24/04/2008

 

Gent.mo Dott. Pelanda,

ho letto con interesse e condivisione il Suo articolo sul Sole 24 Ore di ieri dal titolo “Grandi scelte tutti insieme”.

 

Vorrei solo aggiungere un personale modesto contributo.

 

In particolare condivido la necessità di “fare squadra” ma mentre alle quattro emergenze indicate - volume del debito, costo dell’apparato statale, produttività piatta e squilibrio impoverente fra salari e prezzi – aggiungerei una quinta anch’essa “curiosamente italiana” … ovvero “la forte spinta alla disgregazione socio-territoriale” che quella incarnata dalla Lega di Bossi è solo “esempio geografico” dato che persino fra vicini di casa si manifestano ormai gli egoismi più inattesi, mi preme osservare che forse sarebbe opportuno avviare una seria riflessione sul termine “sviluppo” meglio se seguita da una successiva campagna sociale d’educazione allo sviluppo in coerenza con la definizione individuata per il medesimo (sviluppo che oramai deve necessariamente essere accompagnato dal termine “sostenibile”).

 

Peraltro questo è uno dei compiti di partiti politici seri che impostano le proprie proposte non limitandosi solamente a fare spot … peraltro come succedeva tempo fa non tanto perché c’erano la DC e PCI ma perché c’erano disavventure storiche da cui uscire indenni

 

Sa perché Le dico questo ?

 

Posso assicurare che nella mia Terra, la Basilicata, Regione notoriamente appartenente al Sud Italia, quel Sud così maltrattato dalla Lega e che taluni politici locali sono invece così bravi a spacciare come “Regione di eccellenza”, non mancano le energie positive e mentalità anche più evolute di talune nordiche.

 

Sempre più spesso però io sento dire :

 

“... ma sviluppo per andare dove ? Per la verità io non sto male così come sto ! Devo lavorare di più per poter per compare di più ed inquinare di più ? La FIAT vuole produrre macchine a ripetizione ed io voglio mica cambiare macchina ogni anno solo per riempire di rottami gli scassi ?!”

 

Al di là della superficialità delle suddette affermazioni, rimane comunque evidente che fare gioco di squadra impone chiarezza e condivisione sul “campionato da giocare” e sul premio finale…evitando furbizie.

 

Cordialmente.

 

 GDN