Facendo seguito ad una mia lettera del febbraio di quest'anno in cui
sostenevo appassionatamente la Sua perorazione,
in un articolo appparso sul "Giornale", della necessit?e
dell'ineluttabilit?dalla formazione di un partito unico
sostanzialmente
d'ispirazione liberaldemocratica, mi ritrovo (ci ritroviamo) dinanzi
ad un
apparente sfaldamento di tale
auspicata prospettiva.
Dico "apparente" in quanto ritengo si tratti, da parte di
An e Udc, di
atteggiamenti che fanno leva unicamente sugli apparati di partito,
sulle
ambizioni personali, su piccoli interessi di bottega che nulla hanno
a che
fare con i principi,
i valori e gli interessi che gran parte della popolazione italiana
vorrebbe vedere affermati.
Siamo, per l'appunto, al tanto vituperato "teatrino della
politica" di cui
i cittadini non ne possono pi? bisogna
assolutamente mettere in discussione (Berlusconi mi sembra tenti di
farlo)
la vecchia concezione di "partito".
Perch?non si parla mai sui giornali di quanti siano gli iscritti
ai
partiti in Italia? Penso non pi?di due milioni di persone. Gli elettori
sono
oltre quarantacinque milioni!
Se si tenessero a mente questi dati e li si divulgasse adeguatamente
il
quadro risulterebbe molto pi?chiaro: non esiste
la minima ragion d'essere perch?non si debba arrivare ad un
accorpamento
di forze omogenee che, rappresentando temi sostenuti unitariamente dai
cittadini che in queste si riconoscono, non dovrebbero, per
l'appunto,
marciare ognuna per conto proprio.
Oggi, come otto mesi fa, rivolgo un appello a Lei e a quelle
personalit?br>
di altrettanto spessore morale e culturale, non
incasellate nei giochetti del potere "politicante",
affinch?Vi facciate
promotori di iniziative che concorrano a smuovere l'acquiescenza
allo
statu quo, al fine di creare un forte movimente d'opinione che,
travolgendo la
barriera frapposta dalle "miserie" della politica, riesca
a far finalmente
uscire l'Italia dalla palude in cui ?finita.
Il popolo del 2 dicembre 2006 ve ne sarebbe profondamente grato.
Cordiali saluti.
Roberto Natali
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