Leurodiessea finir solo quando e se ci sar una svolta politica in Germania e Francia

 

Di Carlo Pelanda (27-5-2001)

 

 

La settimana economica si apre con la continuazione dellincertezza sulleconomia americana. Ma nulla sembra smentire, per il momento, la previsione che alla fine dellanno riprender. Alan Greenspan, presidente della Fed, qualche giorno fa ha trovato i motivi per sbilanciarsi in senso ottimistico: le riduzioni sui tassi cominciano a funzionare. Ma per noi il problema che solo ora sta arrivando limpatto negativo del rallentamento americano e globale, attraverso la caduta dellexport tedesco e relativo riverbero europeo. Leurozona ha svoltato verso una tendenza recessiva, dopo qualche mese di illusione (qui criticata come irrealistica gi dal dicembre scorso) che lEuropa potesse essere indipendente dal ciclo statunitense e globale. E la preoccupazione maggiore riguarda la tenuta delleuro. Molti si chiedono fin dove potr cadere e se si potr rialzare. Vediamo.

Per rispondere seriamente dobbiamo, prima, analizzare i fattori di fondo che lo indeboliscono strutturalmente. Francia, Germania ed Italia sono il cuore geoeconomico delleurozona, la seconda in particolare, e ne costituiscono insieme circa il 70% del Pil complessivo.Il fatto di essere governate, dal 1998 in poi, da sinistre irriformate, lItalia se ne appena liberata, la causa principale della crisi strutturale della moneta unica. Questa non valutazione politica, ma tecnica. Parigi e Berlino (e Roma) non hanno voluto fare alcuna riforma liberalizzante. Quindi lunico modo per fare un po di crescita stato quello di favorire la svalutazione delleuro per pompare le esportazioni. Ancora nellottobre del 2000 Schroeder si dichiarava soddisfatto della debolezza delleuro perch aiutava la crescita tedesca. Poi stato zitto perch qualche assistente gli deve aver spiegato il disastro che cos si stava producendo. Una crescita trainata solo dallesterno dipende troppo dal ciclo globale; non fa occupazione sana perch questa generata solo da un rialzo dei consumi ed investimenti interni, piatti se non si scongela il sistema; la depressione delleuro ha aumentato a dismisura linflazione importata; che si cumulata a quella prodotta dalla poca concorrenza tipica di un sistema protetto. La Bce si trova costretta a tenere i tassi pi alti, e quindi restrittivi, del dovuto perch linflazione troppa. Risultato: stagflazionedelleurozona e peggioramento continuo della moneta unica. Che si realizza perch i capitali, sfiduciati da questa situazione europea, migrano sul dollaro la cui economia sottostante, e gestione da parte dellautorit monetaria, ritenuta unanimemente pi solida. A gennaio, esperti e governanti, per lo pi di sinistra, annunciavano: sar lanno delleuro, lEuropa sorpasser lAmerica. In questi giorni la realt : appunto, leuro nuovamente a picco, la Bce senza credibilit, le speranze di crescita europea per il 2001 violentemente dimezzate, linflazione difficile da controllare. In sintesi, fino a che il cuore delleurozona sar governato dalle sinistre (irriformate) rester in crisi endemica e soffrir di uneconomia distorta non gestibile monetariamente dalla Bce, per altro maldisegnata.

Su queste pagine ho sempre sostenuto che i difetti di missione e gestione delleuro da parte della Bce, pur gravi, erano inferiori per rilevanza a quelli dei governi di sinistra delleurozona. Mantengo questa posizione contraria ai tanti che sparano sullautorit monetaria imputandole la debacle delleuro per nascondere le responsabilit politiche. Tuttavia, Wim Duisenberg, lha fatta veramente grossa quando ha recentemente ridotto di un pelino i tassi dopo aver detto per mesi che non poteva farlo per eccesso di inflazione. Totale crisi di credibilit personale e della Bce la cui mossa ha peggiorato la situazione delleuro invece di migliorarla. A questo punto, in effetti, andrebbero cambiati gli uomini ed accelerata la ridefinizione della missione ed organizzazione dellistituto monetario. Non ormai possibile fargli recuperare la fiducia del mercato cos come .

Lo so, i lettori vogliono risposte pi precise (grazie per le tante e-mail al sito www.carlopelanda.com), in particolare i numeri. Tento di ipotizzarli. Il caso peggiore, a breve termine, nella situazione detta potrebbe in teoria far precipitare leuro a 0,70 sul dollaro (ha chiuso la settimana sui 0,86, circa 2.250 lire). Ma in realt attorno allo 0,85 scatta lintervento concertato di tutte le banche centrali mondiali per evitare una caduta del genere. Non converrebbe a nessuno: gli americani resterebbero nella trappola di un dollaro troppo alto, come per altro lo sono gi; cos i giapponesi (yen) e gli inglesi (sterlina) notevolmente dipendenti dallexport nelleurozona. Quindi leuromoneta potrebbe fare dei picchi verso lo 0,80 per poi tendenzialmente stabilizzarsi verso lo 0,90, oscillando attorno a questa soglia. Ma questa previsione, che esclude la probabilit di una catastrofe, non deve rilassare. Comunque leuro resterebbe troppo debole ed i capitali fuggirebbero. Levento che lo tirerebbe su, riaggiustamento della Bce a parte, sarebbe squisitamente politico. Nel 2002 ci saranno le elezioni in Germania e Francia. Se il mercato percepisse che possibile una svolta politica liberalizzante, tipo quella italiana appena avvenuta, nel cuore delleurozona, certamente sconterebbe in anticipo tale prospettiva e, appunto, rafforzerebbe leuromoneta. Il punto critico sta qui.