06/08/2010

 

Gentile professore
sui mercati aperti bisogna ricordare l'esempio inglese all'inizio della
prima guerra mondiale.
L'agricoltura decentrata nelle colonie dove lavoravano degli schiavi, i
sottomarini tedeschi bloccando commerci agli inglesi li ridussero alla
fame.
Non è facile dire ai lavoratori di dislocarsi dove c'è il lavoro. Le
persone hanno affetti, tradizioni, magari anche età diversi, chissà se un
lavoratore di 60 anni si dislocherà altrove con la stessa propensione
marginale di uno di 20.
L'economia dovrebbe essere al servizio delle persone in quanto come
scienza non ha alcun significato senza le persone.
La fisica esisterebbe anche se l'uomo non l'avesse ancora scoperta, Così
come la matematica o la geografia o la musica. La scienza economica invece
studia la forzatura del sistema naturale per produrre cose in modo
assolutamente irrazionale.
Il massimo della produzione vegetale ed animale metro metro quadrato si ha
solo lasciando la selezione naturale agire sul territori.
Prospereranno le specie più adatte al clima alla latitudine
all'esposizione al sole alla chimica del terreno alla quantità di acqua
disponibile eccetera eccetera, la vera “mano naturale” il massimo prodotto
al minimo dei costi.
Non ha alcun senso andare avanti. Lei è come quella persona che si fissa
ad asserire che sole gira intorno al mondo perchè ogni persona di buon
senso non può non osservare altro guardano il cielo. Le convinzioni
profonde fanno parte della persona, cambiarle è impossibile, inutile far
loro osservare osservare che sono “splendide falsità”.
Suo affezionato
giovanni gualtiero