Incertezza, ma pessimismo immotivato

 

Di Carlo Pelanda (24-12-2001)

 

 

C molta incertezza nelleconomia globale. Inquadriamone i focolai principali e cerchiamo di vederne, pur schematicamente, le prospettive.

Argentina. La crisi sar totale o, dopo il picco di questi giorni, possiamo sperare in un riordinamento e risanamento? Questa domanda va in testa anche per lansia dei molti risparmiatori che possiedono titoli di quello Stato e temono di perdere totalmente o sostanzialmente la quantit investita. Le previsioni correnti tendono al pessimismo. Ma il punto pi importante esterno: potranno la comunit internazionale e, in particolare, Stati Uniti e Fondo monetario internazionale permettersi di lasciare andare lArgentina alla deriva? No. Sarebbe un segnale bruttissimo e contagiante di vuoto politico. Inoltre lidea che il Fmi non aiuti una nazione a ripagare i propri obblighi debitori potrebbe alzare il rischio, quindi i costi di investimento, per tutti i Paesi emergenti e cos creare una distorsione nel sistema finanziario globale pi grave e pesante dellimpegno di rianimare lArgentina. Probabilmente il Fmi ha ritardato gli aiuti, contribuendo al precipitare della crisi, sapendo che ci voleva prima un cambio politico per poter finanziare una soluzione e non la continuazione del problema. In sintesi, mi sento di scommettere sullipotesi che interverr una terapia esterna demergenza. A ceneri ancora calde difficile dire esattamente quale medicina verr applicata e quanto dei debiti e loro interessi verranno ripagati. Ma probabile che almeno una parte degli impegni saranno mantenuti. Ci rende pi razionale tenere le obbligazioni argentine bisogna comunque consultarsi con la propria banca di fiducia - perch ora non valgono quasi nulla e si pu sperare che nel futuro almeno qualcosa in pi riusciranno spuntare. Infatti molti speculatori le stanno comprando scontatissime (fino al 95% in meno del valore facciale). Riflettere prima di svendere.

Ripresa americana. C molta variet di opinioni sul fatto che possa avviarsi nel primo o secondo semestre del 2002 e su quanto sar robusta. Nelle ultime due settimane stanno prevalendo quelle pessimistiche (Fmi in particolare). In base alla mia attivit professionale di scenaristica economica, invece, vedo con i miei colleghi distituto dati che portano a conclusioni migliori: rimbalzo entro il primo semestre, forse perfino prima, abbastanza forte e, dopo tre o quattro mesi, effetto traino sullEuropa e sul resto del mondo. Ma, alla fine, quello che interessa al lettore che il consenso tra chi sta litigando sui dettagli del 2002 molto maggiore sia sullipotesi di un buon andamento nel 2003 sia sul fatto che il picco recessivo negli Usa (adesso) ed in Europa (in arrivo) sar solo di media entit. Su questi due punti i dati appaiono meno ambigui. Quindi non mi sembra ci siano motivi razionali per trasformare lincertezza in pessimismo in quanto il caso peggiore pospone solo di qualche mese il ritorno del bel tempo.

Borse. Gli investitori si aspettano un calo a gennaio e febbraio, correlato al peggioramento delle previsioni detto sopra. Tendenza che sarebbe confermata dal mancato rally di fine anno a causa dellincertezza. In realt le borse sono andate un po pi su di quanto avrebbero dovuto, tra met novembre e dicembre, non perch scontavano con i tipici quattro mesi danticipo una buona tendenza futura, ma per la pressione a recuperare in extremis, con qualche artifizio (in questo caso perdonabile per il suo effetto di contrasto alla crisi di sfiducia prodotta dagli eventi terroristici), le perdite del 2001. Potrebbe essere ovvia una pausa di riflessione ai primi dellanno. Ma poi, quando lo scenario si chiarir, la tendenza rialzista dovrebbe tornare abbastanza stabile, appunto, trainata dalle buone aspettative per il 2003, gi scontabili in qualche momento del 2002. Comunque attenti alle false partenze ed i piccoli risparmiatori meglio che rientrino in Borsa solo quando la buona direzione sar vistosamente solida.

Guerre ed attentati. Quanto appena detto pu essere smentito da questo tipo di eventi? Certamente, ma va notato che limpegno internazionale e statunitense per contenere i rischi formidabile. Come quello per congelare il conflitto tra Israele e palestinesi. Ci saranno altre operazioni militari di bonifica del terrorismo, ma saranno condotte con la consapevolezza di calibrarle in modi tali da produrre il minor impatto possibile sul ciclo economico. Non si pu escludere che qualcosa scappi di mano, ma la maggiore probabilit che il teatro resti sotto controllo. Quindi sarebbe irrazionale esagerare la portata di questa fonte di incertezza.

Ci porta alla considerazione di fondo e finale. Se il sistema globale sar governato le pur tante fonti di incertezza saranno risolte. Se ci fossero dubbi su questo, allora lansia sarebbe motivata. La buona notizia sotto lalbero di Natale che tutti ormai hanno capito che il mondo va governato di pi e meglio e che chi ha il potere di farlo lo sta facendo. Anche lItalia lo sta facendo meglio e pi che nel passato. Pertanto siamo parte attiva e rilevante nella costruzione e manutenzione dellottimismo globale.

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