Occidente-Russia: prima l’alleanza economica e poi quella militare,
non viceversa
Di Carlo Pelanda (20-7-2010)
Dal 1993 chi scrive
raccomanda, in diverse lingue ed espressioni, una convergenza forte tra Ue ed
America e l’inclusione della Russia in tale alleanza. Già allora era evidente
che l’America era troppo piccola per continuare a fare impero da sola e che il
mantenimento dell’ordine planetario, secondo il criterio occidentale, avrebbe
richiesto risorse monetarie, economiche, energetiche e militari di scala
ottenibile solo facendo convergere i tre: l’aquila a tre teste, l’alleanza fra
le tre Rome, Nova Pax. Ma da sempre ha avvertito che
l’alleanza occidentale avrebbe dovuto modificare strutturalmente la propria
architettura e missione per poter includere la Russia: (a) creando il concetto
di “area di mercato delle democrazie” (Free Community) aperto ad inclusioni
successive partendo dalla convergenza euroamericana; (b) ed una nuova
organizzazione militare per difenderla, chiudendo la vecchia Nato per aprirne
una nuova adatta alla partecipazione sia della Russia sia di altri alleati, per
esempio Giappone e Australia, e nel futuro di India, Brasile, ecc. Da un lato, America e Russia cominciano
finalmente ad annusarsi. Dall’altro, Obama offre a Mosca solo convergenze
tattiche per tirarlo fuori dai guai nelle questioni iraniana ed afghana. La
rubrica poi è rimasta sconcertata da un editoriale di Kupchan
dove questi proponeva l’entrata della Russia nella Nato senza modificarla. Non
è possibile. I due fatti lasciano ipotizzare una convergenza russo-americana
troppo superficiale per generare un precursore di alleanza sistemica. Ma è in
atto e quindi è razionale scenarizzare il come renderla più solida.
La Russia ha tre
priorità. Evitare la disgregazione interna ricostruendo un potere centrale,
riprendere il controllo dell’ex-impero esterno e trasformare l’economia da
pesante e concentrata a leggera e diffusa. La politica di Putin, dal 1999, ha
perseguito le prime due fino al punto da potersi ora concentrare sulla terza,
che infatti Medvedev enfatizza. Quindi è il momento
giusto per creare un’area di libero scambio che includa Nafta, Ue e Federazione
Russa + Csi, capace di incentivare lo sviluppo di nuove imprese in Russia anche
a favore del business europeo ed statunitense. Poi l’area può essere estesa
dove e quando conviene, per esempio integrando la Turchia nel mercato europeo
senza necessità di cooptarla nella Ue, nell’area asiatica. L’iniziale Free
Community sarà anche utile come strumento di convergenza tra Ue ed Usa.
Cominciamo dall’economia per creare un’area di interesse comune che poi dovrà
essere difesa da un’organizzazione militare altrettanto comune. Viceversa non
funzionerebbe.
Carlo Pelanda