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05/05/2007

Gentile Carlo Pelanda:

Avendo vissuto simili circostanze , capisco il suo sentimento. Non conosco con esattezza la legge Mussi per ridurre le baronie in Italia, di certo ll nostro sistema ? obsoleto. Quando ne parlo con i miei colleghi per il mondo,nei vari congressi,  americani inclusi, mi rendo conto di suscitare il loro un'enorme simpatia.Non solo perch?io possa rendermi simpatico, ma perch?il fatto di per s??buffo. E' buffo, ridicolo ed irritante che le cattedre italiane siano in mano ai baroni, ai loro parenti e ai loro amici.
Non sono d'accordo neanche con la legge Moratti che introduce lo sponsor privato, con tanto di fondi per divenire ricercatore universitario, perch?anche in questo caso si favoriscono i parenti...ma dei direttori delle aziende famaceutiche!. Mi rendo conto della buona volont?del ministro Mussi, ma occorre un sistema trasparente, che tolga il potere decisionale ai baroni per quanto riguarda i concorsi e che sia in grado di premiare la meritocrazia. Se come lei afferma, il 90% delle baronie sono rosse, l'universit?e la ricerca non possono essere paragonate alla Telecom o alle Coop  e la fuga dei cervelli sar?sempre la conseguenza di un sistema universitario malato, nel quale vendere l'anima ad un Barone ? la routine, a meno che le "monsieur le professor" non sia tuo padre, tuo zE , o che tu non sia il figlio del presidente della repubblica ( a buon intenditor....)
 
Asdrubale Picchio,MD