Il mio "No" laico.
Caro ed Illustre Carlo Pelanda, da
cristiano cattolico Le dico subito che non condivido che in minima parte
ciò che scrive. Per il il resto, la maggior parte, sì, la condivido
tutta. Come si fa a non farlo, di fronte ad una simile sincerità
intellettuale, la Sua, ad una profondità concettuale di
pensiero laico, a non confrontarsi positivamente, con Lei ?
L'avessero pensato "quelle due dell'Orsa minore",
quelle Signore "perse tra la perduta gente "
,che si chiamano Pollastrini ( disgrazia sua) e BindiRosy ,
per di più zitella, prima di partorie l'aborto del Dico, a
quest'ora saremmo a discutere di quanti e quali aiuti si sarebbero
potuti dare alle famiglie, alle coppie naturali, onde invogliare i
giovani a maritarsi, con meno patemi d'animo. Ma tantè, così è,
quando impera l'ignoranza il nullismo mentale. (leggi Prodi).
L'unico punto in discussione (si fa
per dire) resta quello delle lesbiche. Sì. perchè non disconosco che
sia l'unica "coppia" (?) che può far progredire l'umanità,
fino ad un certo punto. E' vero, bisognerebbe risolvere ancora
qualche dubbio atroce. Per esempio, stabilire da che parte arrivi "il
Membro" per esempio, come indirizzare eticamente la donna/uomo
che siede accanto ad una madre presa a prestito, e ultimo, ma non
ultimo, se hanno volontà, quelle che si sentono donne, senza pruriti
mascolini, di avere un figlio, Le pare ? E se si facessero operare quei
paparini-madre, non sarebbe poi la fine del mondo. A patto che non
pretendano che sia lo Stato, con i nostri soldi, a completare
l'operazione. O tempora o mores ! Ma poi, dove sono i "tempora"
e dove i "mores ", nella società dei barbari in cui
viviamo ?
Complimeti Prof. Carlo Pelanda, è
sempre un piacere leggerLa.
Con ossequio, Edoardo
Argentino
|