ENGLISH VERSION


Dati personali
Pubblicazioni
Articoli
CAP TV
Interviste
Voci dei lettori

 CERCA


Carlo A. Pelanda
X  

MENU   VITA   ARTICOLI   INTERVISTE
fb Tw print

Carlo Pelanda: 2006-2-14Il Foglio

2006-2-14

14/2/2006

Italocatastrofismo, esageruma nen

Standard & Poor’s ha annunciato il possibile declassamento del debito di Francia, Germania ed Italia. Le motivazioni dichiarate sono corrette, ma deboli ed incomplete. Al punto da far sospettare a questa rubrica che ci siano altri motivi, non detti, che alimentano un pessimismo esagerato su eurozona e Italia.

Il debito di Parigi e Berlino sta salendo dal 2001 in poi e quindi, in teoria, è giusto che non meriti più la tripla A. Ma entro tale logica l’allarme dovrebbe essere stato lanciato già nel 2004. Perché solo oggi e dopo che il governo rosso/bianco in Germania ha reso credibile un piano di rientro nei parametri di equilibrio? Francia e Germania, inoltre, restanosostanzialmente affidabili in comparazione con le altre nazioni del globo che, tutte, recentemente, hanno visto peggiorare le condizioni di stabilità del loro bilancio (Svizzera, Regno Unito) o della moneta (Stati Uniti). Se, a rigore, nessuno al mondo potrebbe vantare più la tripla A, perché dovrebbe essere tolta a francesi e tedeschi? Una spiegazione è che S&Pcominci a vedere, senza dirlo, uno scenario di probabile dissoluzione dell’euromoneta, in tre fasi: (a) Italia, Grecia, Portogallo ed altri europei non reggeranno più l’euro torneranno alle monete nazionali; (b) la loro svalutazione, fino al 50%, massacrerà con export supercompetitivo le economie di Francia e Germania intrappolate da un super euro residuo; (c) il Pil di queste cederà  e con esso l’equilibrio finanziario, premessa di un debito meno sostenibile. Ma è scenario realistico? L’Italia sta mostrando segni, stranamente non rilevati dall’Economist quando ne analizzò la decadenza, di sorprendente reattività alla crisi competitiva: industrie che investono di nuovo, che vanno in Borsa, che sopravvivono innovando. L’economia reale non affonderà, anzi. Soprattutto, prima dell’uscita dell’Italia dall’euro  c’è l’opzione di governarla dall’esterno, per altro già avviata (Banca d’Italia). Forse questo intendeva S&P quando ha detto che aspetterà di vedere il nuovo governo dopo il 9 aprile prima di decidere? Comunque sia, vorrà o lascerà la Germania far saltare l’eurosistema con la scusa dell’Italia in crisi? Non esiste. L’Italia diventerebbe nuova potenza esportatrice, ma il default e la svalutazione le darebbero altri guai: non conviene ad alcuno. Quindi lo scenario più probabile è che Roma resterà nell’eurosistema sia per sua forza sia per interesse tedesco (e americano) a non spaccare l’Europa. Conseguentemente, l’euro non salterà ed i debiti delle sue nazioni saranno solidificati da questo. Da declassare, quindi, è il catastrofismo non il debito. 

(c) 2006 Carlo Pelanda
FB TW

(c) 1999 Carlo Pelanda
Contacts: letters@carlopelanda.com
website by: Filippo Brunelli
Privacy policies
X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti Cookie tecnici Cookie analitici di terze parti

Accetto Chudi