veri candidati centristi pronti a scendere in campo quando quelli attuali saranno stati bruciati. In sintesi, la campagna Trump è consapevole che alla fine sarà un testa a testa. Ciò la porta a costruire un profilo di Trump che mantenga l’elettorato “ruvido” e allo stesso tempo conquisti consensi moderati. Inoltre dovrà mantenere in bolla le Borse americane almeno fino al novembre 2020. Tale strategia è già in atto: pressioni interne per iniettare droga monetaria alla crescita ed esterne per mantenere la minaccia daziale su Cina e altri, ma senza applicarla in pieno, e mostrare un profilo presidenziale sia di pacificatore sia di leader mondiale consistente. Forse c’è anche un piano B: innescare una crisi per fare campagna come “war president”. Ma il piano A è meno rischioso. La Cina se ne è accorta ed ha offerto a Trump una gita in Corea del Nord, nonché aperture ad importazioni agricole a favore dei suoi elettori, in cambio di una minore pressione. Anche la Russia sta tentando di scambiare il controllo dell’Iran, per evitarne azioni estreme, con concessioni statunitensi. In questo scenario il mercato non sarà rassicurato a sufficienza per riaccendere investimenti, ma nemmeno sconterà il caso peggiore. In sintesi, al momento è probabile una certa tranquillità globale per quasi un anno e mezzo. Ma ciò rende la rielezione di Trump dipendente dalla collaborazione di Cina e Russia che un candidato democratico smart, contando sulla russofobia e sinofobia diffuse, marcherebbe costringendo Trump a dimostrazioni del contrario, alzando la probabilità di un piano B. Ed è un problema da monitorare. Un altro è che, dipendendo dai nemici, Trump può praticare l’americanismo solo con gli amici. Ciò consiglia all’Ue, nel negoziato commerciale che inizierà a novembre, di accettare rapidamente le richieste statunitensi di riequilibrio e di concedere a Londra un trattato di libero scambio in parallelo con la Brexit, e non dopo. Inoltre suggerisce agli europei della Nato di avviare rapidamente il programma spaziale euroamericano. Sarà comunque utile e globalmente stabilizzante chiunque vinca in America.          

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