09/11/2009 |
Landmark epocali Le “sinistre” sono animate da uno strano masochismo e si propongono sempre in modo autolesionista delle finalità politiche utopiche, innaturali e trascendenti che recano in sé stesse dalla nascita i semi del fallimento e della delusione degli adepti, non della “sconfitta” in quanto essa è auto-generata perché appunto intrinseca al carattere utopico e quindi irrealizzabile dei programmi di azione che su essi hanno fondamenta. Alla “caduta del muro”, un puro fatto di cronaca conclusione di un graduale processo di consunzione della ideologia che ne aveva condotto all’erezione, qualcuno “de sinistra” si immaginò una catastrofale “fine della storia”. Qualche altro, per converso, ha potuto cogliervi invece l’occasione per affermare che finalmente una volta liberatasi dalla guerra fredda e dall’associato terrore della mutua distruzione nucleare, la storia si fosse liberata riprendendo il suo fluire naturale. Qualcun altro sempre “de sinistra” si immaginò l’avvento di una società pacificata e, distrutto finalmente l’ultimo nemico, attese che il sistema vincente, retto dal paradigma del capitalismo liberista, dovesse finalmente erogare fratellanza, uguaglianza, libertà e benessere opulento a tutti i consumatori. In realtà la Storia non ha landmarks ma si sviluppa con una graduale maturazione dei comportamenti dei cittadini che agevola l’abbattimento delle separazioni a difesa di vecchi privilegi che non trovano più la convenienza economica, più che l’iniquità etica, di rinunciare a nuovi assetti che possono assicurare margini di benessere ben più elevati dei vecchi che garantiscono ai vecchi detentori dei privilegi redditi più scarni. Anche le elite infatti prendono sempre parte al maggior benessere che deriva al sistema dalla decisione, purché storicamente ed economicamente sostenibile, di abbattere i vecchi confini ed estendere la partecipazione al mercato alle nuove fasce sociali. Anche i Philippe Egalitè migliorano il proprio benessere! La delusione è solo e sempre patrimonio di chi si oppone a questo criterio seguito dalla storia per sviluppare il progresso civile e si attende invece un’accelerazione e un ribaltamento delle finalità che si ispirino a valori diversi da quelli che, come l’avidità e la competitività, hanno incentivato lo sviluppo fino ad oggi. Forse si potrebbero classificare di-sinistra sotto questo aspetto tutte le ideologie che propongono il ribaltamento (la rivoluzione) dei valori che ispirano le scelte umane. Educare ed abbattere sono termini che possono avere due contenuti diversi, uno liberale che è compatibile con la natura umana dell’”homo oeconomicus” che si propone di aiutarlo a tenere i comportamenti più idonei ad avere successo nella vita secolare, l’altro invece ideologico che lo vuole indottrinare sul corretto agire che sia “giustificato” ai valori trascendenti ed eticamente virtuosi ma incompatibili con l’attuale libero comportamento dell’uomo e con la crescita del benessere economico. Sotto questo aspetto ogni ideologia di-sinistra fallisce solo in quanto si propone di giungere a costruire il mondo perfetto in terra. Le analoghe tesi sostenute sul piano etico da Santa Madre Chiesa non possono fallire in quanto si limitano a stimolare l’avvento di comportamenti più etici nella vita secolare ma il premio che promettono si situa in epoche escatologiche con l’aparusia del Re del Mondo. È per questo motivo che il Vangelo, pur proponendo concetti di-sinistra, accetta metodologicamente un progredire verso la santità per gradi e dietro volontaria conversione dello stile di vita di ognuno. La Chiesa di Roma, ottempera a questo pragmatismo tattico accettando di predicare il cambiamento di comportamenti in qualsiasi regime secolare pur di non subire censure ai concetti che essa predica. I regimi autoritari o quelli liberali sono entrambi accettati dalla Chiesa purché essi non ne coartino la libertà di predicazione e di conversione alla sua dottrina morale e sociale. È evidente che regimi atei o teocratici non sono compatibili a convivere con la Chiesa mentre lo siano i regimi liberali anche i più laici purché “laicismo” non significhi promuovere l’ateismo. L’ottimo terreno di convivenza per la Chiesa di Roma è un regime di ispirazione massonico dove il liberismo si coniuga con il dovere alla pratica di una religiosità privata. In realtà in definitiva si può dire che la Storia presenta pochi Landmark emblematici del trionfo della civiltà ‘Occidentale’ rispetto alla minaccia ad essa opposta da ideologie animate dall’etica utopista: Troia, Salamina, Termopili, Maratona, Poitier, Vienna, Lepanto, e oggi 9/11 con i connessi conflitti in Asia Centrale contro lo stesso nemico di sempre la teocrazia asiatica e le sue Satrapie intolleranti. Si tratta evidentemente di una forma di incompatibilità culturale tanto persistente nei millenni da farne sospettare la genesi in profonde radici etnico-genetiche.
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