( ( ));
01/03/2008
Caro Prof. Pelanda,
Mastriccionia non è una terra di e per uomini liberi. E', anzi, un luogo dove si dovrebbe avere paura a muoversi e respirare. I peggiori tassatori del mondo sono qui. Tassatori e ricettatori, pronti a beatificare un 'pentito' non dissimile dalle canaglie che sciolgono i bambini nell'acido e poi si pagano lo sconto di pena denunziando quelli che stanno antipatici ai giudici e ai loro lacché politici. In fondo, un banchiere è solo un mafioso ripulito, ma necessario come e più di questo al funzionamento della società. Quindi, accettiamo pure i banchieri, ma a patto che non siano iscarioti. Vero è che il tizio che sta facendo felici i vampiri europei (ma anche quelli a stelle e strisce) appartiene alla categoria dei bancari, vale a dire che è un servitore dei banchieri, preso a pedate dai suoi padroni e trasformatosi per vendetta in delatore. Per farla breve, ha sputtanato centinaia di clienti della banca dove lavorava, la maggiore di Vaduz, capitale del benemerito principato del Liechtenstein. Benemerito per chi ama la libertà, in quanto non spreme i propri cittadini con balzelli assurdi e iniqui, e perché accoglie con uguale generosità chiunque decida di investire secondo le sue leggi. I paradisi fiscali sono un bene da proteggere, alla e sulla faccia dei moralisti sanguisughi, che adesso stanno banchettando per essere riusciti a mettere le zampacce su quattro dvd che documenterebbero gli interessi di tanti vipponi, anche italiani, finora ben protetti dalle casseforti a tempo di Vaduz. La caccia all'evasore fa compiere autentiche porcate, come l'acquisto da un funzionario infedele di informazioni protette dalla normativa di uno stato sovrano. L'hanno fatto gli ispettori del fisco crucco, girando poi i dischi alla banda di Visco, che adesso sogghigna, lui candidato trombato prim'ancora di finire in lista, perché nel mazzo ci sarebbero nominativi del centrodestra vaticinato trionfante alle prossime elezioni. Conoscendo don Vincenzo, si sospetta il possibile ricatto nei confronti di costoro, e qualche frescone intelligente tuona "fuori i nomi!", illudendosi di spuntare l'arma di Mister Condon. Ma chi scrive ha un altro pensiero: se la lista esiste, dovrebbe essere bruciata sulla pubblica piazza, coram populo, invitato d'onore il principe Alois del Liechtenstei, giusto per dimostrare che non si pigliano in giro le leggi di un altro stato, soprattutto se di gran lunga migliori delle nostre.
 
                   Giovanni Maria Mischiati - Torino