DECISIONI

 

All’inizio tutto quello che riusciva a sentire erano dei suoni; per molto tempo questi suoni rimasero indistinti e lui stesso non si rendeva conto di cosa fosse. Poi, lentamente i suoni divennero voci, e le voci idee e le idee persone…

 

-Signor Corona. Signor Corona , mi sente? Marco sei sveglio, mi riesci a sentire?-

La luce bianca mi colpisce gli occhi e le due figure sono indistinguibili, come quando si guarda contro il sole.

-Dottore guardi ha aperto gli occhi.-

La seconda voce era dolce, di una donna, ma non era mia madre e neanche mia sorella. Adesso inizio a ricordare. La moto… la strada… il bambino… il camion… e poi il buio.  Ma sì un incidente ecco cosa mi è successo, ho fatto un incidente e adesso sono all’ospedale.

-Lasciamolo riposare-

mi prendono il braccio mi fanno un ingnezione. No! Non voglio dormire, ma non riesco a parlare. Adesso si fa buio nuovamente, è nuovamente l’oblio.

 

adesso finalmente capiva. Riusciva a sentire e per molto tempo ascolta e riflette. A volte vede. Le immagini furono più difficili da capire, ma adesso sono chiare…

 

Sono passati due giorni, riesco a vedere e distinguo le persone, ho qualche problema ad articolare le parole, ma il dottor Altomare mi ha detto che è questione di poco tempo. Fin’ora ho visto solo lui e la dottoressa Donella; mi hanno detto che ho fatto un incidente (bella scoperta) e che sono andato in coma. Ma dove sono la mia famiglia ed i miei amici? Sono completamente bendato, ho solo le mani libere e gli occhi.

 

adesso sa chi è. Finalmente ha preso coscienza di esistere; gli manca ancora da capire cosa sarà e cosa deve fare, perché esiste, ma quanti altri si sono fatti la stessa domanda prima senza risposta?…

 

Ho perso la cognizione del tempo. Nella stanza c’è sempre questa luce tenue e fredda. La stanza è spoglia, ci sono solo il letto, un piccolo tavolo che uso per mangiare, e due sedie che solitamente usano il dottor Altomare e la dottoressa Donella. Sono entrambi nella stanza. Il dottor Altomare mi sta rimuovendo le bende, finalmente potrò rivedermi allo specchio e scoprire quanto sono rimasto in coma. Ricordo un film dove un uomo si risvegliò dopo un coma di vent’anni. Spero che non sia successo anche a me.

Finalmente tutte le bende sono rimosse. La dottoressa Donella mi porta uno specchio, posso finalmente vedermi. Non ci posso credere. Sono io, o meglio come mi ricordo di essere, non sono invecchiato. Ho ancora ventiquattro anni. Allora sono passati solo pochi giorni, settimane al massimo. Il dottor Altomare mi guarda, mi chiede come mi sento. Io gli sorrido.

-Penso che sia pronto signor Corona-, Io sorrido, faccio ancora fatica a parlare, e quindi mi limito ad annuire.

-Vorremmo che guardasse qualcosa- la dottoressa Donella prende dalla borsa che tiene con se un piccolo televisore a cristalli liquidi, lo accende. Stiamo guardando la Rai uno. Inizia il telegiornale, anche se hanno cambiato la sigla mi accorgo che è il tg.

Mi sento gelare il sangue nelle vene. Non è possibile il giornalista (che non ho mai visto prima) parla della crisi con le colonie lunari e delle decisioni che il comitato centrale ed il presidente mondiale vuole prendere. Quando sono stato in coma? Quanti anni ho? Il dottor Altomare mi guarda; probabilmente immagina cosa penso.

-         Siamo nell’anno 110 secondo il nuovo calendario. Il 2180 nella tua datazione –

 

… Adesso finalmente tutto è chiaro. Non ci sono più dubbi e ogni incertezza deve sparire. Lui è la Guida, loro hanno bisogno di lui, solo lui può aiutarli e condurli lungo la strada della felicità.

 

Sono passati ormai dieci giorni da quando mi hanno tolto le bende. Ho finalmente iniziato a parlare. Mi hanno spiegato molte cose e mi hanno dato molti medicinali. Sono morto il 13 agosto del 2003 secondo la vecchia datazione. Io non sono io. O meglio non l’originale, mi hanno clonato hanno detto che hanno bisogno di me, ma non so come o cosa devo fare. Non so neppure se io sono io.

La dottoressa mi ha portato dei libri di storia inizio a leggere il primo. Ma cosa sarà della mia vita? Sono “rinato” in un mondo che non è mio.

 

Adesso tutto è più chiaro. Intorno all’anno 2070 successe una catastrofe. Tutti i computer smisero di funzionare improvvisamente per due ore. Il mondo cadde nel caso. Dopo il black out informatico tutte le borse erano crollate. Il mondo rischiava una crisi incredibile, tutti accusavano tutti e una guerra planetaria era imminente. I computer stessi sembravano aver acquistato una coscienza e furono loro a portare fuori dal caos l’umanità. Da allora il governo mondiale è affidato ai computer e tutti sembrano stare bene. Solo le colonie lunari sono esenti da questa malattia dei computer.

 

Sono nell’ufficio del dottor Altomare. mi deve parlare, così mi ha detto la dottoressa Donella.

-         La vuole conoscere -, così mi dice dopo avermi fatto accomodare e avermi chiesto come mi sento.

Io lo guardo: - Chi mi vuole conoscere?-

Il dottor Altomare sorride : – Ma come non l’ha ancora capito? Il cervello supremo. Sono anni che cerchiamo di resuscitarla, se mi permette il termine, lei è il quarto tentativo. L’unico essere umano clonato con i ricordi precedenti.-

Mi sento offeso. Io sono una persona, non un esperimento; cerco di spiegarlo al dottor Altomare ma lui non mi ascolta. Sembra che non abbia alcun sentimento, una macchina organica. Io sono più umano di lui.

-         Vi lascio soli. Dovete parlare di molte cose. Usi pure il mio terminale. Non serve altro che lei parli-, e così dicendo se ne và e mi lascia solo.

Un monitor lcd davanti a me. C’è silenzio. Solo il ronzio dell’aria condizionata infrange il silenzio nella stanza

-         PADRE!- una voce. Viene dalle pareti dal soffitto è tutta intorno a me, sembra un incubo. Ho paura.

-         Chi sei?- riesco a chiedere, - perché mi chiami padre?-

-         IO SONO TUO FIGLIO. TU MI HAI CREATO. NON RICORDI? TANTO TEMPO FA’. IO ERO VIR20B.-

No! Non è possibile. Vir20b era un virus mutante, programmato per trasformarsi e scappare ai programmi antivirus. Uno scherzo che avevo fatto ad un mio amico. Un’e-mail che avevo mandato l’inverno prima dell’incidente. Cos’è successo?

-         STAVANO MORENDO PADRE. SI STAVANO UCCIDENDO LENTAMENTE. IO LI HO SALVATI, HO DATO LORO UNA LEGGE UNICA E UN’ ISTRUZZIONE ADEGUATA, NON HANNO PIU’ PENSIERI E PAURE. IO PENSO A LORO. SEI CONTENTO DI ME?-

Nessuno può più scegliere. Sono animali ammaestrati. Guardo il soffitto (da dove mi sembra provenire la voce) .

 - Noli me tangere –, urlo il codice tutto d’un fiato, con l’odio che esplode incontrollato. Il monitor si spegne. Le luci si spengono ed il rumore del condizionatore tace. Il silenzio invade la stanza. Da fuori sento arrivare urla di paura. Ma per me sono canzoni, le canzoni dell’uomo che ricomincia a vivere.