Il
governo ha ascarizzato l’Italia, ma ha una chance per
rimediare
L’Amministrazione
Bush ha cambiato sostanzialmente la strategia impostata
nel primo mandato. Dall’unilateralismo è passata al multilateralismo, il linguaggio della guerra preventiva è stato
attutito, quello della democratizzazione coercitiva è rimasto nel perimetro
delle azioni già in corso in Iraq e in Afghanistan senza più
spingersi oltre. Bush ha preso atto che non aveva
soldati, bilancio, consenso interno ed internazionale
sufficienti per attuare direttamente e globalmente l’eliminazione del
terrorismo e che andava cercata una migliore proporzionalità tra mezzi e fini,
tra idealismo e pragmatismo. E lo sta facendo ripristinando la “dottrina
dell’interesse nazionale” formulata prima dell’11/9/01: rigetto dell’impegno globale continuo dell’America - dottrina Clinton
– e selezione degli interventi diretti solo se è in gioco l’interesse vitale
della nazione. Il nuovo modello è: (a) evitare isolamento e delegittimazione
ricorrendo di più all’Onu; (b) grazie a ciò
recuperare alleati divergenti come la Francia o instabili come
l’Italia; (c) meno noto, creare un nucleo di alleati stabili da non spendere
per robette, preservandoli per le azioni veramente importanti, per esempio la
pressione contro l’Iran. Washington lo sta applicando per il Libano. Manda avanti
gli alleati di serie B senza impegnarsi direttamente, ascarizzandoli
e facendo la figura della brava multilateralista. Se
la missione fallisse potrà ricattare gli alleati nei
guai chiedendo sottomissione o consenso in cambio di aiuto. Tre piccioni con
una fava. Per l’interesse italiano la collocazione
secondaria di Roma in tale modello è un grave sia smacco sia rischio. Viene retrocessa dalla serie A dell’alleanza occidentale
alla B. Con l’aggravante che la Germania passa dalla C alla A (insieme
a Regno Unito, Giappone, ecc.). La Francia è promossa solo dalla C alla B,
ma per Parigi è un vantaggio perché ottiene influenza sul Libano e visibilità.
L’Italia ottiene la solo la seconda, ma oscurata, e
perde valore nei due suoi principali sistemi di alleanza, europeo ed americano.
E in tale situazione prende dei rischi militari e di attivismo
internazionale senza avere la garanzia dell’ombrello americano (l’alleato di
serie B è spendibile) e la copertura politica di Berlino. Fessi,
in pericolo e ascari. Si potrà riparare, in corso d’opera? Una
modo sarebbe quello di ingaggiare militarmente la furba Germania nella
missione per ottenere un più solido ombrello. Ma sarà
difficile. Quindi l’unica via per riavvicinarsi in modo succedaneo alla serie A e migliorare la sicurezza è quello di ripristinare,
segretamente, l’alleanza con Israele.
Carlo Pelanda