12/10/2008

Crisi ‘miracolosa’
1. da vero e proprio ‘maverick’ come mi pregio di essere da sempre vorrei
proporre qualche considerazione che riesca a illustrare il carattere puramente
strumentale e ‘programmato’ da decenni della paventata ‘crisi’ globale cui
stanno ‘miracolosamente’ assicurando il loro contributo di ‘correttivi globali’
i maggiori Paesi industriali come ‘satelliti esecutivi‘ di una linea di
adeguamenti istituzionali gia’ intrapresa a Washington DC su suggerimento delle
lobby di Wall Street.
Il passo successivo cui assisteremo ‘passivamente’ prima di consolidare
definitivamente le istituzioni-chiave della governance del Nuovo Ordine Globale
avverra’ il 4 di Novembre di quest’anno col rinnovo totale della Camera dei
Rappresentanti, di un terzo del Senato e con l’affidamento del mandato
presidenziale al ticket dei ‘maverick’ (McCain-Palin) oppure a quello dei
‘lobbisti’ (Obama-Biden).
Queste considerazioni permetteranno di chiarire cosa intendiamo ogni volta che
facciamo menzione alle ‘menti sottili’ con le quali ci sentiamo ‘alternativi’.
Che la ‘crisi globale’ sia stata ‘artificiosamente’ programmata e’ dimostrato
dall’efficacia dei suoi sviluppi; sul piano della globalizzazione industriale
dapprima e su quello della innovazione delle istituzioni globali di un diffuso
interesse pubblico poi.
La ‘crisi’ finanziaria e’ stata solo la visibile conseguenza dell’intensa
crescita del credito che ha esteso su base globale i processi produttivi
industriali coinvolgendo ogni Paese in un paradigma di sviluppo assolutamente
‘Occidentale’. Si sono alimentati Paesi come la Cina e l’India (ma anche la
Corea, Taiwan e … Dubai) di risorse finanziarie adeguate a sostenere massicci
processi di ‘delocalizzazione’ della fornitura all’’Occidente’ di beni e
servizi  ivi altamente appetiti e con risparmi per gli acquirenti (consumatori-
risparmiatori) rispetto alle obsolete capacita’ degli ‘agonizzanti’ mercati
interni agli Stati Nazione.
La decisione di finanziare questa fase del ‘progresso industriale’ ed
associato benessere economico non e’ avvenuta con dibattiti parlamentari in
istituzioni liberal-democratiche che ancora non esistono al livello globale. La
decisione e’ stata presa da ‘lobby’ di Wall Street su richiesta del ‘comparto
industriale’ dei gruppi finanziari il cui fine ‘istituzionale’ e’ quello di
‘ottimizzare’ nel corso dello sviluppo industriale tramite strumenti di ‘libero-
mercato’ la risorsa piu’ critica del sistema produttivo e distributivo: la
moneta. Ogniqualvolta si renda necessario modificare la dimensione del
‘mercato’ al fine di garantire maggiore redditivita’ e collocabilita’ all’
ammontare di capitale disponibile alla data (la moneta corrente) quel tipo di
aziende (le ‘odiate’ finanziarie ed i loro tycoon) non puo’ convincere i
Parlamenti di tutti i Paesi che potranno beneficiare del ‘salto di qualita’
delle loro decisioni ottimizzatrici che sono di pura natura tecnico-industriale
(pur riverberandosi poi sulla destabilizzazione dei regimi politici attualmente
in vigore. Tali ‘decisioni tecniche’ inoltre hanno (per la civilta’
‘Occidentale’) il vantaggio di tutelare la radice stessa su cui si fondano le
istituzioni di spirito ‘liberal-democratico’: cioe’ esaltazione del libero-
mercato al di la’ dei settarismi ‘ideologici’ – nazionalisti, religiosi,
dottrinari. Infatti le decisioni di quel tipo di aziende di ‘innovare’ i
prodotti da loro forniti al mercato, non vengono imposte agli acquirenti ma si
conquistano sul-campo in piena responsabile adesione la loro preferenza
rispetto ad altri e piu’ tradizionali.
I gruppi finanziari poi agiscono nel rispetto delle istituzioni liberal-
democratiche per dare forza e tutela agli investimenti industriali da esse
patrocinati nei singoli Paesi e parlamenti. Cio’ avviene tramite le ‘lobby’ che
agiscono sul potere legislativo degli Stati Nazione. Accanto alle lobby
finanzaire ed industriali agiscono anche quelle dei consumatori e di ogni altro
interesse socialmente organizzato (ecologisti, animalisti, religiosi, etc.). In
tutti i Paesi le lobby dei consumatori hanno particolare efficacia in
prossimita’ delle tornate elettorali mentre quelle industriali presentano con
maggiore costanza le loro istanze, negli  USA sotto elezioni esse hanno
particolare efficacia rispetto a quelle dei consumatori  al Senato che vede
poste-a-rischio di rielezione solo un terzo dei seggi mentre la Camera dei
Rappresentanti viene rinnovata totalmente.
La ‘crisi’ attuale e’ solo l’indicatore che la ‘rivoluzione globale’
sollecitata dai gruppi finanziari ha gia’ consolidato I suoi effetti. Ora
chiunque venisse eletto alla Casa Bianca non farebbe differenza per l’avviato
iter di ridefinizione dell’Ordine Globale con nuove istituzioni soprannazionali
ormai inevitabilemnte ispirate ai principi del libero-mercato e della ‘liberal-
democrazia’. L'elezione del 'ticket' 'maverick' o 'lobbista' costituirebbe
invece un drammatico cambiamento epocale. I 'lobbisti' di Chicago e DC
avrebbero via facile al 'big spending' federale sulla traccia del recente
'illiberale' travaso a spese del contribuente dei costi dell'operazione pur
strategicamente obbligata ed eccellentemente condotta in questione. Il 'ticket
maverick' invece avrebbe via facile a rafforzare lo spirito di libero mercato
su cui fonda la solidita' della liberal-democrazia 'Occidentale' e che richiede
che a pagare i costi della 'rivoluzione' 'Occidentale' in via di conclusione
siano i consumatori-risparmiatori in modo individualemente 'responsabile' e non
siano invece 'irresponsabilmente' spalmati a carico dei contribuenti.
Come detto la scelta di eleggere i 'maverick' o i 'lobbisti' alla Casa Bianca
e' indifferente per quanto concerne il consolidamento del Nuovo Ordine Globale.
Infatti dapprima al Congresso e’ passata la legge sollecitata dalle lobby di
Wall Street, non ostante l’iniziale imnadeguato contrasto da parte delle lobby
di Main Street (i consumatori-risparmiatori). Successivamente si e’ passato ad
accentrare su quella stessa traccia un accordo tra i pochi Paesi piu’
industrializzati (e ‘Occidentali’) - gli unici che hanno i mezzi e le strutture
per sostenere le decisioni. Ora si convertiranno le decisioni in meccanismi
istituzionali che presiederanno all’applicazione delle decisioni su base
globale e nell’indevitabile spirito liberal-democratico.
Ogni altro interlocutore in queste prime fasi di definizione del Nuovo Ordine
Globale (come le ‘menti sottili’ avevano previsto) e’ stato escluso in quanto
ininfluente. Ne’ i produttori di petrolio (Latino Americani, Russia, Paesi
Arabi, etc.) la cui ‘solidita’ politica ed economica’ e’ svanita al primo
accenno di recessione del mondo liberal-democratico. Ne’ i nuovi Paesi grandi
produttori industriali le cui economie dipendono essenzialmente dalla capacita’
dei Paesi liberal-democratici di investirvi e di importarne le produzioni.
Questo era il momento piu’ propizio per sollecitare al di la’ di ogni  egoismo
nazionale dei Parlamenti nazionali (sia USA che Europei) un cambiamento della
governance globale di carattere ‘tecnico-industriale’ e non ideologico-
settario. Nell’interesse globale di tutelare la crescita dell’unica risorsa che
impedisce di ridurre la poverta’ e di aumentare la liberta’ dei consumatori-
risparmiatori: l’unica ‘etichetta’ che possa sostituire i settarismi che si
celano dietro l’etichetta di ‘cittadino’ propria degli Stati Nazione e
ispirantisi all’involuzione che la Rivoluzione Francese ha apportato al
liberalismo-devoto dell’Umanesimo Illuminista che ha nella Rivoluzione
Americana la sua bandiera abbracciata dai derelitti di ogni religione, razza o
nazionalita’.
Le ‘menti sottili’ che vengono spesso citate in questo sito sono una delle due
categorie in cui si dividono i produttori sul mercato. L’altra categoria e’
quella dei ‘maverick’ (in termini piu’ colloquiali le ‘schegge impazzite’). Si
tratta di due diversi atteggiamenti nei confronti del proprio operare
indipendentemente dal livello di qualita’ delle proprie prestazioni. I
‘maverick’ privilegiano orgogliosamente la propria autonomia di pensiero le
‘menti sottili’ invece privilegiano opportunisticamente le aspettative del
contesto in cui operano. Ogni grande progresso e’ stato sollecitato da
atteggiamenti da ‘maverick’ sia in scienza che in politica o nell’arte. Spesso
i ‘maverick’ risultano ‘fuori posto’  o ‘fuori epoca’. Sempre essi pagano in
prima persona il prezzo della loro autonomia di pensiero e di comportamento e
spesso vengono defraudati di tale loro raro contributo all’innovazione da parte
di ‘menti sottili’ che sanno meglio di loro cogliere il ‘modo e momento’ piu’
adatto a presentare le innovazioni elaborate da un ‘maverick’. Anzi di
provvedere anticipatamente a ‘screditare’ il ‘maverick’ agli occhi delle elite
ortodosse nel contesto operativo qualificandolo di ‘scheggia impazzita’. Cio’
e’ accaduto sempre sul percorso del progresso della civilta’. In ‘politica’ da
Socrate, Cesare, Seneca, Machiavelli, Erasmo, Pitt, Jefferson, Teddy Roosevelt,
Margie Thatcher, Ronnie Reagan fino ora a Clinton e ‘W’-Bush con questa ‘crisi
strumentale’ per instaurare un celere Nuovo Ordine Globale. E’ accaduto anche
in campo urbanistica ed arti figurative dapprima con protagonisti ignoti al
tempo dei Faraoni, di Atene, di Roma urbanistica, delle Cattedrali medievali
oppure piu’ recentemente con Brunelleschi, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio
fino a Van Gogh e Ligabue. E’ accaduto anche in letteratura e filosofia dai
tragediografi greci a quelli del medioevo Dante, Angiolieri, Boccaccio o di
epoche successive Chaucer, Shakespeare, Goldoni, Moliere, Cervantes, Campanile,
Jonesco, Kafka spesso ‘dannati’ o ‘ostracizzati’. E’ accaduto anche in campo
scientifico da Ticho Brahe, Copernico, Galileo, Newton-Leibnitz, Faraday-
Maxwell, Tesla. I ‘maverick’ hanno sempre trovato ostilita’ da parte dei loro
contesti sociali sempre ispirati a ‘conservare’ i vecchi assetti sui quali
fondano il loro potere e grazie a cui le ‘menti sottili’ ed ortodosse fondano i
loro agi.
Collaboro a questo sito in quanto stimo il carattere di vero ‘maverick’ di
Carlo Pelanda che mi lascia scrivere considerazioni da ‘maverick’ come sono
sempre stato lungo tutto l’arco della mia vita accademica, scientifica e
professionale.