12/08/2013

Caro Pelanda oltre a condividere, come sempre, la sua riflessione domenicale, mi piace rilevare alcuni aneddoti che mi vengono in mente, circa la mentalità statalista della sinistra, insita nostro malgrado, anche nell'ambito della gran parte degli uomini del Pdl.
Negli anni 70-80, periodo Milanese degli Anni di Piombo, per chi si schierava come me, a favore dell'individualismo, meritocrazia e libero mercato, significava essere tacciati di fascisti o servi del padrone. La mia premessa, dopo tanto tempo, è utile per precisare che finalmente perfino Fassina, dopo oltre trent'anni, ha inserito nel suo vocabolario questi sostantivi. I comunisti, purtroppo, hanno cambiato tattica solamente a parole, unicamente per attirare il voto dei moderati. Sono convinto, a ad essere ottimista, che occorreranno altrettanti anni prima che il vecchio Pci, diventi un partito socialista europeo moderno. La cosa comunque che mi fa rabbrividire non è questa ma la soggezione di gran parte degli uomini del Pdl nei confronti del Pd, che invece che ratificare in ogni frangente gli ideali liberali, si limita a fare da velina al Presidente del Consiglio, eccetto qualche mosca bianca come Brunetta. Intanto tiriamo a campare, in attesa della magnanimità del Capo dello Stato, ma non era comunista anche lui? Il Pd nel frattempo continua in sordina, a occupare posti di potere, fino ad accerchiarli. Una volta circondati, dovranno solamente alzare le mani in alto, come dice il " menestrello di corte", Grillo.

Cordialità
Mario Piga