Diverse scelte di illuminazione nella polemica Sartori vs Gotti

 

Di Carlo Pelanda (10-8-2010)

 

Finalmente una polemica agostana degna dei lettori elitari de Il Foglio e che allo stesso tempo permette alla rubrica di contrapporre due scenari fondamentali. Giovanni Sartori attacca la tesi di Ettore Gotti Tedeschi che ci sia una correlazione tra crescita demografica ed economica, in particolare la raccomandazione del secondo di invertire il declino economico dell’occidente facendo più figli. E lo fa con inusuale violenza: (a) nega al prof. Gotti Tedeschi la dignità di economista enfatizzandone il ruolo di banchiere del Vaticano, presidente dello Ior (e, probabilmente, revisore della recente enciclica papale in materia economica); (b)  scrive, con sorprendente assolutismo cognitivo, che “non esiste nessuna prova, nemmeno di correlazione, tra crescita demografica ed economica”. L’errore di mettere dopo “non esiste” un “nessuna” invece del più corretto “alcuna”, inatteso da un toscano noto nelle Scienze politiche per l’impiego di linguaggi il più possibile precisanti, è un lapsus indizio di fretta: probabilmente a Sartori non interessa approfondire la relazione tra demografia ed economia, che, pur complessa e non lineare, è ovvia e studiatissima, ma colpire la filosofia della crescita via squilibri. Scrive:” ..perché la Chiesa di Roma si è impegnata in una difesa della vita che di fatto produce una crescita demografica dissennata”. In sintesi, tra le righe, le due visioni del mondo in contrapposizione sono: (a) provvidenziale e dinamica di Gotti; (b) utopica e statica di Sartori.

Espandersi senza paura dei limiti implica la fiducia di poterli modificare e l’accettazione di guai nel mentre. Chiamiamolo progresso al buio, fatto di squilibri continui. Quello alla luce, vede i guai nel forzare i limiti e produce una razionalità finalizzata a rispettarli via equilibrio duraturo. La seconda visione caratterizza l’illuminismo di sinistra, l’ecologismo e, semplificando, la filosofia asiatica, tutte alla ricerca di sistemi armonici. La prima, invece, cerca il dominio. E’ una combinazione tra il Dio di guerra del primo testo e quello di Salvazione del secondo, la cui sintesi è: crescete  senza temere le conseguenze perché a quelle ci penserà la luce della Provvidenza. Questa missione è il fondamento dinamizzante dell’occidente che fa convergere chi ha fede nella Provvidenza divina e chi, ateo, nel Progresso terreno (tecnologia). La rubrica  prende le parti di Gotti perché vede nel suo appello uno strumento per ridare forza vitale all’occidente che la sta perdendo nella deriva verso le utopie armonizzanti. La discussione è aperta, in particolare su quanta luce vi sia nel buio e viceversa.  

Carlo Pelanda