Caro Prof. Pelanda, Sono
un comune mortale che lancia un appello a tutte le persone
di buon senso desiderose di esplorare nuove vie per promuovere
progetti utili per la collettivit? molti dei quali gi?esistono ma
stentano a decollare per mancanza di visibilit? Far?subito alcuni
esempi ma prima mi sembra utile sciogliere un equivoco. Assistiamo
continuamente a dibattiti, anche televisivi, come quello dell?i style="mso-bidi-font-style: normal">Infedele
del 31.10.07 per citarne uno, i quali puntano sull’incredibile
sperequazione esistente fra i redditi alti e quelli pi?bassi. Si tratta
di una realt?mondiale, non solo italiana, che ormai nessuno contesta pi?
Ma ci?non significa che i “super-ricchi?si trincerino nella propria
sfera di cristallo, ignorando quanto succede nelle parti basse della
piramide sociale. Non tutti si chiudono nell’indifferenza del benessere.
Anzi, molti, per temperamento, per carattere o perch?consapevoli
dell’importanza della propria immagine, sarebbero pronti a sostenere
progetti utili se solo ne fossero a conoscenza. Sicuramente, tante
iniziative a sfondo economico, non finalizzate al puro lucro, possono
interessare persone in grado di sponsorizzarle o comunque di fornire un
appoggio concreto, fuori dagli schemi istituzionali. Quali
sono i progetti utili per
rimediare alle storture e disfunzioni del Sistema? Ecco alcuni esempi. [1]
Le reti di lavoro fra singoli
(cinquantenni troppo giovani per andare in pensione, troppo vecchi per
essere assunti; laureati sotto-occupati od utilizzati a sproposito?:
solo offrendosi insieme sul mercato riusciranno a trovare pi?incarichi,
anzich?dipendere da un solo canale; ogni individuo ha le proprie doti,
il punto ?farle conoscere agli altri, valorizzare le risorse (esempio
casalinghe in grado di eseguire da casa col computer ricerche, traduzioni,
disegni, registrazioni contabili?. [2]
Pubblicit?collettiva, fra
piccole imprese a vocazione complementare, dato che lo spazio sui media
costa un occhio della testa. [3]
Tutte le forme di collaborazione
fra vicini: ad esempio il car
pooling, pi?persone in una sola macchina, per facilitare gli
spostamenti da casa al lavoro e dal lavoro a casa; per portare e
ritirare i figli da scuola. [4]
Reti di fattorini per il ritiro
di oggetti usati da case ed uffici. [5]
Le iniziative per il turismo
tutto l’anno, non solo per i due mesi estivi; ad esempio, verso posti di
agriturismo abbinati a compravendita di prodotti locali. In
prossimit?dei centri urbani: le gite organizzate per comprare frutta e
ortaggi direttamente dai coltivatori, saltando gli intermediari, quindi
con riduzione di prezzi. [6]
Le azioni concertate fra amministrazioni locali e volontari per la
bonifica del territorio, la ripulitura delle spiagge, la prevenzione degli
incendi boschivi (a tale proposito, nei mesi di agosto e settembre 2007,
pi?quotidiani italiani nonch?il portale degli specialisti della
sicurezza e addirittura un resoconto del Senato della Repubblica hanno
riportato una notizia incredibile: un nuovo dispositivo brevettato, detto
“bomba intelligente?in grado di spegnere gli incendi; l’inventore,
un ingegnere romano ha presentato il suo
prodotto al Dipartimento della Protezione civile, alla Guardia forestale.
Quale sar?stato l’esito?) [7]
La raccolta differenziata dei sacchetti di
plastica (grandissimo fattore d’inquinamento). [8]
La costruzione di collettori
d’acqua nelle zone aride, nonch?la manutenzione degli acquedotti
esistenti, necessarie per il fabbisogno domestico e l’irrigazione.
[9]
Essenziali anche le
operazioni a medio e lungo termine, come l’impianto di alberi
frangivento disposti in fila per la protezione delle coltivazioni (in
Calabria ci sono?ricordiamoci che gli effetti del maremoto, detto
Tsunami, nel 2004, sono stati meno devastanti laddove erano rimaste le
mangrovie; che il fuoco che ha appena devastato ampie zone del Sud
California era trascinato dall’incontenibile vento proveniente dal
vicino deserto, privo di qualsiasi sbarramento protettivo). Insomma,
le azioni fattibili, checch? si dica, sono tante, tantissime (ovviamente
col sostegno di sponsor privati che, come detto sopra, si possono
avvicinare prima, coinvolgere poi).
Solo
cos? attraverso i mille rivoli
delle iniziative utili, si riuscir?a controbilanciare gli
inevitabili scompensi della globalizzazione. Usando il buon senso, come
antidoto alle chiacchiere infinite. Chiedo pertanto a coloro che
vogliono prendere in mano il proprio destino di farsi avanti; in tanti,
insieme, poich?solo il numero
fa la forza; parlate in giro; mi potete anche scrivere (mmrams@bluewin.ch),
volendo ci possiamo incontrare.
Max
Ramstein, Mendrisio, Canton Ticino
|