11/02/2005

Gentile professore

Oggi 11/02/05 a tg5 economia hanno parlato della postepay, servizio delle poste italiane “innovativo” ed io ritorno a spedirle una mia lettera dell’agosto 2004 sull’argomento.

La mia presa di posizione è sostenuta dalla mia competenza informatica, e giuro, i vantaggi sarebbero “epocali” e non uso esagerare sulle parole. FUTURIZZIAMO professore (lasci perdere le mie idee futuristiche di imposte e si limiti a considerare la postepay come possibile moneta).

g.g.

lettera 20/08/04

Lei sa che non vedo di buon occhio la riduzione del numero delle aliquote fiscali, oltre che per profonda convinzione economico/politica anche per un egoistico calcolo della serva. Che paghi di più chi ha di più.

Immagino che alla base della riduzione delle aliquote a carico dei redditi elevati ci sia un altrettanto egoistico “voglio pagare quanto un morto di fame” ma non è di opposte visioni del mondo che le voglio parlare.

Vado con un tema ferragostano: come pagare le tasse tutti e quindi pagare tutti di meno.

Cito a memoria: all’uscita della riforma tributaria del 75 si fece avanti anche un progetto “atena” finalizzato all’informatizzazione della macchina fiscale. Tutti schedati, tutti riconoscibili dal fisco.

Credo che il tutto si concluse con un enorme spreco di denaro, ma potrei sbagliarmi.

Adesso esistono le tecnologie per un grande salto in avanti. Ha presente il servizio postale chiamato “postepay”? con cinque euro  ti danno una scheda magnetica dove puoi versare denaro; costo un euro, e prelevare denaro; costo un euro se nel circuito postale altrimenti due euro e cinquantaotto centesimi se nel circuito bancario.

Provi ad immaginare il servizio svolto per conto dello stato a zero lire di costi per l’utenza e con contemporanea eliminazione della circolazione cartacea.

Si otterrebbero indubbi vantaggi attraverso la tracciabilità di tutti i movimenti di denaro:

 

1-     eliminazione dei furti di denaro contante (anche ieri un morto per rapinare cento euro)

2-     impossibilità per la criminalità di trasformare in denaro contante una refurtiva

3-     eliminazione dell’economia sommersa

4-     possibilità di eliminare l’IVA e trasformarla in imposta diretta

5-     costruzione di un prelievo fiscale mensile con possibilità di ristorno degli importi pagati in eccesso, con grande immediatezza. Sarebbe possibile un prelievo fiscale basato sulla possibilità di reddito riferita all’intera esistenza dell’individuo. (imposte anche negative).

6-     Le banche tornerebbero a fare solo prestito di denaro e non intermediazione per facilitare i pagamenti.

7-     Anche Calderoli sarebbe contento: un immigrato irregolare, non potrebbe avere accesso allo strumento di pagamento, non potrebbe comperare neppure un pezzo di pane.

8-     Se ti rubano o perdi la carta, serve sempre il codice segreto, e poi puoi vuotarla anche se non ne hai materialmente il possesso. Non servirebbero le casseforti.

 

Non dica poi professore che le “sinistre” sono contrarie ad ogni riforma perché attaccate ai privilegi che stanno godendo.

Suo

Giovanni Gualtiero

 

 

08/02/2005

Gentile professore

l’America ha industrie largamente difese da dazi, un nome per tutti: l’acciaio.

Inoltre ha un vantaggio competitivo profondamente ingiusto: il dollaro quale moneta di scambio internazionale.

Un velo di cortese silenzio su quanti, per anni, hanno dichiarato la ripresa dietro l’angolo.

Qui mancano  imprenditori che non siano parassitari come Berlusconi.

Un buco (nel vero senso della parola) per lavorare costa 310 euro al mese. Venticinque metri quadrati.

Gli affitti, e i costi d’acquisto di due muri sono proibitivi. Questo scarica costi parassitari sul sistema.

Il sistema fiscale impone all’artigiano e al negoziante un commercialista al seguito, altro parassita.

Guadagnano sempre più spazio gli oligopoli e i monopoli.

Il sistema del capitale che si rifugia nei servizi monopolistici.

Prenda l’enel: offre per chi ha il contatore elettronico (quanti?) un contratto vantaggioso (per chi?) se richiede tariffe agevolate per il consumo notturno e/o festivo.

Un’offerta seria sarebbe una diminuzione del costo, senza se e senza ma, per i consumi notturni e festivi. Tariffe differenziate tra giorno e notte per tutti e tutti con contatore elettronico.

Prenda internet: costa un occhio della testa, l’abbonamento a un giornale su internet è paragonabile al costo in edicola e non c’è la carta, non c’è il costo dell’edicolante, e non c’è il costo del trasporto.

Ma certo lei questo lo sa.

Il sistema di tassazione va rivisto: più tasse per i ricchi, meno tasse per la gente che lavora.

Trasparenza di mercato, prezzi certi e filiere esplicitate sul prezzo.

Giovanni Gualtiero