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22/09/2006

Gent.mo prof. Pelanda,
Spett.le redazione del sito,

da appassionato della materia, invio una breve analisi geopolitica sulla
presenza italiana in Libano.

Ecco come la vedo io: l'Italia ?stata trascinata ed ?caduta in una vera e
propria trappola, abilmente sviluppata da Israele e, probabilmente anche dal
governo libanese.

La situazione precedente all'intervento israeliano in Libano era quella
degli ezbollah che quotidianamente lanciavano razzi sul nord di Israele, un
problema non da poco, tenendo conto soprattutto della fornitura di armi agli
stessi ezbollah da parte dell'Iran. Israele aveva probabilmente anche avuto
sentore di un salto di qualit?di tali razzi, poi dimostrato dal fatto che
questi sono stati lanciati fino ad Haifa dove, per l'appunto non erano mai
arrivati prima.

Dunque Israele attacca il Libano meridionale, ovviamente solo per eliminare
il pericolo ezbollah e non certo per annettersi quall'area. Il piano ?br> semplice, Israele sa che ricever?fortissime critiche da una buona parte
dell'opinione pubblica europea, soprattutto se ci saranno dei morti civili
(e si ha la pressoch?certezze che ci saranno). Come previsto, soprattutto
una certa parte dell'opinione pubblica, grida agli isaraeliani assassini.
Ma Israele ha previsto anche la reazione delle istituzioni di alcuni Paesi,
tra cui certamente l'Italia. A quel punto, approfittando delle critiche che
riceve dal governo italiano (ripeto previste, con parte dell'elettorato
oltranzizsta dell'unione che lo chiedeva e con la necessit?di offuscare i
partiti pi?radicali della coalizione c'erano davvero pochi dubbi sulle
reazioni ufficiali italiane) lancia un'"improvvisa" proposta di una mini
conferenza di pace, indovinate un p? a Roma. A quel punto il governo di
centro sinistra che deve necessariamente dimostrarsi pacifista e diverso
rispetto al precedente governo Berlusconi, senza pensarci un secondo,
accetta, anche considerando che, nonostante le critiche pretestuose,
riconosce certamente l'ottimo lavoro di Berlusconi in politica estera e sa
di dover recuperare. Non pu?credere all'insperata opportunit?di visibilit?br> concessa dagli israeliani, ?troppo bello e tutto gratis (cos? pensano). A
quel punto interviene anche il governo libanese affermando che dell'Italia
si fidano pienamente.
Prodi e d'Alema felici per le belle prestazioni internazionali cadono nella
rete senza rendersi conto del prossimo incastro.
Ebbene alla mini conferenza di Roma, le parti in causa (sia quelle presente
effettivamente che quelle presenti in modo indiretto) lanciano la presenza
di truppe dell'Onu, chiedendo esprassamente quelle italiane.
A quel punto la trappola ?chiusa, d'Alema si accorge probabilmente
dell'incastro ma, dopo aver criticato l'uso eccessivo della forza da parte
degli israeliani, non pu?tirarsi indietro chiamato come pacificatore.

Anche Ezbollah ?stretta nell'angolo non potendo rifiutare le truppe Onu,
per due motivi, il primo di immagine, un eventuale rifiuto li disegnerebbe
agli occhi del mondo inequivocabilmente solo come terroristi, il secondo
immediato, dovuto al fatto che le stanno prendendo di brutto dagli
israeliani e necessitano anche loro di tirare il fiato.

Morale finale, chi ci ha guadagnato?

Soprattutto Israele che, con un colpo di teatro, ha messo fuori gioco (non
sappiamo per quanto ma comunque per un p?di tempo) Ezbollah che ovviamente
non pu?pi? quanto meno in una fase iniziale, lanciare razzi con le truppe
Onu tra i piedi.
Ne ha guadagnato poi il governo libanese ben felice di indebolire uno Stato
nello Stato che solo guai crea al popolo e al governo libanese. Il Libano
non ha infatti problemi di confine con Israele e gli unici contrasti sono
causati da ezbollah.

Chi ci ha rimesso? Ezbollah, certamente, per i motivi di cui sopra.

E l'Italia?
Certamente anche l'Italia, per una missione inutile dal punto di vista delle
nazioni unite e utile solo a Israele e Libano. Non ci vorr?molto a che
ezbollah non potr?pi?tollerare questa presenza. Ezbollah non pu? infatti
essere disarmata perch?i nostri ragazzi non possono farlo, cos? dicono le
regole d'ingaggio.
E' probabile che, per far capire agli italiani, quando arriver?il momento,
che ?ora di tornare a casa, quei signori non avranno problemi a progettare
attentati contro le nostre truppe.
Ma ancora meglio, potrebbero essere tentati di colpire direttamente il
nostro Paese come chiaro segnale che ?ora di fare le valigie.

Morale conclusiva, Italia ingannata e pesantemente esposta, Israele e Libano
che indeboliscono ezbollah, ezbollah e i suoi alleati infuriati di non
potesri muovere, non ci vorr?molto che al quaeda proponga un aiuto
estemporaneo a quei signori.

Che ne pensa della mia lettura dei fatti?

Cordiali saluti,

Lorenzo Socci