Verso
la convergenza euroamericana
Di
Carlo Pelanda (22-1-2007)
Ai tempi
della Guerra fredda l’America generò un Impero occidentale per contenere
l’espansione di quello sovietico. Il primo era costituito dall’area delle
democrazie e da un sistema di mercato internazionale aperto basato sul
principio di separazione tra economia e politica e di ordine finanziario. Dopo
l’implosione del secondo (1991) le nazioni facenti parte del blocco sovietico
ed altre sottosviluppate ebbero accesso al mercato occidentale, ma senza separare
politica ed economia, diventare democrazie e darsi ordine finanziario.
L’America, rimasta superpotenza unica, diede a questi Paesi l’accesso al
mercato semiglobale occidentale nella speranza – dottrina Clinton - che poi la
ricchezza di massa favorita dalla globalizzazione crescente li incentivasse a
modernizzarsi ed alla non-aggressività. Ora questa speranza è finita. L’America
non sta riuscendo a regolare i poteri emergenti. L’Occidente è vulnerabile al
disordine mondiale. L’Europa lo sta subendo. La buona notizia è che l’Unione europea
sta cominciando a reagire.
L’attacco più
grave è venuto dalla Russia in forma di ricatto energetico all’Europa. Ieri, a
Soci, Angela Merkel, presidente di turno della Ue, ha chiesto garanzie a Putin
di avere energia da Mosca a prezzi equi e con continuità. A parole le ha avute.
Ma i fatti mostrano che la
Russia ha deciso di tornare ad essere Impero. Lo ha fatto
dopo la frustrazione di non essere stata accolta come alleato pieno né dagli
Stati Uniti (2001) né dalla Ue (2005), nonostante un breve flirt eurasiatico
(2002 – 2004). Quando i prezzi di petrolio e gas sono saliti, Mosca, avendone
le massime riserve sulla Terra, ha colto tale opportunità per prendere il
monopolio euromediterraneo dell’energia. Prima mossa: controllo statale delle
fonti energetiche (Gazprom, ecc.). Seconda: alleanza con altri Paesi
produttori, per esempio in settimana sarà firmato l’accordo bilaterale
Russia-Algeria. Terza: trasformazione del potere di ricatto energetico nei
confronti dell’Europa, e non solo, in geopolitica condizionante. Infatti la Ue ha già dovuto cedere alle
pressioni di Mosca finalizzate a bloccarne l’espansione ad est. Una nuova Yalta
dove Bielorussia, Ucraina e Moldova saranno nuovamente “russificate”. Come contenere
ulteriori ambizioni russe? L’unica risposta concreta è quella di rafforzare
l’alleanza con l’America. Questo è il motivo per cui Merkel, dopo averlo
preparato riservatamente nell’estate del 2006, ha lanciato il
progetto di un mercato unico euroamericano. Non solo. La competizione sleale
della Cina è ormai incontenibile e rischia di mettere in crisi il modello di
welfare europeo e ha già destabilizzato il sistema americano. L’America è ormai
troppo piccola per regolare la
Cina, la Ue
senza denti. Se insieme, invece, potranno avere la scala ed i denti per
pretendere da Pechino ordine interno e responsabilità internazionale. Questo è
lo scenario che spinge la creazione di una nuova Pax Euroamericana con capacità
di governo globale (Pax Mundi). La notizia del progetto euroamericano è stata
travestita come fatto tecnico a basso profilo per evitare il dissenso di una
popolazione europea che è circa per il 40% su posizioni ideologiche
antiamericane. Il punto: Europa ed America sono entrambe finite se restano
separate. Le èlite lo hanno capito, perfino quelle francesi (Sarkozy). Qualcuno
adesso dovrà spiegarlo alla gente. Chi è interessato ad informarsi in dettaglio
sulla nuova fase storica veda www.lagrandealleanza.it.
Gli altri, semplicemente, si accorgano di come stia cambiando il mondo che fu.
www.carlopelanda.com