22/08/2007

Caro Pelanda


Leggendo il suo articolo di ieri sul Giornale sono d’accordo sul fatto che la gente sia sufa, ma temo che lei abbia un approccio troppo ‘americano’ e forse non si renda conto del fatto che in Italia siamo arrivati all’ultimo stadio del vero programma della sinistra: “lo stato borghese si abbatte, non si cambia”. 

Dopo anni di dominio ‘culturale’ che ha distrutto il classico ‘Dio-patria-famiglia’, abbiamo finalmente degli ex brigatisti al governo e tre o quattro partiti comunisti. Cè ancora gente impunita che esalta i ‘compagni che sbagliano’, giustifica assassini come Cesare Battisti, santifica un tossico come Carlo Giuliani e predica l’odio di classe. Il comunismo forma una miscela esplosiva con l’islamismo terrorista: entrambi hanno lo scopo di distruggere noi e l’occidente e ci stanno riuscendo.

L’Italia si divide fra una metà parassita attaccata alla tetta dello Stato e l’altra metà che aspira a  farlo. L’idea è guadagnare moltissimo lavorando pochissimo in ambito statale; in quello privato resiste ancora la mentalità di fregare ‘il padrone’. I grandi padroni si sono venduti ai partiti, quelli piccoli sopravvivono e spesso chiudono. Dove sono i liberali?

Gli italiani ormai pensano che destra e sinistra siano uguali, sono stati delusi da entrambe. Berlusconi aveva acceso delle speranze, poi si è lasciato marcire fra Follini e Casini, ha tirato a campare alla democristiana. Questo la gente non glielo perdona. L’unica  consolazione è che i rossi vengono bastonati tanto quanto noi, e ben gli sta. Forse finalmente capiranno che i primi a fregarli sono i Bertinotti che viaggiano con l’aero blu (...ma per ragioni di sicurezza!).

Il problema centrale in Italia è il pensiero unico, il dominio incontrastato della sinistra sui media. Per cinque anni hanno predicato che il regime di Berlusconi aveva sei televisioni, anche se 5 su 6 tutti i giorni dicevano che il suo governo faceva schifo. La gente ha l’impressione che non sia riuscito a  far nulla, perchè nulla ne è stato detto in tv e se non è in tv non è accaduto.  
Dov’era il grande comunicatore? 

Mai nessuno che dica che la sinistra non fa ‘cultura’ ma solo propaganda. Però sa farla bene: vende fumo ed acqua calda e li spaccia per oro. Prodi vive di ‘penem et circenses’, l’Italia in Tv è il paese dove ci si diverte spensierati e si pensa solo al sesso (quella vera un po’ meno). 
Sere fa Lucignolo, la trasmissione più trash di Italia Uno, ha incitato le settantenni della spiaggia di Ostia a mostrare il topless ‘come fanno i vip’, e quelle l’hanno fatto. 
Chi viene in Italia sente parlare di Pacs, di preti pedofili, di sesso gay in pubblico, dell’orrida mostra di Sgarbi con il manichino del Papa in tanga, e si chiede se questo sia un paese di pervertiti. I telegiornali sono diventati bollettini delle disgrazie: stupri, assassini, sgozzamenti, rapine, incidenti stradali, incendi, tutto ‘poteva essere una strage’.  Siamo un paese di psicopatici, ladri e assassini?
Non credo che la maggioranza degli italiani sia così - o mi illudo? Vorrebbero fare la rivoluzione, ma nessuno dà loro voce.

Secondo lei quale rimedio c’è a questo stato di cose?

La risposta classica è che bisogna ‘recuperare’ la nostra cultura, riscoprire le nostre tradizioni, ‘tornare alle radici’, tutte belle cose che non vengono mai fatte. Berlusconi parla di creare una università di élite ma poi la limita a materie tecniche senza pensare a quelle umanistiche. Non si rende conto che quotidianamente la nostra identità nazionale viene sminuita e denigrata per sostituirla con un ‘multiculturalismo’ che in realtà è l’imposizione subdola di una sola ‘cultura’, quella islamica. Chi si oppone è razzista. 

Ogni giorno la verità viene calpestata, manipolata e distorta. Si creano falsi problemi per distogliere l’attenzione da quelli veri. Mai una voce che si levi a dire che sono tutte balle e il re è nudo. Alla Cdl fanno i signori inglesi, e fanno male. Berlusconi fa parte anche lui del gioco? 
A Genova lei mi disse che lui è brianzolo e certe cose non le capisce: perchè non gliele spiega?


 

Ho incontrato e lavorato con studenti promettenti e capaci che avranno ben poche possibilità di un lavoro e si sono rassegnati al fatto che il merito, l’intelligenza, la voglia di studiare e lavorare non servono. Molti scappano alll’estero. Noi esportiamo cervelli - negli Stati Uniti lei certamente ne vedrà molti, ci sono andata anch’io a studiare - in compenso importiamo gli islamici che ci scaveranno la fossa.

Infine, se anche cadesse l’orrido governo Prodi, la CDL non è certo pronta. Divisi ed indecisi a tutto, poche idee ma confuse. Alla gente non interessa la discontinuità o il marchio del partito: i veri problemi sono la sicurezza, la paura di uscir di casa la sera, l’educazione delle giovani generazioni, il ripristino dei valori e delle gerarchie, il senso di responsabilità, la cancellazione di sprechi e privilegi, la burocrazia parassita. Ma da quale parte incominciare? Nessuno vuole che gli si tocchi l’orticello. Nessuno ha il coraggio di dire adesso basta.

Che la media borghesia sia pronta alla rivoluzione è certamente vero. Ma chi la guiderà? Abbiamo noi un Sarkozy o un Blair che abbia il coraggio delle sue idee? Non mi pare.
(Idea folle: viste le comuni origini ungheresi che condivide con Sarkozy, perchè non si propone lei come leader ? ci pensi...)

Spero di non averla annoiata e che lei possa incitare e aiutare la Cdl a prepare un manifesto fatto di pochissime idee forti, chiare e semplici. Per fare la rivoluzione del merito.

Cordiali saluti
Marina Mascetti


P.s: L’anno scorso ci ha invitato a leggere il suo libro Democrazia attiva. Speravo che dal progetto uscisse qualcosa di più concreto, invece il sito è diventato una chat line, peccato. Posso suggerirle un paio di letture? Eurabia di Bat Yeor - pubblicato da Libero in edicola - ed Europa Invertebrata di Gianfranco Morra, edizioni Ares. E magari il classico introvabile Contro l’Europa di Ida Magli o il suo sito http://www.italianiliberi.it. In essi troverà la chiave per capire come l’identità italiana venga progressivamente annullata e distrutta. Anche per questo la gente è così sconsolata, non vede via d’uscita nè futuro, e non fa figli.