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20/06/2007

E? il nuovo polverone sollevato da chi non riesce a governare e sta perdendo il sostegno dell’elettorato e che per nascondere le proprie incapacit?e difficolt?prova a

creare un problema di carattere generale che ?falso.
La gente, al contrario, sembra dimostrare una grande voglia di partecipazione, come hanno testimoniato le recenti amministrative, dove la sinistra, quando ?riuscita a mantenere le posizioni (un tempo molto solide), come a Genova e provincia, lo ha fatto solo per il rotto della cuffia.
La gente chiede di essere governata, chiede una buona e corretta amministrazione, chiede scelte.
Ma a sinistra e al centro, il famigerato, invocato e inesistente centro, alberga il non governo, ?evidente la mancanza di decisioni.
 
La sinistra perch??allo sfascio completo: sono in disaccordo su tutto e tra tutti: nella creazione del PD, di cui si seguita a discutere e a parlare, ma di cui non si riesce a intravedere nemmeno la fisionomia e dove ogni presunto accordo ?in realt?una trappola per fregare qualcuno; nella organizzazione degli estranei al PD, dove la nuova “cosa rossa?ha al suo interno gi?i primi oppositori che ci vedono solo un tentativo di PRC di allargarsi ed egemonizzare; nella Margherita dalle tante anime; negli aut aut di (e tra) Mastella e Di Pietro??
Affari loro se non fosse che tutto questo si traduce nella paralisi del governo (hai voglia a prendertela con la legge elettorale, che, anzi, dovrebbero ringraziare, detto una volta per tutte!!!), che quando riesce a varare qualche provvedimento, a causa degli infiniti compromessi, partorisce uno storpio.
 
Il centro. Perch? ?il luogo delle parole, delle intenzioni, delle invocazioni, delle nostalgie; dove abbondano i residui della prima repubblica, quella delle formule e dei giochetti politici, quella dei politicanti che pi? professionisti non si pu? dove abbondano quelli abituati in continuazione a fare e a disfare, quelli di un governo ogni sei mesi, quelli che hanno caricato sulle spalle di tutti gli italiani un debito pubblico esorbitante?..quelli che anche nella precedente legislatura hanno seriamente frenato l’azione di governo timorosi di perdere le clientele e sempre fedeli al rituale della politica deteriore, fatta di “verifiche?e formule, tipo “discontinuit?, “andare oltre?“volenterosi??.
 
A Berlusconi una raccomandazione: presenti in fretta un programma di governo forte e alternativo, fatto di pochi, pochissimi, punti, assolutamente prioritari, anche impopolari, ma che facciano l’interesse vero del paese che ?alla lunga (senza i Follini fra i pedi) quello della massima parte degli italiani. 
(Enrico Venturoli)