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18/07/2007

Gent. Mo Dott. Pelanda,

La ringrazio per il chiaro e semplice articolo da Lei pubblicato su “Il Giornale?di luned?16 luglio. La ringrazio per due motivi:

1 ?ci dice di avere ereditato questo pensiero da Suo nonno. Io ho 35 anni e il mio cuore batte sempre pi?forte per le vivaci idee di mio pap? questo mi causa spesso sensi di colpa perch?si dice che i giovani di oggi non hanno idee loro.

2 ? la Sua idea ?tanto semplice quanto illuminante. E?la terza volta che compro il giornale perch?mi sono detta che non posso pi?rifiutarmi di saperne di politica ma, ogni volta che sfoglio, leggo o sento di politica continua a prendermi un forte rigetto interiore. La Sua idea mi ha quindi liberato da un altro senso di colpa. Forse allora davvero non sono io, come tanti miei coetanei, ad essere solo ignorante e pigra.

Grazie al Suo articolo mi sento come una che tutti volevano far sembrare matta ma che alla fine scopre che tanto matta non ?

L’Italia ?il mio paese, la mia gente, la mia lingua e soffro a sentirne parlar male, vorrei tornare ad esserne orgogliosa.

Dica Lei ora, Che fare?

Aspettiamo fiduciosi e siamo in tanti, tantissimi.

La saluto cordialmente,

Sara Marelli