10/09/2010

USA: comportamenti privati & pubblici

La storia è composta da una successione di eventi in apparenza occasionali la cui interdipendenza spesso è solo il prodotto di ideologie curiose e intellettualmente sofisticate che di rado ottengono prova della loro correttezza nei concreti sviluppi successivi. I catastrofisti si sono sempre dimostrati fallaci e miopi da Malthus (uno scienziato) a Al Gore (un cialtrone premiato con Nobel ed Oscar). Tutti i rivoluzionari si sono anche dimostrati fallaci nelle loro teorie politiche come il caso emblematico del sesto dei Fratelli Marx con la sua previsione ‘scientifica’ del crollo del capitalismo. Ogni ‘rivoluzione’ o agisce all’interno di ogni individuo (come ci ha chiarito ogni eminente santone da Budda, a Socrate, a Gesù, a Gandi) o è condannato a divenire un puro strumento di nuovi despoti (come sempre avvenuto nella storia dagli ‘zeloti’, ai Giacobini, agli hashishiyyins islamici, agli anarchici, ai Trotskyisti, ai Sandinisti, agli Che-Guevaristi et similia).

Il flusso della storia sembra spinto in apparenza da eventi occasionali in una catena di azioni-reazioni.

In apparenza esso tende invero a seguire schemi ripetitivi come hanno postulato famosi intellettuali in ogni epoca.

Tuttavia, se si osserva con attenzione la storia tentando di liberarla dal ‘rumore di fondo’, vi si può percepire la traccia di un ‘disegno intelligente’ che collega tra loro pochi eventi che formano le pietre miliari di un ordine crescente e di maggiore contenuto etico nella società umana. Una sequenza di cippi militari e politici che hanno costruito in modo graduale ed inconsapevole quella che possiamo oggi chiamare la civiltà ‘Occidentale’.

Tanto per essere specifici e politicamente scorretti!

Il nostro paese può o essere quello in cui la storia passata ha deciso di ospitarci alla nascita o quello in cui ognuno decide responsabilmente di divenirne membro condividendone l’ispirazione culturale con altri al di la dalla diversità delle radici e dall’istruzione posseduta dai partner che si è scelto.

Ognuno può divenire nuovo membro della nazione Americana, al di la dello stato di cittadinanza di cui gode formalmente. Solo a chi è nato in un luogo viene donate la cittadinanza in grazia di scelte dei suoi genitori.

Essere una ‘nazione’ significa due cose differenti per chi sceglie consapevolmente di condividere un certo spirito nazionale e per chi invece accetta in modo naif di condividere valori che ritiene più avanzati di quelli che ancora prevalgono nel suo paese di nascita.

È stimolante per chi osservi la storia umana che caratterizza in modo permanente la diversità dei comportamenti privati e pubblici dei due tipi di ‘nazione’ nel corso dei secoli.

Il migliore esempio d’un paese in cui la cittadinanza si fondava sulla ‘condivisione dei valori’ fu Roma. Essa crebbe grazie ad una costante inclusione di soggetti di cultura aliena purché essi accettassero di condividerne lo spirito di cittadinanza e di espellere ogni cittadino che mostrasse disprezzo per lo spirito di ogni buon ‘cives romanus’. Remo fu il primo ad apprendere ciò a sue spese per il suo reato contro la prima dimostrazione di lealtà allo spirito di Roma; tutelarne i confini di stato.

Romolo, suo fratello e cofondatore, irrogò personalmente quella mitologica punizione pubblica.

Pochi altri paesi hanno assorbito quello spirito di cittadinanza che restò tuttavia sempre parzialmente nascosto dietro la ‘sovrastruttura’ culturale di ‘nazione‘ che si creò alla caduta dell’Impero Romano.

I paesi che ambivano ad espandere lo spirito romano di ‘cittadinanza’ avevano anche la volontà di imporre la supremazia del loro paese su nuovi sudditi.

Così fece il Sacro Romano Impero della Nazione Germanica. Così fece anche l’eccellente Impero Austro-Ungarico degli Asburgo. Così fece l’odiato Impero Britannico da Elisabetta I a Vittoria prima della perdita del Commonwealth alla fine della serie di sanguinose ‘Guerre civili Europee’ del XX secolo.

L’unico paese che ha assorbito in pieno lo spirito romano di cittadinanza è gli USA e la sua costituzione che instaurò lo ‘spirito del 1776’. Gli americani autoctoni hanno ricevuto diritto alla cittadinanza o ad aderire alla cultura dei loro antenati nell’ambito degli specifici confini delle loro Riserve. A qualsiasi immigrante è data l’opportunità di condividere la cittadinanza solo condividendo il giuramento alla costituzione e alla bandiera simbolo dell’unità nazionale; nello spirito di Roma. Quei cittadini che sono stati trovati sleali al giuramento prestato (‘spergiuri’ come uno dei massimi reati a Roma) sono stati privati della cittadinanza e rigettati oltre frontiera (i ‘country limits’). I criminali nazisti, i membri della mafia e chiunque sia stato dimostrato sleale per avere commesso falsificazione di atti o spergiuro. La responsabilità personale legittima sin dall’inizio la cittadinanza.

Le virtù private dei cittadini Americani si fondano sul più individualista spirito di responsabilità dal basso che costituisce la vera pietra miliare che dimostra la lealtà verso lo ‘spirito del 1776’.

Nè legami di sangue nè comunanza di antiche radici garantiscono la vitalità della nazione USA (esattamente come avveniva nell’antica Roma). La ‘civiltà di Roma’ è rivitalizzata costantemente da nuova linfa fornita dai nuovi immigranti se essi aderiscono liberamente allo ‘spirito’ della civiltà romana-greca-cristiana. Nuova vitalità alla comune ispirazione proviene dai ‘barbari convertiti’ a condividere il comune giuramento.

Roma si diffuse in tutto il mondo grazie ai barbari ‘celti germanici’ sedotti da Roma assorbirono lo ‘spirito’ della cittadinanza romana.

L’Italia sin da allora aveva esaurito la sua missione politica nella storia. L’Italia non avrebbe mai potuto ‘convertirsi’ alla nuova legittimità degli Stati Nazione. Le molte città-stato d’Italia assorbivano ogni ‘barbaro’ nuovo arrivato mentre il resto del mondo costruì l’epoca degli Stati Nazione sulla base di criteri settari di legittimità quali la lingua, la religione o la purezza etnica. Concetti alieni al criterio di cittadinanza di Roma. Il Latino rimase la lingua comune in tutta la penisola Italiana ma non fu mai accettato come elemento legittimatore. Né lo fu la religione al di fuori delle lotte della Riforma e della Controriforma. Le molte città-stato rifiutarono l’intolleranza religiosa dichiarando la comune fede Cattolica ma praticando quella comune fede in modi ‘creativi’ e personalizzati agli stili di vita ‘locali’. Basilarmente la religion restò al di fuori della politica. La diversità di opinioni e di comportamento ha ispirato la cultura Italiana lungo l’Umanesimo e il Rinascimento. Anche i Papi spesso si comportarono più da Principi che da pastori religiosi. Ciò infatti provocò la ‘ribellione’ dei correligionari Celti e Germanici che invece si erano ‘convertiti’ allo spirito di Roma che impone la separazione del potere del Re da quello del Papa. Separazione tra crimine e peccato. La ‘dissolutezza’ dei comportamenti Italiani che mescolava di nuovo i due elementi in un apparente fondamentalismo ma in realtà in un cinico abuso della unione dei poteri morale ed etico era aborrito dai nuovi ‘conversi’. Machiavelli sarebbe solo potuto nascere moralmente in Italia benché sia potuto risultare prezioso solo negli Stati Nazione che si scontravano sulla scena geopolitica in espansione.

In Italia chiunque è ancora un ‘civis romanus’ perché ogni residente ha origini ‘aliene’. Ognuno è un ‘bastardo’ portatore di sangue degli antenati più disomogenei. Sulla traccia della tradizione romana di fondere in unità ogni precedente nemico in un alleato e poi come ‘colonia’ a pieni diritti e doveri. Il concetto stesso di ‘colonia’ è differentemente percepito dagli Stati Nazione o da Roma (e dall’Italia durante le epoche di Venezia e del Fascismo) ed oggi dagli USA. Una ‘colonia’ è una parte di Roma dove i ‘romani’ si insediano per stabilire il governo della loro civiltà e mischiare il loro sangue con quello degli un-tempo-barbari che vivono la. L’Istria, la Dalmazia, Corfu, Rodi e Cipro erano Italiani in quanto erano stati Veneziani e Romani prima che l’Italia fosse ‘incorporata’ come artefatto Stato Nazione al termine dell’epoca degli Stati Nazione all’inaugurazione della ‘globalizzazione’ quando I valori di base di Roma sono stati rivitalizzati dallo ‘spirito del 1776’ USA, dall’uso del nuovo-latino, l’Inglese come lingua comune e dalla conclusione del ‘colonialismo’ nella sua accezione da parte dei vecchi Stati Nazione durante le loro guerre civili per ‘invadere’ il mondo.

La Sicilia avrebbe potuto divenire il 50o stato dell’Unione al termine della II guerra mondiale, Puerto Rico potrebbe diventare il 52o stato dell’Unione oggi se solo potesse accettare lo spirito del governo dal basso che caratterizza gli USA.

Uno spirito in cui i publici incarichi sono eletti dal libero voto delle comunità locali. Lo sceriffo può rifiutare a chiunque trovato sleale ai doveri l’ingresso entro i ‘city limits’. Lo stesso può fare il giudice elettivo. Nessuna comunità deve richiedere in via preliminare un permesso di insediare una nuova ‘comunità locale’. Un gruppo di uomini liberi che stabiliscano residenza ovunque può essere titolare per legge natural di eleggere un Sindaco, uno Sceriffo, difendere le loro proprietà portando armi, eleggere giudici, creare le loro scuole, le proprie chiese, proprie cliniche e criticare liberamente gli altrui stili di vita liberi dall’intrusione e dalla censura di chiunque altro.

La nostra civiltà ‘Occidentale’ (greca-romana-cristiana) è progredita in modo costante stabilendo la sua egemonia sul globo tramite un sanguinoso processo di ‘tentativi&errori’ che, da un lato, ha aiutato ad adattare con gradualità i suoi valori di base alle mutevoli esigenze dell’ambiente e, da un altro lato, ha aiutato a tutelare la sua sicurezza contro sfide aliene e potenzialmente ‘inquinanti’.

La prima sequenza di eventi storici disegna la crescita organica del sistema istituzionale ‘Occidentale’ sul piano politico.

La seconda sequenza è di pochi, critici eventi militari in cui la storia avrebbe potuto cambiare in modo drammatico in caso di sconfitta occidentale.

I pochi cippi militari che hanno tutelato con successo l’espansione della civiltà ‘Occidentale’ sono ben noti e dsi possono rapidamente elencare in: Troia dove le satrapie Asiatiche incontrarono il loro primo stop mitologico; le Termopili, Maratona e Salamina dove I satrapi Persiani vennero rigettati in modo definitivo; Roncisvalle dove l’Islam ebbe il suo primo arresto in Europa; Vienna e Lepanto dove l’Islam ricevette il suo arresto finale in Europa; la caduta del Muro di Berlino dove cadde emblematicamente l’intolleranza settaria degli Stati Nazione coi loro ‘nazionalismi’ e con le religioni secolari iniettate nella storia dalla Rivoluzione Francese con la sua falsa, riduzionista interpretazione dell’‘Illuminismo’ come negazione di Dio e sua sostituzione con la ‘Scienza’ quale ultima Dea e mezzo per l’umanità per liberarsi dalle ‘superstizioni’ religiose.

I pochi cippi politici invece contrassegnano l’inizio e la fine di prolungati periodi attraversati per metabolizzare appieno le discontinuità imposte in modo pragmatico dalla storia sulla stessa cultura ‘Occidentale’. Fasi necessarie per riapprendere i suoi valori di base e personalizzarli all’ambiente che cambiava.

I pochi cippi politici si possono elencare nei seguenti: la punizione di Cristo accettata dal pretore romano a Gerusalemme per compiacere l’autonomia del Sinedrio Ebraico, corte di giustizia ‘locale’ che terminò con il riconoscimento formale di Costantino del Cristianesimo come autorità morale indipendente nell’ambito del diritto civile di Roma; la Caduta dell’Impero Romano iniziata a Roma attorno al 476 con Romulus Augustus e conclusasi a Costantinopoli nel 1473 con la cattura di Costantino XI da parte dei Turchi ottomani; la nascita degli Stati Nazione che iniziò gradualmente sostituendo l’autorità dell’Imperatore nel mondo occidentale alla fine del primo millennio con le più antiche monarchie (Knud di Danimarca 800 – e si estense nei secoli successivi fino alla nascita degli ultimi Stati ancora in corso nell’attuale era della ‘globalizzazione’) nel corso di questo periodo le istituzioni dello stato hanno maturato gradualmente attraverso sanguinosi scontri globali e guerre civili i loro valori ‘formali’ liberal-democratici che hanno sostituito i ‘contenuti’ con il ‘formalismo’ nel rispetto delle leggi da parte di tutti i ‘poteri’ dello stato nel loro gioco (check&balance) di mutuo equilibrio; nel corso di quell’epoca apparentemente ‘negativa’ la civiltà ‘Occidentale’ gradualmente è venuta specializzando le sue istituzioni ed ha loro assicurato specifici caratteri di indipendenza definiti in modo formale o informale per prassi attraverso pietre miliari come: la Magna Charta Libertatum (1215); la Dichiarazione dei Diritti Umani (1776 in Virginia e poi nella Dichiarazione di Indipendenza di Philadelphia, in Francia nel 1789 e, finalmente – dopo la sconfitta finale degli Stati Nazione – nel 1948 all’ONU); l’autonomia delle Università iniziò nel primo medio-evo con le prime istituzioni riconosciute in modo formale (1088, 1158 Federico II), l’autonomia dei media iniziò nel 1616 coi primi giornali e crebbe gradualmente fino al riconoscimento formale dei ‘media’ come quarto potere (Citizen Kane 1941) – tuttavia non ancora incluso tra le istituzioni costituzionali nel loro gioco dei check & balance liberal-democratici.

Le lotte sanguinose e le guerre hanno condotto gradualmente a chiudere l’epoca degli Stati Nazione ed inaugurare la nascita di una nuova governance soprannazionale basata su istituzioni globali ispirate dallo spirito della civiltà ‘Occidentale’ come ebbe inizio a Roma con la sostituzione dell’Inglese al Latino, del dollaro al sesterzio, della giurisprudenza sotto la common law alla giurisprudenza pretorile sotto la legge di Roma.

La storia ha esteso la civiltà a tutto il mondo, manchiamo ancora delle infrastrutture tecnologiche necessarie per tradurre la crescita potenziale del benessere in una realtà accessibile ovunque nel globo; reti logistiche, educative, comunicative disponibili in modo diffuso ovunque nel mondo.