30/08/2012

 

Egregio prof. Pelanda,

in riferimento al Suo articolo "Con la Germania è l'ora della guerra sporca" apparso su "Libero" del 28.08.2012, Le confermo di essere d'accordo sul fatto che la Germania ha i suoi difetti e l'Italia pure, però non possiamo superficialmente limitarci ad affermare ciò senza dire che i difetti della Germania sono compatibili con la sfida economica globale e quelli dell'Italia non lo sono nel modo più assoluto.

Lei, egregio professore, sa bene che se l'Italia non pone rimedio con estrema urgenza ai propri difetti, rendendo efficiente l'intero suo sistema (prima eliminando privilegi e diritti ingiustamente acquisiti e poi facendo il resto che ben sappiamo) diverrà un'economia assistita perché anche i "migliori", oppressi come sono, chiuderanno o delocalizzeranno le loro attività.
La delocalizzazione produttiva, la fuga di cervelli e l'evasione o l'elusione fiscale non sono altro che i sintomi di una rivolta implicita contro il Sistema Italia che l'affonderà e che, quando diverrà esplicita, si trasformerà probabilmente in tragedia.
Coloro che hanno grandi conoscenze ( e Lei le ha) non possono fare le giuste e approfondite analisi senza trarre la conclusione o ancor più gravemente far intendere a chi La legge che devono essere le formiche a comportarsi come cicale.

A mio avviso dobbiamo ringraziare la Germania e non creare con essa nessun inutile antagonismo. Ci sta dicendo con estrema chiarezza quello che dobbiamo fare se vogliamo vivere (dal punto di vista economico).
Coloro che vivono di privilegi e diritti ingiustamente acquisiti non vogliono sentirselo dire, avrebbero troppo da perdere e dolorosamente ci inducono ad avversare la Germania.
Non dobbiamo offrire alibi, è l'Italia che deve essere resa efficiente, non la Germania, dobbiamo dirlo forte e chiaro, senza tentennamenti e agire di conseguenza.

Vivi Saluti da Padova,
Luciano Sturaro
www.resistenzaliberale.it