Il ribasso del dollaro non e una caduta ma lavvio di unaltalena

 

Di Carlo Pelanda (13-8-2001)

 

 

 

La scorsa settimana il valore di cambio del dollaro e sceso bruscamente in relazione a tutte le monete principali. E una semplice correzione temporanea da livelli troppo alti oppure e linizio di una caduta duratura? Lasciatemi arrivare subito ad una prima conclusione per semplificare una materia che e molto complessa, anche per chi la tratta professionalmente. La forza di una moneta ed il suo valore di cambio non necessariamente coincidono. La prima riguarda la solidita e la credibilita delle istituzioni e del sistema economico sottostante. Il secondo puo avere variazioni contingenti relativamente indipendenti dalla forza strutturale di una moneta. Lo scenario di fondo indica che il dollaro non perdera il suo status di moneta forte e di riferimento per tutto il mercato globale - per il semplice fatto che il sottostante restera fortissimo nonostante lAmerica sia temporaneamente in recessione. Ma entro questo quadro di stabilita nel lungo periodo e molto probabile che nel prossimo futuro il suo valore di cambio si riallinei su valori molto piu bassi di quelli tenuti negli ultimi due anni. La domanda critica e: per quanto tempo?

Il dollaro e andato in bolla, dal 1999 in poi, per tre motivi: (a) la crescita reale e delle Borse era cosi prorompente da attrarre enormi flussi di investimenti finanziari e diretti; (b) Giappone ed eurozona, non riuscendo a fare riforme di efficienza per stimolare la crescita interna, hanno favorito la svalutazione delle loro monete per compensarla attraverso piu esportazioni spinte dalla maggiore competitivita valutaria; (c) LAmerica stessa favoriva il superdollaro sia per ridurre linflazione in fase di forte crescita sia per bilanciare sul piano finanziario il crescente deficit commericale dovuto al fatto che assorbiva le esportazioni di tutto il pianeta. Si creo quindi, per un paio danni, un equilibrio molto instabile perche leconomia globale cresceva solo se si gonfiavano sempre di piu dollaro, Borse e Pil statuinitensi. Ad un certo punto la locomotiva americana (prima parte del 2000) ha fuso il motore e ha dovuto rallentare, gettando in tendenza recessiva tutto il resto, compresi noi. Ma il valore di cambio del dollaro e rimasto fino a poco fa elevatissimo sia perche cera la speranza di una veloce ripresa americana sia perche le altre monete (yen ed euro) restavano poco attrattive per i loro guai sottostanti. Inoltre linflazione americana rimaneva alta (fino a maggio) e cio suggeriva di mantenere il superdollaro. Ora la prima speranza e caduta e linflazione negli Stati Uniti, sia i costi di produzione sia quelli energetici, scende sostanzialmente. Quindi si riducono i flussi di capitale globale verso il dollaro (piu del 60% in meno in relazione al primo semestre del 2000) ed i motivi per mantenere tale il superdollaro.

In particolare, uno dei due focolai recessivi in America laltro e la caduta degli investimenti nel settore tecnologico - e costituito dal settore manifatturiero che dal 1999 e in crescente crisi di competitivita proprio per lo svantaggio esportativo e concorrenziale dovuto alla valuta troppo alta. Ora il governo americano deve per forza abbassare il dollaro per rilanciare lexport dei manifattuirieri (che premono da mesi disperatamente per questo). E, appunto, con il raffreddamento dellinflazione lo puo fare. In sintesi, per un po di tempo il dollaro scendera.

Non e una buona notizia per gli europei ed i giapponesi che si trovano in tendenzarecessiva, senza riforme di efficienza (ancora) e con la loro moneta che perde competitivita, quindi senza lo sfogo dellexport. Dollaro basso, infatti, significa dover conquistare competitivita riducendo i protezionismi sociali ed economici interni, cosa che richiede tempo e implica dissenso politico (lItalia si sta muovendo, ma i governi di sinistra in Francia e Germania sono fermi, Koizumi in Giappone fortemente ostacolato nonostante la volonta riformatrice). Daltra parte, un euro piu alto che punti allo 0, 95 sul dollaro, ora e quasi a 0,90 ridurrebbe linflazione importata nelleurozona e lerosione conseguente della capacitadi spesa delle famiglie.

Questo serve a dire che un rapporto piu equilibrato tra dollaro ed euro se gli europei accelerassero le riforme interne sarebbe una benedizione per tutti. Ma verra raggiunto? Per un breve periodo probabilmente si, ma solo per la necessita del dollaro di sgonfiarsi. Poi, quando lAmerica si riprendera, e probabile che il dollaro torni in bolla. In conclusione, si apre una fase di altalena e non di stabilizzazione dei cambi ne tantomeno di caduta duratura della moneta americana. E cio durera fino a che Giappone ed eurozona riusciranno a trovare unefficienza economica interna almeno tendenzialmentesimile a quella americana. Nel frattempo la prospettiva e di forte volatilita nel mercato dei cambi, occhio.