12/04/2009

 

CARO Pelanda credo che gli italiani e soprattutto le popolazioni martoriate dell'Abruzzo debbano essere grati alla sinistra italiana per aver riportato sugli schermi televisivi il teletribuno Michele Santoro che da oggi possiamo definire pure telesciacallo dopo quanto andato in onda giovedì scorso ad Annozero. Quella sinistra che ha fatto di lui un martire, che lo ha candidato al Parlamento Europeo dove Santoro è andato unicamente a prendere in giro gli elettori non facendo nulla di utile per il suo paese e dimettendosi non appena gli è stata offerta l'opportunità di tornare in televisione, Quella sinistra deve vergognarsi di quanto è andato in onda giovedì sera su Raidue. Lo sciacallaggio santoriano è quanto di più squallido e indecoroso si sia mai visto sulla televisione italiana. Sfruttare la tragedia dell'Abruzzo per denigrare il Governo e la Protezione Civile cui tutti hanno riconosciuto grande efficienza e professionalità, basterebbe a cancellare Annozero dalla Rai e Santoro da tutti i palinsesti televisivi. Ma ciò non avverrà perché Santoro è sempre un uomo di sinistra e a lui tutto è permesso anche lo sciacallaggio. Lui sarà sempre un martire e ci sarà sempre la sinistra pronto a fare le crociate in sua difesa. Anche i nuovi vertici della Rai a me non danno nessuna fiducia o speranza. Se pensiamo che Santoro va in onda su una rete diretta dal leghista Antonio Marano cosa vogliamo attenderci di positivo? Purtroppo dobbiamo tenerci Santoro, Travaglio e Vauro stando pure attenti a non criticarli per non essere tacciati di voler limitare o addirittura sopprimere la libertà d'informazione. Questa è l'Italia! Un'Italia dove però fortunatamente lo sciacallaggio di Santoro può far aumentare l'indice d'ascolto di Annozero ma non i consensi in favore della sinistra. Anzi anche grazie a lui e ai suoi programmi faziosi, uniderezionali, violenti e calunniosi gli italiani si sentono sempre più sicuri e garantiti da Silvio Berlusconi e sempre meno da Di Pietro, da De Magistris e da Beppe Grillo. Viva L'Italia Un saluto Americo Mascarucci