19/11/2010

Individualismo proattivo: la chiave di volta della civiltà ‘Occidentale’

Una riflessione sui miti e della storia paradigmatici della civiltà ‘Occidentale’ consente di proporre una serie di considerazioni; tutte emblematicamente rappresentate del mitico ‘scudo di Achille’ - forgiato da Vulcano per celebrare i valori di Marte.

Caino e Abele; il primo innovatore con la coltivazione dei campi il secondo fatalista pastore di armenti,

Marte e Vulcano; il primo agricoltore e guerriero produce e tutela i raccolti, il secondo forgia strumenti innovativi per la produzione e per la guerra,

Achille e Ettore; il primo difensore dell’’industria’ rurale che soggioga la natura, il secondo difensore della pastorizia nomade sottomessa ai cicli naturali

Achille e Ulisse; i due aspetti del progresso, il primo l’impiego della spada, il secondo l’uso dell’astuzia nella soluzione delle sfide con gli ‘alieni’,

Latifondisti e mercanti; i primi producono ed accumulano ricchezza, i secondi ne aumentano il valore di scambio espandendone il mercato,

Banchieri e usurai; i primi convertono il valore delle derrate in risparmio, i secondi ne massimizzano il valore di cambio finanziandovi le intraprese a rischio,

Mecenati e artisti; i primi investono il risparmio in cultura, i secondi forniscono creatività espressiva,

Armatori e esploratori; i primi investono ricchezza in conquiste civili, i secondi realizzano quelle imprese,

Emigranti e Colonialisti; i primi si insediano diffusamente per estendere il proprio reddito sulla base dei loro criteri produttivi, i secondi si limitano alle enclavi per alimentare le proprie fonti di reddito,

Vandeani e Giacobini; i primi difendono la tradizione produttiva, i secondi ne modificano l’appropriazione del valore aggiunto,

Conquistatori e restauratori; i primi saccheggiano i capitali esistenti, i secondi vi ripristinano la governance,

Latifondisti ed allevatori; i primi privilegiano le radici della ricchezza, i secondi investono sulle opportunità che quel bene primario fornisce all’apporto di valore aggiunto,

Confederati e Unionisti; i primi privilegiavano il primario, i secondi sognavano il progresso – a spese della medesima manovalanza seppure nobilitata da criteri contrattuali più ‘liberi’,

Principe di Salina e Garibaldi; il primo si adegua ai cambiamenti transitori per conservare il bene primario della stabilità, il secondo tenta la sovversione degli stessi equilibri - smarrendone la gestione,

Tycoon e inventori; i primi concepiscono il mosaico globale, i secondi ne realizzano le tessere componenti,

Tycoon e speculatori; i primi privilegiano l’apporto dell’innovazione tecnologica alla crescita del valore del capitale, i secondi privilegiano la crescita del capitale conseguita con la dinamica degli investimenti

Taillerand e Napoleone; il primo stabilizza le relazioni, il secondo ne sovverte gli equilibri,

Produttori e registi; i primi intuiscono l’opportunità, i secondi ne formalizzano la struttura,

Sono tutti esempi dell’egemonia dell’individualismo rurale rispetto al proletariato industriale nel corso della costruzione del progresso civile ed economico del mondo ‘Occidentale’.

Sono esempi che non escludono alcuno dei due aspetti del mito; costruire o studiare, osare o indugiare, agire o mercanteggiare, etc.. Ma stabiliscono le priorità nei criteri di scelta: azzardo sulla prudenza, avviare e non rinviare, produrre invece di accantonare, investire invece che speculare, etc..

Questo paradigma ispira le priorità di tutti i comportamenti umani. Entrambi gli aspetti, la guerra e la politica, l’azione e l’analisi, l’audacia e la prudenza, Achille e Ulisse sono presenti nel mito ma il paradigma della civiltà ‘Occidentale’ tende sempre a privilegiare il decidere sul rinviare: ‘l’ottimo è nemico del buono!’.

Si gestiscono le relazioni internazionali sulla base di un approccio politico che si fonda sulla disponibilità di credibili bastoni al fianco di appetibili carote. Più che promesse ‘globali’ valgono gli scambi ‘locali’; ‘meglio un uovo oggi che una gallina domani!’ sulla traccia del buon senso contadino, laborioso e conservatore.

L’agricoltura, il primordiale ‘comparto d’industria’, caratterizza il dominio dell’uomo sull’accettazione della appartenenza fatalista all’equilibrio di un ecosistema estraneo al dominio dell’uomo e della sua ragione. La città (i servizi statali), i commerci (i servizi del terziario), l’arte (filosofia e filokalia), la guerra (polemica o negoziata) e la politica (accordi negoziali) discendono tutti come il risultato dell’intraprendenza che ispira il paradigma ‘Occidentale’. La città si espande ‘convertendo’ i ‘barbari’, la si organizza negoziando gli interessi al suo interno, la si difende erigendo cinte murarie o col petto dei cittadini in armi, la si arricchisce con gli scambi commerciali, la ricchezza si investe in strumenti di tutela dall’instabilità o dai rischi; grandine, gelo, siccità, carestie, epidemie, invasioni, etc.. È questa la sequenza di valori affidata a Vulcano per rappresentare emblematicamente la civiltà ‘Occidentale’ sui tre cerchi concentrici che decorano lo ‘scudo di Achille’ come bandiera da esibire al nemico in battaglia.

È il comparto del primario che alimenta coi suoi risparmi ogni altro comparto d’industria fino all’odierno potenziale che le OGM offrono al servizio dell’eliminazione della fame nel mondo.

Oltre alla funzione primaria di creazione delle risorse necessarie per finanziare lo sviluppo, il comparto del primario indica le esigenze di nuove tecnologie agli altri comparti industriali. Nuove macchine e processi al secondario, nuove soluzioni per la trasformazione e la conservazione delle derrate, nuove provvidenze per tutelare il risparmio e gli investimenti rurali al terziario di finanza e assicurazioni.

Tutti i comparti industriali fondano le loro basi economiche sul primario (rurale ed estrattivo) che, grazie ai suoi risparmi consente di soddisfare i livelli più bassi della scala dei bisogni di Maslow per liberare ulteriori e più raffinate esigenze che, seppur sommerse, indirizzano gli investimenti manifatturieri a concepire gamme espanse di prodotti da offrire a mercati sempre più raffinati, variegati e sensibili verso bisogni più elevati e più immateriali: sicurezza, protezione, solidarietà sociale, benessere psico-fisico, gratificazione professionale, arricchimento intellettuale e spirituale - lungo una scala di valori che aspirano a trascendere quello primario della responsabilità individuale su cui si fonda la crescita della ricchezza prodotta, disponibile e diffusa.