In questo numero
· Sette anni di giustizia in Italia
· Noi, il potere, le opere (e perché non ci sanguina il cuore al pensiero che i referendum potrebbero non raggiungere il quorum)
· Giovane e disoccupato,cioè italiano
· Il sit-in dei radicali davanti a Palazzo Chigi
· Last week, next week 19
· Sanguis martyrum
· Il logorio dell’Amato potere
· Euro debole? Come l’Europa
· Titanic-Italia: a tre anni dall’iceberg
· Tony alla battaglia di Londra
· Un po’ di aceto per chi tifa transgenico
· Dopo il pittore, Tempi lancia il suo Shakespeare (al kilo)
· Europinioni 19
· L’utopia? Un ossessione carceraria
· Allez Gino, a Dio
· Melandri, la Bindi dello Sport
· Più libertà, meno banane
· Il mal d'Africa?Gli antiglobalisti di Seattle e i terzomondisti d'Eurolandia
Sezione: Politica
Rubrica: Intervista
Numero: 19 - 17 Maggio 2000
Titanic-Italia: a tre anni dall’iceberg
L’allarmante previsione di Carlo Pelanda economista e docente universitario negli Usa
"Per riformare questa sinistra sarà necessaria una drammatica crisi sociale con tasse sempre più alte, fuga dei capitali, gravissime crisi occupazionali e stipendi bassi. Per chi li avrà", Carlo Pelanda, docente di scenari globali all’Università della Georgia (Usa) ed editorialista economico di diversi quotidiani non ha dubbi: entro tre o quattro anni arriverà il conto di anni di immobilismo e a pagarlo saranno soprattutto le fasce più deboli della società. "In Italia oggi esistono due sinistre – spiega -: una di stampo anglosassone che capisce che non è più possibile mantenere il welfare state elaborato negli anni ’50-’60 e riconosce al mercato la capacità di creare ricchezza e, se lasciato operare, di diffonderla socialmente. Una sinistra che aspira a governare e che perciò vuole seguire la strada di Clinton e Blair. Esiste poi una seconda sinistra alla quale invece governare non interessa affatto e si limita a monetizzare la propria capacità di ricatto. Cofferati, vero leader di questa sinistra insieme a Bertinotti, sa di non poter governare con le idee che porta e preferisce rappresentare una minoranza sociale che resta compatta e gli garantisce un’enorme forza politica. Amato appartiene alla logica della sinistra di governo e sostiene le riforme, ma le possibilità che ha di attuarle sono pari a zero perché qualsiasi riforma reale toglierebbe potere alla sinistra conservatrice che utilizza la cassa pubblica per finanziare il proprio apparato assistenzialista. Per questo non è possibile la riforma delle pensioni, del mercato del lavoro e dell’assistenzialismo di Stato. Soprattutto non è possibile in un anno elettorale. Alla fine Amato cercherà di strappare una falsa riforma e abbassando nominalmente le tasse di un paio di punti in vista delle elezioni. In Gran Bretagna e negli Usa le riforme sono state possibili perché le forze socialiste erano meno organizzate e la Tatcher e Reagan poterono smantellarle liberando le forze più liberiste. L’Europa continentale non ha avuto né una Tatcher né un Reagan mentre la tradizione statalista è molto più radicata e le sinistre hanno apparati forti e ricchi. E’ doloroso pensare che per arrivare alle riforme si debba passare attraverso il dramma di un impoverimento generale della popolazione, ma davanti a una sinistra irriformabile molti studiosi ritengono che si tratta di uno scenario inevitabile lontano non più di tre o quattro anni".

di Maurizio Zottarelli

(c) 2000 - Editoriale Tempi duri s.r.l.
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