Progetto LeoLux per rendere l’Italia capitale mondiale del cinema
Di Carlo Pelanda (6-7-2010)
Quinto scenario per
un 150° futurizzante e non commemorativo. Negli anni
’50 e ’60 il cinema era in Italia un settore industriale portante per l’economia
nazionale. Poi è decaduto. Ma la grandezza del passato ha lasciato competenze e
vocazioni non ancora del tutto sparite. Inoltre, alcuni settori laterali, ma
rilevanti per il cinema come la musica, le scuole di attori, ecc., appaiono
vitali. L’opportunità: c’è sufficiente materiale di base per sostenere un forte
progetto di rilancio di questa industria. La necessità: l’economia italiana ha
bisogno di nuovi traini per la crescita e quello, oltre al manifatturiero
innovato, dei servizi evoluti, come l’intrattenimento, è uno dei pochi alla sua
portata con potenziale di primato globale. Come si riuscirà a rendere l’Italia
capitale mondiale dell’industria cinematografica?
La mossa chiave sarà
quella di detassare totalmente i profitti dei film a condizione che vengano
prodotti nel territorio italiano. Ciò, riducendo il rischio finanziario,
favorirebbe l’insediamento in Italia di società di produzione ed il loro
finanziamento sul mercato privato. La seconda è quella di creare una Borsa
dedicata (di raggio globale) dove sia possibile quotare un film singolo o un
pacchetto. La terza, collegata, consiste nell’organizzare una piattaforma
specialistica di informazioni e scambi per i distributori, la parte più
decisiva del mercato di settore. Concepito un tale sistema di facilitazioni bisognerà
poi stimolare la competitività degli imprenditori generando una cultura
industriale e non solo intellettuale del cinema. Il cinema è, prima di tutto,
un servizio che offre emozioni a pagamento. Per aumentarne la gamma serve una (iper)tecnologia dedicata, per esempio Avatar. La si può
importare dall’estero (California) e poi potenziarla con risorse residenti nei
politecnici italiani (ottime) aiutandone la ricerca. Contenuti? Quelli che il
mondo domanderà. Ma ci vorrà uno stile italiano. La rubrica propone l’epica,
cioè le storie degli uomini di coraggio, delle grandi avventure di conquista.
Anche sfruttando quella macchina del tempo, sul piano delle basi scenografiche,
che è il territorio italiano per trasferire al cinema il romanzo storico, genere che appassiona il
globo. Templari piacentini che sotterrano l’Arca nei pressi di Rimini, la
battaglia di Azincourt ricostruita nei siti medievali
veneti, lo scontro a Venezia, prima di Lepanto, tra chi voleva difendere i
territori e chi i contratti commerciali con i turchi. Un Julius Caesar finalmente ben fatto. Poi il Graal girato da un
risorto Sergio Leone, che sogno, che immensità! Per questo progetto LeoLux.
Carlo Pelanda