27/11/2011

Professore buonasera,

la prego di scusare la mia invadenza, ma le scrivo anche in nome della mia stima ante litteram nei suoi riguardi di quando era un assiduo editorialista del Giornale negli anni 90 ( ricordo le bandiere blu….) e poi a seguire acquistai un suo interessante libro sui scenari geo-politici mondiali.

E la ho anche ammirata molto quella volta che reagì adeguatamente a quell’imbecille di quel mussulmano che definì (criminale) il nostro Gesù un cadaverino appeso ad una croce, con Vespa che era li impotente e inerte a guardare…..  

La mia domanda (sempre se mi è lecito chiedere) da incallito e sodale patriota italiano (la mia bandiera tricolore che conservo da 50 anni sventola stabile dalla mia finestra sulla strada in contrapposizione ad una bandiera multicolore del palazzo di fronte) e’ la seguente:

1-Ammesse e concesse le incapacità e corruzione della nostra classe politica tutta, passata e presente, lei crede che se “anche” faremo velocemente queste benedette riforme lacrime e sangue riducendo gradualmente nel tempo  in nostro enorme debito pubblico ( che comunque a parer mio, a parte la parte evasa all’estero non e ‘che si è volatizzato, ma ridistribuito beneficiando in modo ineguale tra tutti noi, tanto che l ns. patrimonio globale e’ molto superiore al debito) il cosiddetto attacco economico all’Italia, perché di questo a quanto pare trattasi, potrebbe avere un termine?

2- Se questo non dovesse malauguratamente accadere, lei pensa che sia possibile tornare senza disastrosi traumi per la nazione alla ns. beneamata lira che ha contribuito anche lei all’unità d’Italia, abbandonando questo maledetto euro che la sinistra tutta ci ha impoverendoci imposto complici l’allegro Prodi e Ciampi?

3-Può cortesemente indicarmi una sua pubblicazione in merito che potrebbe eventualmente illuminarmi?

Mi scuso di nuovo sperando di non averla tediata.

Un caro saluto da parte di un suo estimatore.

Ermanno P.

Roma