26/09/2012

Egregio Professore

Le rinnovo la mia profonda stima per la lucidità e la genialità delle Sue
analisi che in questo tempo di infingardi e presuntuosi sono come un faro
nel buio  della notte e mi permetto di affidarLe alcune minime
riflessioni.
Il nostro Amintore Fanfani in un famoso saggio ha confutato la tesi di max
Weber che attribuiva l'origine del capitalismo a vanto e merito del
protestantesimo, dimostrando, documenti alla mano che il fenomeno, il
quale avrebbe portato delle incredibili conseguenze per lo sviluppo dellaa
società moderna, nacque in realtà nell'italia medievale, per merito della
Chiesa (leggi Rodney Stark) e dei mercanti senesi e fiorentini, per non
parlere dell'apporto del grande fra  Luca Pacioli, ideatore della moderna
notazione economica.
L'attuale dottina sociale della Chiesa si basa sui medesimi valori
positivi di solidarietà e partecipazione illuminate dalla carità.
Ebbene, in questa temperie gravissima per il futuro stesso della nostra
patria dobbiamo riscoprire le  comuni radici e ricordarci che abbiamo
insegnato a vivere a tutti, anche ai tedeschi.
Occorre ritrovare coesione e collaborazione, per dirla con il Weber, fra
tutti gli interessati allo sviluppo, rispolverando quell'articolo della
nostra Costituzione, se non erro il 46 il quale, udite udite, parla di
una, ma guarda, "collaborazione dei lavoratori alla gestione delle
aziende".
Ebbene i sindacati di ispirazione bolscevica non l'hanno mai digerito
quest'articolo, ma al contrario occorre rispolverarlo, se vogliamo avere
un futuro, quel futuro che altre nazioni pur sconfitte come noi, si sono
già guadagnato, leggi Germania e Giappone, le quali appena avuto sentore
del profumo di una nuova libertà poggiata su valori liberal democratici,
hanno abbandonato i trastulli ideologici e altre remore storico culturali
e  si sono fiondati a produrre, non soltanto beni materiali, ma idee e
innovazione.
Riusciranno i politici che ancora gracchiano di elezioni primarie e
secondarie in funzione poltronara e non in termini di concrete proposte
per uscire dalla crisi, a comprendere finalmente che il tempo è finito e
a farsi da parte per lasciare spazio a chi vuole usare il cervello anche
per il bene comune?
Sinceramente ne dubito, perchè la percentuale delle persone per bene si
assottiglia paurosamenten e quelle che ancora cercano di resistere sono
persegueitate e bistrattate.
Suo Agdan