26/08/2013
Egregio professore, sono un un suo assiduo lettore. Nei suoi numerosi articoli si legge le cause che hanno portato la crisi economica in Italia. Fra tutte il vistoso calo delle transazioni immobiliari che, come lei dice, sono il motore dell'economia. Ebbene, a mio avviso, esiste una causa alla quale non si da eccesivo credito: mi riferisco alla tassazione relativa agli acquisti immobiliari in particolare case e appartamenti. Ebbene una norma emanata nel 2010 con il governo Berlusconi -Tremonti prevede che qualsiasi acquisto immobiliare,  per presunzione legale, sia spesato con il reddito dell'anno. Si immagini l'aquisto di un appartamento del valore di 200.000 euro e il reddito dichiarato nell'anno pari a 50.000 euro. Ebbene il reddito si dimostra incapiente e perciò l'Agenzia delle Entrate, in automatico, invia un avviso nel quale si chiedono spiegazioni .
Lo sfortunato o non avveduto acquirente deve rivolgersi ad un proffesionista per essere assistito.Deve dimostrare con pezze giustificative la provenienza dei propri soldi investiti.Se come spesso accade,un comune cittadino non  le conserva,   l'acquisto si considera fatto  in evasione d'imposta con tutte le penalità che ne conseguono. E' un sistema terroristico-fiscale messo in atto con un preciso intento politico. Infatti con  l'avvento del governo Monti, questi , appena insediato, dichiarò che non c'erano fondi per pagare gli stipendi del pubblico impiego. Perciò si preferì penalizzare l'economia disincentivando gli investimenti. Il cittadino onde non impiegare i propri mezzi finanziari  si è visto costretto ad impiegarli nell'acquisto di titoli di stato indubbiamente più vantaggiosi del deposito bancario. Il tesoro perciò riusciva ad incamerare i fondi necessari  e pagare gli stipendi.Operazione perfettamente riuscita, salvo lasciare le macerie nell'industria delle costruzioni.