19/08/2012

“ è difficilissimo cambiare modello interno in poco tempo. Infatti, per prendere tempo senza cambiare e continuare il modello trainato dall’export le nazioni tendono prima a svalutare la moneta: la Cina endemicamente, l’America stessa, ecc. L’euro è rimasto alto perché per la Germania, in realtà, il suo valore di cambio, comparato al marco teorico, era competitivo. Ma tale valore ha ridotto la competitività del resto dell’Eurozona. Ora l’euro sarà abbassato, ma ciò non risolverà il problema. Le euronazioni dovranno per forza ridurre di almeno un terzo spesa pubblica e tasse per lasciare più capitale nel mercato interno e permettergli di crescere via consumi ed investimenti. “

Egregio Professore
sono parole Sue, a meno di tagli redazionali, ne riconoscerà il contenuto.
Sono parole profetiche che pesano come macigni sulla coscienza di chi governa le sorti dell’Europa.
Quali sono le garanzie che i denari sottratti ai risparmi degli italiani, ho detto risparmi non retribuzioni, prendano la strada degli investimenti produttivi e non a finanziare i costi veri della politica e cioè i compensi ai partiti?
Non ne abbiamo alcuna garanzia ed infatti, prima che sia troppo tardi, occorre resettare il parlamento a tutti i costi e tornare al Popolo.
Ci indichi un Suo orientamento, un comportamento costruttivo, un’ancora di salvezza politica, per non finire nella melassa della bolscevizzazione dei cervelli, nelle spire di un futuro senza libertà.
Con immutata stima.
Suo Agdan

 

05/08/2012

Egregio Professore

apprezzo molto i Suoi lodevoli sforzi per far entrare un pò di sale in
zucca ai nostri "professori" , ma prima che sia troppo tardi e si realizzi
purtroppo quanto avevo previsto nella precorsa corrispondenza, affido alla
Sua sensibilità questa considerazione:
"è piuttosto normale che una società di rating del mondo occidentale
basato sulla democrazia e sul liberismo in economia, declassi un paese
come l'Italia in evidente difetto di entrambe queste cose, democrazia e
liberismo in economia, proprio come un paese del terzo mondo con le tribù
l'un contro l'altra armate e con presidenti vetero-stalinisti, con una
spruzzata di talebanismo e perchè no una buona presa di strisciante guerra
civile, con il rischio, ancora, di ritrovarsi in una nuova stagione di
terrorismo.
E' abbastanza normale che gli investitori leggano e considerino queste
cose; mi perdoni, Lei avrebbe il coraggio di investire in un paese come
l'Italia in questo momento?
Se accetta il rischio è logica la legittima pretesa di una maggior
remunerazione degli interressi sui titoli acquistati, fin qui nulla di
nuovo.
La novità semmai è costituita dal fatto che un popolo storicamente
abituato a pensare con la propria testa, ed a combattere per la libertà,
si ritrovi brachicefalo e senza gonadi, la prova di quello che dico è
anche nelle Olimpiadi dei nostri atleti, visto le ragazze che grinta di
fronte ai tremebondi maschietti?
Mah, bisogna che qualcuno si faccia promotore di una nuova rivolta ideale
prima che finiamo tutti a novanta gradi soltanto con il sedere rivolto ad
ovest, cioè al mondo libero!
Suo
Agdan