La tutela del Fmi è sia un’opportunità sia un binario per la politica italiana

 

Di Carlo Pelanda (8-11-2011)

 

Judo. E’ stile di questa rubrica, quando ingaggiata in raccomandazioni strategiche, analizzare un problema guardando se contiene anche un’opportunità e, se sì, far ruotare su questa la soluzione. Tale stile ha alimentato suggerimenti recenti. Esempi. La sconfitta in Libia contiene in realtà l’opportunità per l’Italia di operare nel Mediterraneo come potenza neutrale che può parlare con tutti nella regione, diversamente da Francia e Turchia, e così ottenere una rinnovata centralità. Il commissariamento da parte della Ue offre a Roma l’opportunità di pretendere il reintegro nell’eurodirettorio a tre in cambio dei sacrifici. Ora il ruolo del Fmi come certificatore/controllore dell’Italia è un grave problema di perdita di credibilità della politica italiana, ma anche una splendida opportunità che, tra l’altro, rinforza le due sopra citate. Vediamone  5 vantaggi.

Primo: l’economia italiana è messa male, ma molto meno di quanto ora percepito dal mercato. I tecnici del Fmi, messi meglio del solito a conoscenza della realtà italiana, dovranno riconoscerlo, così correggendo l’eccesso di rischio sovrano che sta massacrando banche e marchio territoriale. Secondo: Tremonti, se resta, non potrà più far passare nell’esame di consistenza economica attuato dai tecnici del Fmi la logica statalista che il rigore possa essere ottenuto solo con limature di spesa ed aumenti delle tasse, complicate da terrorismo fiscale che deprime i consumi – per esempio l’orrore tecnico del redditometro -  senza cambio di modello in direzione liberalizzante e incisioni reali nella struttura della spesa pubblica. Ciò porta al terzo vantaggio: un progetto controllato dal Fmi che bilanci bene rigore e sviluppo con esito positivo già nel medio termine che difficilmente le agenzie di rating potranno smentire, forzandole a riclassificare al rialzo l’affidabilità dell’Italia. Ciò permetterà di invertire la profezia negativa sull’Italia che è il cuore del problema. Il quarto è che l’Italia controllata, ma conseguentemente tutelata, dal Fmi che è una istituzione dove comanda l’America, può liberarsi dal giogo della Germania e denunciare la sua imbecillità politica (mescolare punizione e salvataggio della Grecia, impedire la funzione di prestatore di ultima istanza alla Bce, ecc.). In sintesi, l’Italia ha l’opportunità di riprendere forza negoziale grazie alla tutela del Fmi. Il quinto è che la dottrina tecnica del Fmi è realista e liberista e ciò rende meno probabile che il governo esterno dell’Italia favorisca la sinistra nonché la Lega se resta troppo socialprotezionista. La maggioranza si riorganizzi lungo questo binario.        

Carlo Pelanda