Gentile Carlo Pelanda:
Avendo vissuto simili circostanze ,
capisco il suo sentimento. Non conosco con esattezza la legge Mussi
per ridurre le baronie in Italia, di certo ll nostro sistema ? obsoleto. Quando ne parlo con i miei colleghi per il mondo,nei vari
congressi, americani inclusi, mi rendo conto di suscitare il loro
un'enorme simpatia.Non solo perch?io possa rendermi simpatico, ma
perch?il fatto di per s??buffo. E' buffo, ridicolo ed irritante
che le cattedre italiane siano in mano ai baroni, ai loro parenti e ai
loro amici.
Non sono d'accordo neanche con la legge
Moratti che introduce lo sponsor privato, con tanto di fondi per
divenire ricercatore universitario, perch?anche in questo caso si
favoriscono i parenti...ma dei direttori delle aziende famaceutiche!. Mi
rendo conto della buona volont?del ministro Mussi, ma occorre un
sistema trasparente, che tolga il potere decisionale ai baroni per
quanto riguarda i concorsi e che sia in grado di premiare la
meritocrazia. Se come lei afferma, il 90% delle baronie sono rosse,
l'universit?e la ricerca non possono essere paragonate alla Telecom o
alle Coop e la fuga dei cervelli sar?sempre la conseguenza di un
sistema universitario malato, nel quale vendere l'anima ad un Barone ? la routine, a meno che le "monsieur le professor" non sia tuo
padre, tuo zE , o che tu non sia il figlio del presidente della
repubblica ( a buon intenditor....)
Asdrubale Picchio,MD
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