15/04/2011

USA e Riforme Sanitarie

Il sistema sanitario USA è caratterizzato da livello d’eccellenza scientifica e tecnologica e da un approccio che crea sinergia tra le fasi di prevenzione - attiva (igiene di vita) e passiva (controlli periodici) – e gli interventi correttivi (farmacologici e chirurgici) e riabilitativi-reinseritivi post intervento.

Queste caratteristiche di altissima sinergia tra le fasi di assistenza sanitaria e di combinazione tra interventi strettamente sanitari e quelli di protocolli parasanitari e sostegni tecnologico-protesici di crescente qualità e sofisticazione tecnica riescono a tradursi in risparmi economici, riduzione di disagi e perdita di autonomia per gli assistiti e costante miglioramento della qualità del servizio sanitario creando emulazione all’estero foriera di benefici di mercato per le industrie che partecipano al progresso competitivo di quel sistema.

La graduale evoluzione delle conoscenze scientifiche in ogni campo (clinico, ingegneristico, fisioterapico, chimico-farmaceutico, igienico-alimentare, psico-terapico, etc.), unitamente ai progressi costanti indotti nelle discipline strettamente sanitarie (chirurgiche e paramediche) è garante del costante miglioramento di qualità e di abbattimento dei costi grazie aad una flessibile e reciprocamente suggestiva esaltazione di collaborazioni tra prestazioni preventive, correttive, riabilitative e di reinserimento del più ampio spettro di assistiti verso condizioni di vita ‘normali’ (sostenibili).

L’integrazione risulta sempre più fertile di risultati positivi per i consumatori dei prodotti e servizi sanitari e suggerisce forme di copertura finanziaria di crescente personalizzazione e lungo percorsi di igiene di vita suggeriti da protocolli comportamentali e di controlli selettivi; una forma di assistenza sanitaria che sposta l’attenzione del servizio dal tradizionale problema dell’intervento strettamente medico-chirurgico verso una complessiva igiene di vita che riesca al limite a ridurre ogni necessità di interventi in emergenza e comunque di forme intrusive e lesive dell’integrità psico-fisica del consumatore.

Questo paradigma impone la copertura finanziaria di veri e propri ‘protocolli personali’ di assistenza che si estendano su lunghi periodi della crescita e dell’età incentrati su selettivi profili di rischi cui i singoli utenti risultano più esposti ed ai protocolli correttivi e riabilitativi più calzanti al profilo di sensibilità e reattività individuali. Questa personalizzazione dei ‘servizi sanitari’ e prolungata erogazione temporale suggerisce la copertura dei costi nel tempo; polizze assicurative personalirìzzate alle disponibilità economiche e alle forme di rischio e di provvedimenti preventivo-correttivi-riabilitativi.

Questa tendenza spontanea nei confronti dell’impiego del progresso scientifico e tecnologico per abbattere i costi ed elevare la qualità dei servizi trasforma gradualmente la centralità della medicina dal tradizionale assetto sul contrasto delle forme di morbilità una volta esse siano insorte per rimuovere i rischi d’evoluzioni lesive in modo permanente dell’integrità psico-fisica del ‘paziente’ verso l’assetto sostitutivo di prevenire l’emergenza di forme acute della morbilità localizzandone le maggiori probabilità di avvento e le più utili contromisure per eludere l’emergenza e trasforma analogamente la centralità della chirurgia dall’assetto tradizionale di rimuovere le parti avariate verso l’assetto alternativo di inserire parti protesiche capaci di sopperire alle carenze funzionali che integrando le insufficienti abilità individuali siano capaci di rendere ogni utente in grado di vivere condizioni di vita paragonabili e non inferiori a quelle che ispirano la qualità di vita dei ‘normali’ componenti dell’ambiente in cui ha scelto di svolgere le sue mansioni.

Questo approccio impegna i produttori di beni e servizi a competere per abbattere i costi dei servizi e per elevarne la qualità. Il costante abbattimento dei costi dei beni e servizi rende possibile estendere l’accesso economico alle prestazioni sanitarie a fasce di utenti di livelli sempre più bassi di reddito.

Questa è la tendenza che riesce a trasformare la struttura dei servizi sanitari di breve termine verso forme di adesione assistita a protocolli di igiene di vita di medio-lungo termine. Conviene analizzarne i meccanismi al fine di agevolarne l’accessibilità alla totalità degli utenti.

Lunghi protocolli a carattere preventivo-riabilitativi impongono di aderire ad un’articolata successione di verifiche di ottemperanza e rispetto alle indicazioni del protocollo. Impongono altresì che questa adesione sia agevolata da opportuni strumenti di incentivo-disincentivo personalizzati alle specifiche esigenze e scadenze dettate dai diversi profili degli utenti di esporsi ai rischi di insorgenza di forme di morbilità.

Queste sono le caratteristiche peculiari dei programmi assicurativi di lungo termine e strutturati da premi associati a meccanismi di bonus/malus e di franchigia verso fasce di servizi di minore rischio e disagio.

Un’estensione dei servizi sanitari di questo tipo organizzativa nei confronti della totalità della popolazione sarebbe quindi possibile anche sul piano finanziario oltre che su quello tecnico qualora le prestazioni offerte potessero essere composte da una gerarchia tecnologica; quelle già ammortizzate più tradizionali che sono padroneggiate da una maggiore fascia di centri sanitari e parasanitari che consentano personale, prodotti e protocolli di costi minori e altre che sono ancora in corso di ammortamento e che richiedono l’impiego di risorse più costose pur garantendo tempi di esecuzione e di riabilitazione inferiori.

Questo approccio tecnico-organizzativo del servizio sanitario ‘erga omnes’ possibile sotto il profilo dei costi sostenibili non sarebbe tuttavia perseguito a causa di un perverso meccanismo che pesa sugli stretti costi sanitari; i risarcimenti legali che incombono negli USA sulle prestazioni sanitarie come su ogni altro tipo di servizio agli utenti finali.

Mentre meccanismi di responsabilizzazione individuale dei professionisti e delle istituzioni sanitarie a fronte di comportamenti omissivi, errati o criminali sia in termini professionali che penali possono costituire una efficace forma di tutela degli utenti dei programmi assicurativo-sanitari, le cause civili di risarcimento dei danni personali siangole o collettive hanno creato gradualmente per gli operatori sanitari l’esigenza a loro volta di sottoscrivere polizze di copertura assicurativa.

Questo costo legale eccede spesso gli stessi costi sanitari dei servizi erogati; ciò inibisce ogni convenienza concreta di estendere l’offerta di protocolli e prodotti obsoleti (anche se ormai collaudati e privi di rischi ‘tecnici’), invece di ‘sostituire’ i vecchi protocolli e prodotti a beneficio della tradizionale fascia di mercato più benestante (migliorando la redditività solo sulla base dei maggiori margini di profitto).

In definitiva il libero mercato privato è costretto a sfruttare i progressi scientifici e tecnologici ‘solo’ per ridurre i costi dei vecchi protocolli sanitari ‘sostituendoli’ con altri più facili, più veloci e più efficienti per l’impiego delle tradizionali risorse sanitarie e paramediche di alto profilo. Rinunciando a trasferire impianti, prodotti e protocolli già abbondantemente collaudati e affidabili (anche se meno efficienti nell’applicazione) a maestranze meno costose e più disponibili sul territorio in quanto di minori profili professionali per poter servire le aspettative delle fasce meno abbienti di reddito.

La gerarchia di qualità degli impianti, dei prodotti, dei servizi e dei professionisti esiste nel mondo reale e la gerarchia dei costi potrebbe facilitare la diffusione di servizi efficienti alla totalità degli utenti purché le relative polizze assicurative siano in grado di responsabilizzare gli utenti finali a rispettare i protocolli che esse prevedono; gerarchia di costi assicurativi corrispondente a gerarchia di servizi a pari qualità di effetti.

Imporre invece per via legislativa l’erogazione di uguali servizi a costi standard addebitandone l’onere alla fiscalità generale non agevola il progresso scientifico, tecnologico e sanitario neanche se si eliminassero i rischi di risarcimenti ai danni degli utenti finali.

L’efficienza privata dei servizi sanitari e la sua capacità di accelerare il progresso scientifico e tecnologico potrebbe invece garantire servizi sanitari erga omnes a costi accessibili tramite polizze personalizzate alle fasce di reddito grazie allo stimolo della flessibilità organizzativa che caratterizza il sistema assicurativo e quello dell’industria sanitaria.

L’eventuale accesso garantito ai rari casi di piena imprevedibilità e occasionalità potrebbe essere garantito da forme di ‘carità privata’ agevolata eventualmente con detrazione fiscale delle liberalità; in pieno rispetto del criterio ‘privato’ del libero mercato nel capitalismo-liberista; un criterio che attribuisce diretta responsabilità ‘personale’ anche alla solidarietà ed alle elargizioni in gratuità a partire dal più ‘locale’ della vita associata,

per evitare iniziative decise nel segreto delle caste di governo dall’alto a spese della fiscalità generale - anche se formalmente nascoste da procedure ‘trasparenti’ ma impermeabili alla scelta personale dei risparmiatori. Come sono sempre state le gratuità ‘clientelari’ che hanno sempre ispirato il ‘welfare state’ sia nei regimi paternalisti autoritari (Bismarck in Prussia), sia in quelli ‘parlamentar-democratici’ (della programmazione dei redditi).

Grazie a soluzioni incentrate sulla prevenzione e riabilitazione fondate sulla adozione di ogni possibile strumento ‘protesico’ che possa accelerare il reinserimento in sostenibili assetti di vita quotidiana, le tecnologie bio-ingegneristiche, le tecniche di riabilitazione psico-fisica e di superamento delle fasi più acute del disagio potrebbero concorrere alla eliminazione accelerata dei disagi più emarginanti mentre l’approccio ‘logistico’ di ripartizione delle forme di morbilità secondo il criterio A-B-C riuscirebbe a correggere i disagi di costi intermedi (B) eliminando la loro più frequente fonte di truffa assicurativa grazie a una prevenzione efficace e ad una riduzione dei costi relativi agli interventi correttivi-riabilitativi.

Se Obama ‘change-we-can’ insisterà sul trasferire invece la riforma sanitaria negli USA a spese della fiscalità generale sulla traccia delle soluzioni di welfare state ‘bismarckiane’ europeo, ahimè è destinato a fallire la sua rielezione alla Casa Bianca; speriamo che la sua componente antropologica ‘caucasica’ (anche se derivate da una mamma ‘figlia dei fiori’) prevalga su quella africana (non ‘afro-americana’). Altrimenti anche se si tratta di persona abile, preparata e emotivamente ‘simpatica’ finirà presto nel dimenticatoio sia nazionale che presso la cricca dei ‘Chicago Boys’; l’ambiente para-criminale più famigerato degli USA sin dal tempo in cui vi si insediò il mercato dei grossisti di carne bovina e di mais che ha costituito la base dell’odierna borsa delle materie prime.