Il ciclo italiano di fuga e rientro incentivato dei capitali promette la più grande operazione di riciclaggio del pianeta

 

Di Carlo Pelanda (18-3-2006) 

 

La paura nel ceto produttivo di una vittoria della sinistra ha causato, dall’inizio del 2005, una nuova ondata di fuga o nascondimento dei capitali che sta marcando un picco  in questi giorni. Quali i numeri? Difficile precisarli perché si tratta, per lo più, di flussi di capitale oscurato. Tuttavia, questa rubrica ipotizza che: (a) la ricchezza italiana nascosta all’estero, cumulata fin dagli anni ’70, sia stata di circa 800 miliardi di euro alla fine del 2004, escludendo i circa 90 miliardi “ri-legalizzati” dal condono di Tremonti; (b) che si siano aggiunti negli ultimi 14 mesi circa 150 miliardi. Se confermata, tale fuga di capitali risulterebbe seconda, per quantità in relazione al tempo, solo a quella avvenuta in Germania nel 1998 quando Schroeder vinse le elezioni. Tale fenomeno ha certamente avuto un impatto negativo sulla crescita perchè il capitale trasferito dai risparmiatori non compra cose in Italia, la riorganizzazione elusiva delle imprese sottrae gettito al fisco. Certamente il clima di “fuga e paura” non favorisce gli investimenti. Potrebbe perfino ridurre quelli immobiliari. Probabilmente, nel 2005, il fenomeno è costato, prudenzialmente, dallo 0,3 allo 0,5% di Pil in meno. In sintesi, la sola previsione di vittoria della sinistra potrebbe avere avuto un costo indiretto di 5 miliardi di euro ed uno diretto di decapitalizzazione sui 150 usciti. Infatti nelle piazze finanziarie off shore si brinda e si tifa per la sinistra. Perché se andasse al potere ed applicasse le promesse di tassazione patrimoniale e di stretta di polizia ci potrebbe essere una seconda e più massiccia ondata di deflusso, sui 300 miliardi nei due prossimi anni, qualcuno azzarda. Potrà tale decapitalizzazione peggiorare la tenuta già difficile del sistema economico italiano? Difficile prevederlo ora: comunque il monte di risparmio residente in Italia resterà tra i più alti del mondo, molte famiglie si sono obbligate a mutui pesanti di lungo termine che impegnano il capitale in chiaro, in generale troppe altre variabili ora non misurabili  concorrono alla direzione di scenario. Lo vedremo. Ma un’opportunità è già chiara: un successivo governo di centrodestra avrà la possibilità di incentivare il rientro dei capitali proponendo una tassa minima, l’1,5%, data la scala finanziaria, e comunque guadagnarci. Facendo anche guadagnare tantissimo chi ha fatto il nero. In sintesi, grazie ad una sinistra terrorista e ad un centrodestra condonante si prospetta la più grande operazione di riciclaggio legale di denaro sporco del pianeta: dai 200, se nel 2007, ai 400 miliardi di euro, se nel 2008/9. Divertente (?)

Carlo Pelanda